Storie sconvenienti
Eurovision, gli Israeliani imbrogliano anche sulle canzoni
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Storie sconvenienti, 2 giugno 2024 - Eurovision è brutto ma ha successo perché è stato enormemente promosso. Ma come hanno fatto i produttori a trasformare in oro una simile spazzatura? (nella foto, la cantante israeliana del 2024)
Unz Review, 28 maggio 2024 (trad.ossin)
Eurovision, gli Israeliani imbrogliano anche sulle canzoni
Israel Shamir e Paul Bennett
Il concorso canoro Eurovision, oltre a produrre un sacco di soldi, non è amato da molti. Negli ultimi dieci anni l’Eurovision è stato davvero sgradevole. Al concorso sono stati presentati una donna barbuta, un uomo incinta e una varietà di mostri obesi. Ha avuto successo perché è stato enormemente promosso: così si riproducono i mostri, un contatto intimo nella privacy di casa. Ma come hanno fatto i produttori a trasformare in oro una simile spazzatura?
Ebbene, il successo non è stata questione di un giorno. Ci sono voluti molti anni di lavoro sui media, sul cinema e sulla stampa europei prima che la pianta rampicante ebraica potesse mettere radici. Da quando Freddy Quinn ha introdotto il boogie-woogie (“So Geht Das Jede Nacht”) nel primo Eurovision Song Contest del 1956, l’autopercezione europea è diventata progressivamente meno statunitense e più israeliana. Sebbene Israele non sia in Europa, gioca a calcio in Europa e partecipa all'Eurovision Song Contest dal 1973 ("il primo paese non europeo a cui è stato concesso il permesso di partecipare all'evento"). Quello fu un anno importante nella storia di Israele, l'anno della guerra dello Yom Kippur. Forse l’Eurovision si è trasformato in qualcosa che assomiglia meno ad uno spettacolo di intrattenimento europeo e più alla propaganda globalista. In qualche modo l’arte ebraica è più adatta al globalismo.
Nel corso dei decenni, l'ultima colonia europea si è così radicata come parte dell'Europa, che sembra che nulla possa scalfire la sua collocazione preferenziale: nemmeno l'orribile genocidio di Gaza perpetrato dall'IDF. Mentre la Russia è stata bandita dall’Eurovision dopo aver condotto una guerra contro l’aggressione ebraico-statunitense in Ucraina, la colonia europea in Medio oriente ha mantenuto la sua preminente posizione europea, nonostante l’uccisione di migliaia di bambini e donne mediorientali indifesi.
Il massacro di Gaza ha provocato una prevedibile campagna di propaganda da parte dei media globali, e l’Eurovision Song Contest 2024 ne è stata la punta di diamante. I produttori hanno deciso di dimostrare che Israele è ancora universalmente amato e approvato da tutta Europa. È stato senza dubbio un compito difficile, poiché gli europei erano in realtà rimasti scioccati e inorriditi dal massacro di Gaza, compiuto dall’IDF con il pieno sostegno dell’amministrazione Biden. Ma non è questo il fardello perenne del propagandista? Quanto più difficile è il compito, tanto più dolce è il trionfo. La sensibilità dei comuni goy è come l'argilla che deve essere modellata dagli abili praticanti dell'antica arte della propaganda.
A tal fine, in tutti gli Stati dell’Europa occidentale sono stati organizzati imbrogli perché il risultato fosse quello voluto: ogni carta SIM poteva esprimere 20 voti, oltre ai 20 che potevano essere espressi dall’app Eurovision. Inoltre, Israele aveva preparato “comunità elettorali” che autorizzavano i volontari ad attivare più carte SIM, necessarie per garantire che i risultati fossero democratici (non diversamente da come è stato eletto Joe Biden). Non è difficile raccogliere voti israeliani nei paesi che collaborano apertamente con Israele. Ecco perché Israele ha raccolto un'ondata di voti dai paesi occidentali, ma ben pochi dall'Europa orientale: probabilmente non lo ha ritenuto necessario. L'unico Stato dell'Europa occidentale che ha dato a Israele meno del massimo è stata la Norvegia, cinque su 12. La giuria non si è lasciata sopraffare dal cantante israeliano, ma il miracolo dei 20 voti per carta SIM è stato imbattibile.
In questa immagine puoi vedere chi ha dato cosa a Israele:
L’Europa occidentale, a lungo dominata dagli USA, ora dominata da Israele, chiaramente tagliata fuori da ogni radice etnica e religiosa che un tempo la univa, ha in stragrande maggioranza macchiato la propria coscienza, nella fretta di compiacere i suoi padroni ebrei.
Eppure, anche se nascosta sotto un fittizio metodo democratico, Israele ha spudoratamente utilizzato la sua principale carta vincente per mettere a tacere qualsiasi critico professionista: il denaro. Lo sponsor del concorso Eurovision 2024 è l’azienda israeliana di cosmetici “MoroccanOil”. Questa azienda non ha nulla a che fare con il Marocco. La società utilizza olio prodotto dagli alberi di Argan marocchini, ma gli alberi di Argan particolari che utilizzano non si trovano in Marocco. I coloni israeliani hanno piantato frutteti di alberi di Argan marocchini nei territori occupati della Valle del Giordano. La MoroccanOil nasconde il fatto di essere una compagnia israeliana, per non rivelare il suo coinvolgimento nella pulizia etnica della Palestina.
Ad oggi, Wikipedia riconosce che MoroccanOil è una società israeliana:
Ma non preoccuparti! Non durerà a lungo: già i custodi ebrei di questa pagina di Wikipedia hanno decretato che questo fatto particolare deve essere dimenticato:
Si propone di sopprimere questo articolo per i seguenti motivi di preoccupazione:
Questo articolo fa intendere in modo aggressivo che si tratta di una società israeliana con sede a Tel Aviv, sebbene le fonti non menzionino esplicitamente Tel Aviv. Una semplice ricerca web non rivela che la compagnia è israeliana, e tutte le fonti citate sono state create nelle ultime settimane, nonostante Moroccanoil abbia sponsorizzato l'Eurovision per più di quattro anni. Mi sembra molto sospetto e politicamente orientato, data la natura dell’Eurovision quest’anno. Francamente, non penso che ci siano abbastanza fonti per questo articolo e non credo che le fonti esistenti forniscano informazioni sufficienti per sostenere che la società è israeliana, dal momento che la società stessa non fa questa affermazione. (proposto da Or-Shalem)
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Trova fonti: “Moroccanoil” – notizie · giornali · libri · ricercatori · JSTOR
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E entro una settimana scomparirà.
La seconda carta vincente che utilizzano è la loro trappola più antica: l’antisemitismo. Molti post su Facebook che parlavano del recente concorso Eurovision riguardavano la reazione del pubblico all’esibizione del cantante israeliano. La gente interveniva rumorosamente. Era chiaro che molte persone erano infastidite dal fatto che un paese attualmente impegnato in un genocidio fosse ancora in gioco. La Russia, d’altro canto, era stata espulsa dal concorso, anche se Israele ha ucciso più donne e bambini in sei mesi di quanto sia avvenuto in Ucraina, pur accettando i numeri delle più selvagge fonti ucraine, e aggiungendovi anche il totale delle vittime di tutti gli altri conflitti attuali del mondo. Ciò che sta accadendo a Gaza è in ordine di grandezza più orribile di qualsiasi conflitto a memoria d’uomo.
Il popolo europeo ha chiesto che i produttori dell'Eurovision bandissero Israele, ma la MoroccanOil e i media sono stati irremovibili: Israele parteciperà. E comunque chi si oppone è un antisemita. Questo è simile ai limiti imposti dalla Corte penale internazionale (CPI): può condannare gli schvartze (“Negro” in lingua yiddish, ndt) dell’Africa e i goy della Russia, ma gli israeliani (e gli ebrei in generale) sono intoccabili.
Dal 1956, l'Eurovision Song Contest è stato sempre più infiltrato da ebrei esperti di media a tutti i livelli. Dalla “guerra arabo-israeliana” del 1973, l’Eurovision è diventato un braccio di propaganda di Israele. Durante l’Eurovision del 1973, Terry Wogan ricordò che “il direttore di sala consigliava vivamente al pubblico di rimanere seduto mentre applaudiva le esibizioni, altrimenti rischiavano di essere colpiti dalle forze di sicurezza”. Lo status innaturale di Israele come staterello parassitario europeo ha sempre messo a rischio gli europei, e continua a farlo.
A rappresentare il Lussemburgo c'era Tali Golergant, l'ex ragazza israeliana che ha cantato la canzone "The Fighter" che ha dedicato a suo fratello che attualmente è un combattente nell'IDF. Così le orribili perversioni dell’arte (e della stessa Europa) tornano al punto di partenza, a tutta velocità, per disonorare i cittadini europei bene intenzionati.
Cos'è rimasto se non un brutto spettacolo di mostri?
Gli statunitensi lo chiamano Clownworld, e c’è una crescente consapevolezza che la malattia si sta diffondendo da Israele attraverso le azioni degli ebrei con doppia cittadinanza a Washington DC. Gli europei sono costretti a imparare di nuovo lezioni simili, qualcosa che hanno perso nell’oscuro passato. Ci sono state le epoche dell'oro, i tempi dell'unità, e c'erano anche i seminatori di discordie e di conflitti. La storia europea contiene tutte le conoscenze necessarie per affrontare questi giorni disperati. Dobbiamo tutti meditare (se non pregare) su come sarà l’Europa tra 100 anni.
I nostri politici ignorano le nostre proteste, forse perché non devono più rispondere ai loro cittadini. La farsa del voto all’Eurovision si riflette nella farsa della democrazia occidentale. Quando una nazione perde i suoi principi fondatori, cosa resta oltre al denaro? E cosa accadrà all’Europa quando gli Stati Uniti ne risucchieranno tutta la forza vitale?
Forse la sua filiale ebraica si staccherà dal corpo dell’Europa e ricomincerà a cantare le proprie canzoni?
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