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ProfilePalestina, ottobre 2016 - L’UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite per la difesa del patrimonio dell’Umanità, ha di nuovo fermamente condannato la politica israeliana di annessione di Gerusalemme e, più specificamente, gli attacchi contro il culto mussulmano e chi lo pratica

 

EuroPalestine, 16 ottobre 2016 (trad. ossin)
 
Gerusalemme occupata: l’UNESCO condanna Israele 
EuroPalestine
 
L’UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite per la difesa del patrimonio dell’Umanità, ha di nuovo fermamente condannato la politica israeliana di annessione di Gerusalemme e, più specificamente, gli attacchi contro il culto mussulmano e chi lo pratica 
 
(La propaganda sionista, ripresa anche in Italia da tutti gli utili – idioti o meno – dei merdia dominanti, confonde le acque definendo, quella che è solo una risoluzione di condanna per le continue aggressioni ai luoghi mussulmani di culto da parte dell’esercito israeliano, come una “negazione di millenni di storia ebraica”, quasi che – per non essere antisemiti – bisognasse approvare l’idea di distruggere la moschea di al Aqsa, e ricostruire al suo posto il “Tempio” ebraico, che forse – ma chi sa? – prima sorgeva il quel sito, ndt)
 
 
La risoluzione, proposta dai delegati di diversi paesi arabi, è stata approvata a larga maggioranza dal Consiglio esecutivo dell’UNESCO, con 24 voti a favore, 6 contrari e 20 astensioni, tra cui quella del rappresentante della Francia (e dell’Italia, ndt).
 
La risoluzione elenca gli incessanti attacchi dell’esercito e della polizia (israeliani) contro i luoghi del culto mussulmano nella Palestina occupata.
 
Il primo di questi, a Gerusalemme, è il sito della moschea al-Aqsa/Haram al-Sharif, dove oramai da anni Israele ha rotto lo status quo che era prevalso dopo l’invasione del giugno 1967, e che lasciava la gestione del sito al Waqf, una fondazione religiosa giordana (ex potenza occupante di Gerusalemme est).
 
Per compiacere l’estrema destra ebraica, che vorrebbe radere al suolo il sito mussulmano e costruire al suo posto quello che chiamano un «Terzo Tempio», il governo israeliano ha messo in campo una serie di atti di violenza contro l’istituzione mussulmana: incursioni armata nei luoghi, distruzioni, divieti indiscriminati di accesso ai luoghi di culto per i mussulmani, ecc.
 
Anche le adiacenze di al-Aqsa sono oggetto di attacchi, soprattutto la rampa detta «dei Maghrebini», e anche altri siti, significativi sia per gli ebrei che per i mussulmani, ma incontestabilmente facenti parte, anch’essi, della Palestina occupata: il santuario di Abramo/Tomba dei Patriarchi a Hebron/al-Khalil, o ancora la moschea Bilal bin Rabah/Tomba di Rachele a Betlemme.
 
Tutte queste violazioni del diritto internazionale, così come il riferimento a molte altre precedenti decisioni di condanna di Israele, sono dettagliate nel testo adottato dall’UNESCO, la cui sede è a Parigi, mercoledì scorso.
 
Per leggere integralmente il documento:
 
 
La nuova risoluzione che, purtroppo, è destinata a restare lettera morta fino a quando sanzioni effettive non saranno adottate contro il regime di apartheid, ha suscitato il furore di Netanyahu e dei suoi accoliti.
 
La macchina propagandistica israeliana ha urlato ancora una volta «all’antisemitismo», sostenendo che il documento negava l’importanza di Gerusalemme per la religione ebraica. Ma si tratta di una menzogna grossolana: gli autori del documento si erano preoccupati, nel preambolo, di sottolineare il fatto del tutto evidente che i Luoghi Santi di Gerusalemme hanno importanza per tutte e tre le religioni monoteiste, vale a dire l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam.
 
Senza alcuna sorpresa, molti «merdia» hanno servilmente ripreso la propaganda israeliana.
 
 
 
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