Russia e Cina ne hanno abbastanza
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La guerra dell'Impero in declino, 26 maggio 2024 - Russia e Cina ne hanno abbastanza di essere “garbati”. Vuoi lo scontro? Ebbene lo avrai... (nella foto, vertice SCO ad Astana nel maggio 2024)
Strategic Culture, 25 maggio 2024 (trad.ossin)
Russia e Cina ne hanno abbastanza
Pepe Escobar
Entrambi ne hanno abbastanza di essere “garbati”. Vuoi lo scontro? Ebbene lo avrai...
Qualcosa di molto importante è accaduto all'inizio di questa settimana ad Astana nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO).
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi è andato dritto al punto: ha invitato i membri della SCO a “mantenere la loro autonomia strategica” e a “non permettere mai a forze esterne” di trasformare l’Eurasia in una “arena geopolitica”.
Wang Yi ha spiegato in dettaglio come "alcuni paesi stanno perseguendo l'egemonia e il potere, formando piccole cricche, stabilendo regole non dichiarate, impegnandosi in interferenze e repressione, 'disaccoppiando e tagliando i rapporti' e persino fornendo aiuto alle 'tre forze' nella regione", nel tentativo di minare l’autonomia strategica del Sud del mondo.
Le “tre forze” è l’espressione usata dai Cinesi per indicare terrorismo, separatismo ed estremismo religioso – in realtà le tre ragioni principali che hanno portato alla costituzione della SCO nel lontano 2001, poco prima dell’11 settembre.
La semplice traduzione del messaggio di Wang chiarisce che Pechino è molto consapevole della miriade di tattiche di guerra ibrida che l'Egemone sta dispiegando in tutto l’Heartland. Tuttavia, Pechino insiste col garbo, chiedendo una cooperazione in materia di sicurezza “comune, globale, cooperativa e sostenibile”, e lavorando con la “comunità internazionale”.
Il problema è che la “comunità internazionale” è ostaggio dell’“ordine internazionale basato su regole”.
Ridefinire le “tre forze”
Il prossimo incontro dei capi di Stato della SCO si terrà ad Astana a luglio – solo un mese dopo un cruciale incontro ministeriale dei BRICS in Russia. Due mesi fa, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, in un incontro a Boao, nella provincia cinese di Hainan, ha chiarito che tutti i leader degli Stati membri della SCO semplicemente non potranno ignorare gli esiti del vertice BRICS.
Prima o poi, forse già dal prossimo anno, BRICS e SCO potrebbero lavorare non solo in tandem ma forse condividendo lo stesso tavolo.
Il vertice della SCO di quest’anno non è solo cruciale in termini di riorganizzazione di una vera guerra al terrorismo contro le tattiche di guerra ibrida dell’Egemone – ma anche per quanto riguarda l’espansione della SCO e il miglioramento della cooperazione economico/commerciale.
La Bielorussia diventerà membro a pieno titolo della SCO a luglio, come ha già confermato il presidente Lukashenko. E l'anno scorso anche il governo dell'Arabia Saudita ha approvato la decisione di aderire alla SCO.
Solo tre mesi fa a Pechino, durante la celebrazione del 20° anniversario del segretariato della SCO, Wang ha fatto eco a quanto detto dal presidente Xi in margine al suo fatidico incontro faccia a faccia con Putin a Mosca nel 2023: “Cambiamenti mai visti in un secolo” sono in atto. Da qui la rinnovata importanza della SCO – la più grande organizzazione multilaterale non occidentale, de facto focalizzata sulla cooperazione politica e di sicurezza, e uno dei pilastri della multipolarità.
È inutile sottolineare ancora una volta che la SCO viene ignorata, respinta o fraintesa dall’Occidente collettivo – poiché non è basata su un’espansione militare infinita in stile NATO. La SCO è totalmente incentrata sull’integrazione Sud-Sud. Non è un’impresa da poco avere India, Cina, Pakistan e Iran riuniti allo stesso tavolo per discutere da pari a pari – ciascuno rispettando le priorità dei loro partner dell’Asia centrale/Heartland.
Nel corso degli anni, al tavolo della SCO si è finito col discutere di tutto, ben oltre l’attenzione iniziale sulle “tre forze”: diplomazia, difesa nazionale, sicurezza, economia, commercio, cultura, istruzione, trasporti, tecnologia, agricoltura.
Per quanto la SCO sia al centro del partenariato strategico multimodale Russia-Cina, essa sta anche guidando la crescente interconnessione economica della Cina e degli “stan” dell’Asia centrale.
Nell’Anno della Grande Decisione – in cui la presidenza russa dei BRICS dovrebbe delineare la road map privilegiata per un sistema più equo di relazioni internazionali – gli attori della SCO sembrano essere pienamente consapevoli che le “tre forze” non a caso costituiscono le tattiche di guerra ibrida che l’Impero del Caos privilegia per dividere e governare.
Ciò vale non solo per quanto riguarda gli ambigui gruppi jihadisti come ISIS-Khorasan, ma anche per il controllo imperiale sul racket globale del traffico di droga, esseri umani e organi.
Lentamente e inesorabilmente stiamo raggiungendo il livello successivo: la SCO che fa di tutto, come organizzazione multilaterale, contro le tattiche terroristiche di un egemone che addirittura favorisce il genocidio.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov non poteva essere più esplicito al termine del vertice di Astana:
- “Il compito di sviluppare approcci comuni per garantire la sicurezza e la cooperazione eurasiatica da parte degli stessi Stati di questo continente è urgente. Abbiamo sottolineato che la SCO potrebbe svolgere il ruolo di catalizzatore di questi processi, coinvolgendo altri partner nella regione”.
In pratica Lavrov ha sollecitato un nuovo impulso per il Comitato Esecutivo della Struttura Antiterrorismo Regionale (RATS). Traduzione: RATS amplierà il proprio mandato sulla sicurezza delle informazioni, combattendo la criminalità organizzata e scavando più a fondo nelle connessioni tra il traffico di droga e il finanziamento del terrorismo.
Sei pronto per lo scontro che cerchi?
Ora legate tutto quanto detto a quello che ha dichiarato il capo dell’FSB, Alexander Bortnikov, che è stato più che esplicito in un vertice della CSI a Bishkek, in Kirghizistan, su ciò che l’Impero del Caos e i suoi vassalli stanno facendo.
I quattro punti principali:
1. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la NATO sono ora in modalità Guerra Ibrida contro la Russia.
2. La NATO sta facilitando un massiccio trasferimento di terroristi/jihadisti da diverse latitudini in Ucraina, con alcuni di questi, in particolare quelli marchiati ISIS-K, impiegati anche in tutto l’Heartland. Chiamatela Legione Straniera del Terrore, che dovrebbe essere considerata il nemico numero uno della SCO. Bortnikov ha fatto riferimento alla “costante rotazione dei militanti nelle zone siro-irachena e afghano-pakistana, e all’emergere di nuovi campi di addestramento dei militanti vicino ai confini meridionali del Commonwealth”.
3. L'Ucraina è passata al Terrorismo esplicito, completo di raid di sabotaggio senza sosta lungo i confini della Russia.
4. Una nota positiva è che la maggioranza globale è in movimento: la Russia sta collaborando sempre più strettamente con decine di nazioni dell’Asia occidentale, dell’Asia più ampia, dell’Africa e dell’America Latina.
Dopo una serie di straordinarie “coincidenze” nelle ultime settimane, dal tentativo di omicidio commesso da un “lupo solitario” ai tentativi di colpi di Stato, minacce vere e proprie e misteriose sparizioni, l’intero ecosistema BRICS-SCO deve tenersi in massima allerta.
Dopo l’epico vertice Putin-Xi a Pechino e lo strano dramma dell’elicottero Raisi, la rinnovata solidità dei partenariati strategici interconnessi Russia-Cina-Iran indica che Russia-Cina sono sul punto di togliersi i guanti di velluto.
Putin e Xi, ciascuno a modo suo, hanno già messo in guardia l’Occidente collettivamente imbecillito: se vuoi lo scontro, otterrai lo scontro. In abbondanza. E a tuo rischio e pericolo.
Ciò che soprattutto occorrerà comprendere quest’estate, è fino a che punto si spingerà la NATO quando si tratterà di attaccare direttamente la Federazione Russa. Il primo ministro ungherese Viktor Orban avverte che “l’Europa si sta preparando a iniziare una guerra con la Russia”.
Le “élite” politico-militari dell’Eurotrash, incolte e ignoranti, ovviamente sono completamente incapaci di comprendere la realtà al di fuori della bolla in cui vivono. Scambiano inoltre la pazienza e l’approccio legalistico russo come manifestazione di debolezza. Ebbene: fonti di intelligence a Mosca lo stanno ora chiarendo in modo molto chiaro – in via ufficiosa; la risposta, se tentassero qualcosa di stupido, sarà devastante.
A livello BRICS c’è una sorta di tentativo dell’ultimo minuto per disinnescare l’incandescenza. Wang Yi e il principale consigliere di politica estera del presidente Lula, Celso Amorim, hanno rilasciato una dichiarazione in cui delineano una "intesa comune" sulla fine dei giochi in Ucraina.
In sostanza, la dichiarazione recita che “Cina e Brasile sostengono lo svolgimento di una conferenza internazionale di pace al momento opportuno, riconosciuta sia dalla Russia che dall’Ucraina, con pari partecipazione di tutte le parti e discussione equa di tutti i piani di pace”. L'Impero del Caos ovviamente lo rifiuterà.
Pechino concentra tutta la sua attenzione sulle provocazioni dell’Impero del Caos a Taiwan, mentre Mosca si concentra sulle provocazioni della NATO in Ucraina. Entrambi ne hanno abbastanza di essere “gentili”. Vuoi lo scontro? Ebbene lo avrai.
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