Ucraina. Per chi suona la campana?
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Le guerre dell'Impero in declino, 11 marzo 2023 - Gli imperi nascono, si espandono e muoiono. Il conflitto ucraino annuncia il tramonto dell'Impero statunitense e l'avvento di un nuovo ordine mondiale dominato dall'Eurasia (nella foto, Joe Biden e Ursula von der Leyen)
Cf2R (Centre Français de Recherche sur le Renseignement), marzo 2023 (trad.ossin)
Ucraina. Per chi suona la campana?
Jean-Luc Basle
Gli imperi nascono, si espandono e muoiono. Il conflitto ucraino annuncia il tramonto dell'Impero statunitense e l'avvento di un nuovo ordine mondiale dominato dall'Eurasia
Per chi suona la campana a morto [1] ?
“La guerra è persa. Negoziate”. Questo nella sostanza è il messaggio che Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno inviato a Volodymyr Zelensky durante il loro colloquio all'Eliseo di inizio di febbraio, secondo il Wall Street Journal [2]. Da parte sua, Joe Biden avrebbe avanzato proposte di pace, secondo Newsweek. [3] Informazione subito bollata come "totalmente falsa" dalla Casa Bianca. C'è disaccordo tra alleati? Alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco (17-19 febbraio), ha prevalso ufficialmente l'ottimismo. In privato era il pessimismo il sentimento dominante. “Nessuno pensa che l'Ucraina possa riconquistare i territori perduti”, nota Stephen M. Walt, professore di geopolitica ad Harvard, presente alla conferenza. [4] L'obiettivo non è più la vittoria, ma trattative quanto più possibile favorevoli all'Ucraina. Non c'è disaccordo sull'esito della guerra, solo su come porvi fine. Gli Europei vogliono avviare i negoziati il prima possibile, i neoconservatori aspettano di ottenere prima qualche successo sul campo. Illusione. I Leopard tedeschi e gli Abrams statunitensi – se mai verranno consegnati – non cambieranno la situazione. [5] Bakhmout sta per cadere. [6] La guerra è persa. Le conseguenze di questa sconfitta sono disastrose per gli Stati Uniti e l'Europa. Washington, Londra, Parigi e Berlino entrano quindi in una fase di Damage Control (limitazione dei danni), per minimizzarne gli effetti. L'ordine mondiale che prevaleva dalla caduta dell'Unione Sovietica non esiste più.
La prima preoccupazione dei leader occidentali, e non la meno importante, sarà quella di controllare la “narrativa”, cioè la presentazione che verrà data di questa sconfitta ucraina sui media. Insisteranno certamente sul valore e sul coraggio degli Ucraini, poi se ne dimenticheranno rapidamente e cominceranno ad occuparsi della minaccia che la Cina rappresenta per la pace mondiale - una versione modificata del Pericolo Giallo di un tempo. Da questo punto di vista, la vicenda del pallone stratosferico cinese è stata una manna dal cielo, e come tale sfruttata dagli Stati Uniti. Da notare che ancora non sappiamo se si trattava di un pallone meteorologico, come affermano i Cinesi, o di un pallone spia, come sostengono gli Statunitensi. Prima di questo incidente, in molti modi si era già cercato di screditare la Cina. Il caso più recente ed emblematico è stato quello del viaggio a Taiwan nell'agosto 2022 di Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei Rappresentanti, durante il quale Taipei è stata presentata come il David della libertà contro il Golia del totalitarismo. La macchina mediatica è in moto. Forse ingannerà l'occidente, ma non l'oriente.
La seconda e più cruciale preoccupazione degli occidentali è data dai prevedibili effetti sismici di questa sconfitta. Gli Stati Uniti avranno molto da fare per arginarli, visti gli errori passati. Ci sono errori che una nazione non può commettere. Accecati dal loro potere, gli Stati Uniti li hanno moltiplicati dal 1991. Non si può distruggere una nazione con un falso pretesto (l'Iraq), invaderne un'altra nota per essere il cimitero degli imperi, senza pagare un caro prezzo (l'Afghanistan), imporre urbi et orbi le proprie leggi extraterritoriali, spingere i due maggiori concorrenti – Russia e Cina – l'uno nelle braccia dell'altro, umiliando l'uno e contrariando l'altro, senza conseguenze. Non si può incoraggiare una nazione che ha fatto del non allineamento la virtù cardine della sua politica estera a gettarsi tra le braccia della coppia russo-cinese: rifiutandosi due volte di condannare la Russia all'ONU, l'India si è schierata dalla parte della Russia. Nel corso del tempo, gli Stati Uniti si sono alienati quello che oggi viene definito il “Global South”, ovvero Asia, Medio Oriente, Africa e parte dell'America Latina. Non è la Russia ad essere isolata, come sosteneva Joe Biden, ma gli Stati Uniti e l'Europa. Questo isolamento perdurerà.
Un altro incomprensibile errore che si aggiunge ai precedenti: la militarizzazione del dollaro. Il dollaro, che è uno dei pilastri più forti del potere statunitense, sta perdendo ogni prestigio. La sua utilità risiede nel suo potenziale geopolitico e non nel suo utilizzo come arma finanziaria. Il congelamento illegale delle riserve valutarie di una nazione militarmente potente, come la Russia, è stato forse uno dei più grandi errori commessi dagli Stati Uniti in questo conflitto. Questo uso improprio metterà fine al dollaro come moneta di riserva per eccellenza. Le nazioni del “Global South” se ne stanno allontanando. Alla fine, ci sarà un'altra valuta che competerà col dollaro. Ci lavorano Cinesi e Russi. Sono incoraggiati in questo dalla situazione sempre più precaria del dollaro. Il debito pubblico degli Stati Uniti è di $ 30 trilioni, pari al 120% del suo prodotto interno lordo. Il dollaro è una valuta fiduciaria che poggia su un cumulo di debiti. La Cina, che è stata per lungo tempo il primo banchiere degli Stati Uniti con il Giappone, sta gradualmente riducendo il paniere di obbligazioni del Tesoro statunitense in suo possesso. Allo stesso tempo, l'economia russa, che la guerra in Ucraina e le sanzioni avrebbero dovuto distruggere, ha ritrovato uno stato di salute che fino a pochi mesi fa nessuno immaginava, se dobbiamo credere alle previsioni del Fondo Monetario Internazionale.[7]
La terza preoccupazione che non preoccupa gli Usa ma inquieta fortemente i leader europei, è il futuro dell'Europa. È proprio in questo contesto che la guerra russo-statunitense per Ucraina interposta assume il suo pieno significato. La sua origine risale a un lontano passato, alla teoria dell'isola mondiale del geografo britannico Halford Mackinder, pubblicata nel 1904, e forse anche oltre, fino alla guerra di Crimea. L'impero USA è il degno successore dell'impero britannico. Entrambi sono imperi marittimi. Il loro potere si basa sul controllo dei mari, del commercio e del capitale. Una Germania strettamente legata economicamente alla Russia è la materializzazione dell'isola-mondo tanto temuta da Mackinder. Questa verità traspare nel sabotaggio sponsorizzato da Washington del gasdotto Nord Stream, secondo Seymour Hersh,[8] Nel 2020, la Germania dipendeva per oltre il 60% dalla Russia per le sue forniture di gas. [9] Questo poteva metterla in una posizione di dipendenza dalla Russia. Gli Stati Uniti non potevano permettere che il loro massimo punto di riferimento in Europa potesse essere oggetto di un ricatto economico. Il Nord Stream è stato quindi distrutto. Questa distruzione avrà un forte impatto sull'economia tedesca e, di conseguenza, su quella europea. La Germania ora si rifornisce di gas di scisto statunitense, un gas molto più costoso del gas russo, per non parlare del suo impatto ecologico. Quando il suo prezzo si ripercuoterà pienamente sui costi di produzione, l'economia tedesca entrerà in recessione, trascinandosi dietro l'economia europea. L'amico statunitense non ha esitato a sacrificare l'economia del suo alleato europeo più fidato in nome della sua sicurezza: sembra una politica miope.
Quest’ultimo rilievo ci porta dritti dritti al quarto motivo di preoccupazione degli occidentali: la NATO e l'unità europea. Dal momento che le conseguenze del conflitto ucraino si faranno sentire sulla popolazione europea, l'unità occidentale lascerà il posto alla disunione. Se si aggiunge a questo una inflazione mal controllata, le cui radici affondano in una politica monetaria statunitense irresponsabile, il malcontento si trasformerà in rivolta, non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti, dove sta iniziando la campagna per le elezioni presidenziali del 2024. “Il sostegno pubblico all'Ucraina sta diminuendo ed entrambi i principali candidati repubblicani sono sempre più critici nei confronti del coinvolgimento degli Stati Uniti in questa guerra", osserva il New York Times.[10] Sia in Europa che negli Stati Uniti, si porranno interrogativi in seguito al fallimento di questa guerra. In Francia, i generali hanno espresso il loro disaccordo. I generali tedeschi hanno fatto lo stesso, così come un generale italiano che chiede lo scioglimento della NATO. L'imminente debolezza dell'economia europea, insieme alla sfiducia verso il dollaro, porterà alla scomparsa dell'euro.
Di fronte a questo scenario che si sta sviluppando sotto i nostri occhi, alcuni sono preoccupati per la reazione dei neoconservatori, responsabili di questa guerra, questi guerrafondai che Bush senior chiamava "i matti nel seminterrato" della Casa Bianca, dove all’epoca erano relegati. Da allora hanno salito molti gradini della residenza del presidente degli Stati Uniti, ed ora si sono saldamente stabiliti al piano terra e al Ministero degli Esteri. Di fronte alla sconfitta, potrebbero farsi tentare da un'escalation del conflitto che potrebbe portare a una terza guerra mondiale, una guerra nucleare. Questa preoccupazione è ingiustificata. Salvo errore umano o guasto tecnico, questa guerra non avrà luogo. I neocon sono stupidi, ma non sono suicidi. Accetteranno la loro sconfitta? NO. [11] La pace tornerà solo quando lasceranno i corridoi del potere.
Perché queste guerre quando l'Impero sta crollando sotto il peso delle sue contraddizioni, turpitudini e menzogne? Le infrastrutture statunitensi richiedono una manutenzione urgente. Ogni anno deragliano più di 1.000 treni, l'ultimo ha fatto scandalo per la soluzione adottata per fermarlo. I dirigenti della Norfolk Southern, proprietaria del treno, e le autorità dello Stato dell'Ohio, hanno deciso di dare fuoco ai gas tossici trasportati, senza badare alle conseguenze sulla popolazione locale. [12] A causa delle delocalizzazioni, le città del Midwest si stanno svuotando, come Detroit, che ha perso il 40% dei suoi abitanti negli ultimi due decenni. Più di 100.000 statunitensi muoiono ogni anno per overdose di droga, il doppio dei morti in Vietnam. Un terzo della popolazione è quasi analfabeta e il 43% è obeso. La popolazione carceraria è la più numerosa al mondo in termini assoluti e relativi. Alla domanda posta all'inizio di questo paragrafo, Alfred McCoy, celebre storico, risponde: "Mentre nella loro fase ascendente, gli imperi usano le loro forze armate con giudizio e razionalità per la conquista e il controllo di nuovi territori, nel loro declino, essi disperdono le loro forze in azioni mal concepite e mal preparate, nella speranza di riguadagnare la gloria passata ". [13]
E l'Ucraina in tutto questo?
Il suo destino sarà deciso da Mosca, non da Washington, che ha interrotto i negoziati di pace del marzo 2022. Per capire quali siano le condizioni che Vladimir Putin intende imporre agli Ucraini, occorre tornare al suo discorso del 20 febbraio 2022 nel quale ha enunciato gli obiettivi dell'operazione militare speciale iniziata quel giorno. L'Ucraina rappresenta, ha affermato, "una minaccia, non solo per i nostri interessi, ma anche per l'esistenza stessa del nostro Stato e della sua sovranità". Ciò significa che l'oligarchia che governa il Paese dopo aver preso illegalmente il potere nel febbraio 2014 deve dimettersi. L'Ucraina sarà neutrale e parte integrante della sfera di influenza della Russia, non più quella che è stata dal 2014, membro de facto della NATO. Per quanto riguarda il Donbass e la Crimea, il loro destino è segnato. Sono membri a pieno titolo della Federazione Russa.
Tuttavia, questo piano, se accettato, non risolverà il problema europeo. L'Europa soffre della sua diversità e dei suoi dissensi, e quindi della sua incapacità di difendersi. È potenzialmente una preda. In una bozza di trattato presentata alle autorità USA l'11 dicembre 2021, Vladimir Putin ha delineato una ipotesi di architettura di sicurezza per l'Europa. Washington non ha dato seguito. In passato, Emmanuel Macron si è dichiarato favorevole a un'architettura di sicurezza europea. [15] Se il suo piano differisce da quello del leader russo, dimostra comunque una visione comune su questo argomento. È in questa direzione che dobbiamo muoverci per garantire la pace in Europa.
Nel 1964, J. William Fulbright, presidente della commissione per gli affari esteri del Senato, pubblicò un libro intitolato The Arrogance of Power. Oggi gli Stati Uniti stanno pagando il prezzo di questa arroganza. È alto. È la fine dell'impero USA, questo impero così brillantemente descritto da Claude Julien, nel suo libro omonimo pubblicato nel 1968. John Donne conclude la sua poesia, il cui titolo è ripetuto in questo articolo, con le parole: "non chiedere per chi suona la campana, essa suona per te”.
Note:
[1] Poesia di John Donne, 1624.
[2] « NATO’s Biggest European Members Float Defense Pact with Ukraine », The Wall Street Journal , 24 febbraio 2023.
[3] « Joe Biden offered Vladimir Putin 20 percent of Ukraine to end war », Newsweek , 2 febbraio 2023.
[4] Stephen M. Walt, « The Conversation About Ukraine Is Cracking Apart », Foreign Policy , 28 febbraio 2023.
[5] « Scrounging for Tanks for Ukraine, Europe’s Armies Come Up Short », New York Times , 28 febbraio 2023
[6] « Ukraine : Bakhmout plie l’échine sous l’assaut russe », Ouest France , 4 marzo 2023.
[7] World Economic Outlook , gennaio 2023.
[8] “Il grande scoop di Seymour Hersh sul sabotaggio del Nord Stream da parte degli USA", www.ossin.org, 8 febbraio 2023.
[9] Eurostat.
[10] "Biden Challenged by Softening Public Support for Arming Ukraine", New York Times, 1 marzo 2023.
[11] « By caving to Israel, Biden opens the door to war with Iran », Responsible Statecraft , 22 febbraio 2023.
[12] « Norfolk Southern Policy lets officials order crews to ignore safety alert », 27 febbraio 2023.
[13] Alfred W. McCoy, In the Shadows of the American Century : The Rise and Decline of US Global Power
[14] Éric Denécé, “Adesso che la nebbia della guerra comincia a diradarsi”, www.ossin.org, 18 febbraio 2023
[15] « Emmanuel Macron veut une nouvelle architecture européenne de sécurité », B2Pro , 28 agosto 2018
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