USA, Regno Unito (e Italia) fanno solo confusione in Libia
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Moon of Alabama, 28 maggio 2016 (trad.ossin)
USA, Regno Unito (e Italia) fanno solo confusione in Libia
Richard Galustian
Parliamo un po’ dell’ultimo festival di errori, in Libia, dovuto al trio Stati Uniti/ONU/Regno Unito (con la partecipazione subalterna dell’Italia, ndt), nonché al Consiglio di Presidenza (CP) e al Governo di unità nazionale (GUN) che i primi hanno nominato
L’est della Libia ha dato incarico ad un’impresa russa di stampare quattro miliardi di dinari libici; sono già arrivate le prime banconote e saranno disponibili nelle banche a partire dal 1° giugno. La settimana scorsa, però, il Consiglio di Presidenza (CP) ha comunicato al Governo degli Stati Uniti che i quattro miliardi di dinari sono da considerarsi moneta falsa. Gli Stati Uniti hanno pubblicato una dichiarazione formale, non di Washington, ma sulla pagina Facebook dell’ambasciata statunitense in Libia, per dire che si tratta proprio di monete false. Mai l’altro ieri il CP/GUN e il loro primo ministro in persone, Fayez Serraj, hanno cambiato idea e hanno dichiarato che le banconote che si stanno stampando in Russia sono del tutto legali. Che significa tutto questo ? Anche gli Stati Uniti ritratteranno quanto hanno detto a proposito del fatto che il governo democraticamente eletto di Tobruk, internazionalmente riconosciuto, stamperebbe valuta contraffatta ? Serraj sta tentando di farsi ben volere dal Cremlino?
Ci si potrebbe porre molte domande. Ma quello che è ancora più inquietante, è che lo Stato Islamico (IS) in Libia legge gli stessi giornali che leggiamo noi. Conosce la situazione politica della Libia e la confusione, come questa a proposito della moneta, gli fa comodo.
Quale è la realtà militare sul campo? A onta di tutte le smentite del governo britannico e statunitense, vi sono sicuramente delle forze britanniche a (e nei pressi di) Misurata, che cooperano con le milizie per combattere contro lo Stato Islamico in Libia. L’esercito nazionale legittimo (ENL), dal canto suo, garantisce la sicurezza di alcune posizioni strategiche nel bacino della Sirte e, a ovest di Tripoli, le milizie di al-Zintan, controllate dall’ENL, minacciano direttamente i sostenitori dell’IS a Tripoli. L’ENL controlla anche la maggior parte del gas e del petrolio che attraversano il suo territorio in direzione dell’unico porto petrolifero esistente, a ovest di Tripoli. Inoltre un’altra milizia che opera proprio fuori Tripoli, ha appena dichiarato fedeltà all’ENL.
Di conseguenza, la ridicola decisione di USA, Gran Bretagna e Italia a Vienna, lunedì 16 maggio, di armare milizie islamiste, in particolare quelle di Misurata, impegnate nell’operazione “Alba Libica”, rende palese che si va avanti con l’aiuto degli eserciti occidentali, benché nessuno voglia ammetterlo. Perché non hanno pensato di fornire armi piuttosto all’Esercito Nazionale Libico, al comando del generale Khalifa Hafter, la cui nomina è stata convalidata dalla camera dei rappresentanti del legittimo Parlamento di Tobruk. Haftar conosce bene la situazione sul campo e fa il suo dovere, combattendo contro la base libica dello Stato Islamico a Sirte.
Il CP/GUN è solo un miraggio, in realtà non esiste. Riesce solo a controllare quel piccolo spazio di territorio dove si trova la base navale, familiarmente chiamata il bunker, nella quale i sedicenti membri del CP/GUN, tutti selezionati dal trio ONU/Stati Uniti/Gran Bretagna, possono incontrare i dignitari che vengono in visita. La maggior parte del tempo, questi pagliacci lo trascorrono fuori dalla Libia. Serraj era esattamente negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita, per esempio. E perché mai recarsi in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti? Se Riyadh e Abu Dhabi appoggiano tutti e due Tobruk. Serraj tenterebbe di guadagnarsi nuovi amici promettendo loro concessioni in Libia in cambio del loro sostegno, anche se i Fratelli Mussulmani e il gruppo degli ex Combattenti Islamici in Libia (una filiale di Al Qaeda) sono ancora al potere a Tripoli con l’aiuto dell’Occidente? Un altro dei tanti misteri che circondano la politica occidentale in Libia.
Occorre essere chiari: il ruolo di Serraj è stato nei fatti usurpato da Abdel Rahman Swehli e dalla sua famiglia (cui appartiene anche Maetig, il vice Primo Ministro designato, che si trovano a Misurata dove lui, Swehli, presiede il Consiglio di Stato attualmente illegale. Nessun diplomatico, decisore politico, parte in causa o altro si rende realmente conto di quanti accade. Che ingenuità sconcertante !
C’è una questione che io ho già posto, ma che devo porre un’altra volta. Perché la comunità internazionale persiste in questa pagliacciata? Essa rischia di esplodere letteralmente in faccia agli Occidentali.
Come si può risolvere questo imbroglio ? C’è un solo uomo politico libico che possa presentarsi sulla scena internazionale su un piano di parità con i suoi omologhi stranieri, ed è il dottor Mahmoud Jibril. E’ un personaggio pubblico senza eguali nella vita politica libica. Nessuno in Libia ha la sua stessa statura e credibilità. Si propone di restituire sicurezza al popolo libico e non di fare giochi regionali o religiosi. Ha perfino un programma economico per salvare la Libia, un progetto buono e federativo. Perché la comunità internazionale non ha scelto lui, al posto di affaristi piuttosto equivoci come Serraj e Maetig ? O, se non voleva l’intelligente e signorile Jibril, perché la comunità internazionale non ha almeno scommesso sull’esercito libico e il suo comandante, il generale Khalifa Hafter?
La risposta è semplice purtroppo: Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna (e gli aggregati subalterni come l’Italia, ndt) sono accecati dalla loro storia d’amore coi Fratelli Mussulmani e i loro adepti dell’ovest della Libia, soprattutto di Tripoli e dintorni. Questo errore di giudizio costerà assai caro, sotto tutti i punti di vista, all’Occidente, e soprattutto all’Unione Europea.