ProfileStorie di genocidio, 8 settembre 2024 - Ahmed Nayef Ayish, 16 anni, stava andando da un sarto, sperando che potesse aggiustargli le scarpe rotte. Il sarto abitava vicino alla scuola Al-Hamama, a Gaza, dove quel giorno si è scatenato uno dei criminali attacchi dell'entità sionosto-genocida (nella foto, libri distrutti da un attacco ad una scuola)       

 

The Electronic Intifada, 29 agosto 2024 (trad.ossin)
 
 
Voleva solo aggiustarsi le scarpe
 
Soha Hamdona  (*)
 
 
 
Libri distrutti tra le macerie. Le conseguenze di un attacco aereo israeliano su una scuola nel quartiere Rimal di Gaza City il 20 agosto. Immagini APA di Hadi Daoud
 
 
Il 3 agosto alle 19:00, le forze di occupazione israeliane hanno colpito le scuole di al-Hamama e al-Huda nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza.
 
Diciassette persone sono state uccise e più di 60 sono rimaste ferite.
 
I martiri e i feriti non sono solo numeri.
 
Un'ora prima dei bombardamenti, alle prese con la carestia e le difficili condizioni di vita nel nord, Ahmed Nayef Ayish, 16 anni, fratello di un mio caro amico, aveva chiesto a sua sorella Jumana se pensava che il sarto potesse riparargli una scarpa rotta, dato che non poteva permettersene una nuova.
 
Il sarto si trovava accanto alla scuola al-Hamama.
 
Questa è la vita a Gaza.
 
La chiamata arrivò subito dopo l'attentato. Ahmed era rimasto ferito. Aveva riportato fratture alla gabbia toracica e alla spalla. Aveva ferite da schegge su tutto il corpo. Una gli si era conficcata nel collo e nella testa.
 
Inizialmente le sue condizioni erano instabili e venne ricoverato al Baptist Hospital .
 
Poi è caduto in coma.
 
La mattina del 6 agosto abbiamo ricevuto la notizia della scomparsa di Ahmed.
 
Ogni giorno a Gaza è così. Ogni giorno, qualcuno che amiamo viene assassinato.
 
Qual era la colpa del sedicenne Ahmed?
 
Quale la colpa dell’amico che lo accompagnava e che fu anche lui martirizzato?
 
Non ti dimenticherò mai, Ahmed. Non importa quanto tempo passi, porterò la voce del nord di Gaza al mondo intero e racconterò a tutti come l'occupazione israeliana ti ha ucciso.
 
Eri solo un bambino. Non portavi armi, solo le tue scarpe per farle aggiustare.
 
In una sartoria vicino a una scuola.
 
Riposa in pace, piccolino.
 
 
(*) Soha Hamdona è una scrittrice di Gaza.
 
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