Crisi Siriana
Siria. Chi blocca l’inchiesta dell’OPCW a Duma ?
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Crisi siriana, 22 aprile 2018 - Perché la missione di inchiesta (FFM) dell’Organizzazione per l’interdizione delle armi chimiche (OPCW) non ha ancora raggiunto Duma ? (nella foto, la sede dell'OPCW a l'Aia)
Moon of Alabama, 19 aprile 2018 (trad.ossin)
Siria. Chi blocca l’inchiesta dell’OPCW a Duma ?
Moon of Alabama
Perché la missione di inchiesta (FFM) dell’Organizzazione per l’interdizione delle armi chimiche (OPCW) non ha ancora raggiunto Duma ?
Gli ispettori dell’OPCW vengono trattenuti dal Dipartimento per le misure di sicurezza delle Nazioni Unite (UNDSS), che ha voce in capitolo su ogni movimento delle organizzazioni dipendenti dall’ONU nelle zone pericolose. L’UNDSS è diretto da un ufficiale di Polizia e dei Servizi australiano. Il ritardo sembra intenzionale.
Domenica 8 aprile, sono stati pubblicati i video di un presunto « attacco chimico » a Duma, un sobborgo di Damasco. All’epoca, la regione era controllata da Jaish al-Islam, un’organizzazione terrorista salafita finanziata dall’Arabia Saudita. I diversi video pubblicati da supporter dei terroristi, come i Caschi Bianchi, non erano convincenti. Mostravano scene chiaramente organizzate di un ipotetico « bombardamento con barili bomba » e corpi manipolati di bambini morti che erano stati trasportati e cosparsi di spuma da barba per dare l’idea di un « attacco chimico ». Un altro video mostrava delle persone in un ospedale, inondate d’acqua senza un’apparente ragione.
Un media di opposizione spesso citato, il Syrian Observatory (Osservatorio siriano per I diritti umani), con sede in Gran Bretagna, ha anch’esso negato l’esistenza di un attacco chimico. L’8 aprile ha parlato solo di episodi di soffocamento dovuti al crollo di un rifugio a causa di un bombardamento:
« Tra le vittime, si contano 21 civili, tra cui 9 bambini e 3 donne, a causa del soffocamento provocato dai violenti bombardamenti che hanno distrutto scantinati di case nella regione di Duma, e che sono cessati solo un’ora fa… »
L’« attacco chimico » non è probabilmente mai avvenuto. Esso si sarebbe prodotto solo pochi giorni dopo che il presidente statunitense Trump aveva annunciato di voler ritirare l’esercito USA dalla Siria. Un anno prima, si era verificata una vicenda analoga dopo un annuncio simile fatto da Trump. Gli Stati Uniti hanno reagito all’incidente del 2017 bombardando un campo d’aviazione siriano vuoto.
Il giorno dopo l’incidente, I terroristi salafiti di Jaish al-Islam si sono arresi e hanno abbandonato la regione, in virtù di un accordo di cessate il fuoco concluso con l’aiuto dell’esercito russo. L’accordo di cessate il fuoco non permette all’esercito siriano di entrare nella zona, solo la polizia militare russa è autorizzata.
La polizia militare russa è immediatamente entrata in zona e ha svolto indagini sulla casa dove alcune persone sarebbero rimaste uccise da « armi chimiche ». Non ha trovato alcuna prova che la cosa sia davvero avvenuta. Il governo siriano ha chiesto all’Organizzazione per l’interdizione delle armi chimiche (OPCW) di chiarire la vicenda.
Molte squadre di giornalisti del mondo intero hanno in seguito visitato la zona dove si sarebbe verificato l’incidente. Hanno anche visitato l’ospedale da campo mostrato in uno dei video dell’opposizione. I medici di questo ospedale affermano che nessuno dei loro pazienti è stato toccato da un attacco chimico. I casi che hanno esaminato riguardavano difficoltà respiratorie provocate dall’inalazione delle polveri disseminate dalle esplosioni di bombe e tiri di artiglieria. Le presunte « vittime » che appaiono nel video dell’ospedale hanno dichiarato di essere state pagate.
⚡️EXCLUSIVE⚡️
— Springprincess (@TamrikoT) 18 aprile 2018
Alexander Kots @sashakots releases the video from the hospital in #Douma where alleged #CW attack took place.
The video spinned by all MSM channels turned out to be fake. It was created by #WhiteHelmets
Watch & wait for the English speech#EasternGhoutaCWHoax pic.twitter.com/xH9I0IZqNv
I fautori di un regime-change sostengono che le dichiarazioni del personale ospedaliero che lavora a Duma, oramai sotto il controllo del governo, sono menzogne. I medici sono dunque tutti bugiardi, salvo quelli controllati dai jihadisti. Guardate per esempio questo articolo propagandistico di pessima qualità del Guardian: medici siriani « sottoposti a una intimidazione estrema » dopo l’attacco di Duma, di Martin Chulov, da Beirut, e Kareem Shaheen, da Istanbul.
L’articolo comincia così :
« Il capo della più grande organizzazione di soccorso medico in Siria afferma che i medici che hanno operato dopo il presunto attacco chimico a Duma sono stati sottoposti ad una ‘estrema pressione’ da parte dei responsabili siriani, che hanno sequestrato campioni biologici, li hanno costretti ad abbandonare i pazienti e hanno preteso il loro silenzio ».
Adesso guardate l’immagine. Mostra elementi della Mezzaluna Rossa siriana. la legenda è falsa. Sta scritto : « Medici trasportano un ferito all’ospedale di Damasco dopo che dei razzi sono stati sparati si Duma il 7 aprile ». L’immagine proviene in realtà da una serie di foto pubblicate dall’agenzia di stampa siriana SANA.
La serie presentata da SANA ha per titolo : « Feriti tra civili a causa di attacchi al mortaio lanciati da Jaish al-Islam su Damasco ».
L’attacco è stato lanciato DA terroristi di Duma contro i civili di Damasco, e non contro Duma, come insinua The Guardian.
La Mezzaluna Rossa siriana, fondata nel 1942, ha 1 592 dipendenti e circa 6 000 volontari. Si tratta in effetti della « più grande agenzia di soccorso medico in Siria ». Ma non è l’organizzazione che The Guardian descrive e cita :
« Il dr. Ghanem Tayara, direttore dell’Union of Medical Care and Relief Organisations (UOSSM), ha dichiarato che i medici che hanno trattato i pazienti nelle ore seguite all’attentato del 7 aprile sono stati informati che le loro famiglie saranno in pericolo se renderanno pubbliche testimonianze su quanto è accaduto ».
L’Union of Medical Care and Relief Organizations è stata fondata nel 2012, ha sede a Reyhanli, in Turchia, e sostiene di avere 600 dipendenti. E’ costituita dalla Syrian American Medial Society (SAMS), finanziata dall’USAID, dalla CIA e dalla lobbie del cambio di regime in Siria, dalla British-Syrian Medical Society che lavora solo nelle zone controllate dai “ribelli”, oltre che dalle caselle postali britanniche e statunitensi di raccolta dei fondi. Si dice che SAMS e UOSSM sarebbero organizzazioni legate ai Fratelli Musulmani.
Il Guardian mostra dunque una immagine della Mezzaluna Rossa/Croce Rossa siriana nel contesto di ridicole dichiarazioni provenienti da una organizzazione partigiana dei jihadisti. La Mezzaluna Rossa siriana non ha alcun rapporto con questa organizzazione. L’UOSSM viene presentata, a torto, come la più grande organizzazione di soccorso medico in Siria. Le sue affermazioni vengono acriticamente ripetute da « giornalisti » del Guardian, che operano in Turchia e in Libano, per contraddire le interviste e le osservazioni fatte da veri giornalisti, presenti sul posto, a Duma. L’articolo, e il modo come viene presentato, mostrano come sia caduto in basso un giornale un tempo ragionevole. Jonathan Cook ha da dire altre cose a proposito di questo articolo del Guardian.
Venerdì 13 aprile, la missione di inchiesta dell’OPCW è giunta a Damasco. Sabato la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti (FUKUS) hanno bombardato un centro di ricerche agricole e mediche a Damasco, oltre a due depositi dell’esercito siriano. L’attacco ha fallito i suoi altri bersagli, cosa che l’esercito USA tenta di nascondere. L’attacco è stato lanciato nonostante i dubbi del Pentagono e di altri su cosa sia davvero accaduto. Alcuni generali britannici di alto rango hanno pubblicamente posto in dubbio le accuse di un « attacco chimico » siriano.
Il sobborgo dove sarebbe avvenuto l’ipotetico incidente si trova a pochi chilometri dal centro di Damasco. I giornalisti e le equipe televisive vanno in giro dovunque senza alcuna protezione e intervistano liberamente il personale ospedaliero. L’OPCW non ha ancora raggiunto la regione. Sostiene che non vi siano le condizioni di sicurezza.
Come altre organizzazioni affiliate alle Nazioni Unite, l’OPCW si affida, per la sua protezione, al Dipartimento per le misure di sicurezza delle Nazioni Unite (UNDSS).
Ieri, il direttore generale dell’OPCW, Ahmet Üzümcü, un diplomatico di carriera turco, ex rappresentante permanente turco presso la NATO, ha rilasciato questa dichiarazione :
« Il 16 aprile abbiamo ricevuto conferma dall’Autorità nazionale della Repubblica araba siriana che, conformemente agli accordi conclusi per consentire l’evacuazione della popolazione della Ghuta, i militari siriani non hanno potuto entrare a Duma. La sicurezza dei siti dove la FFM prevede di recarsi è posta sotto il controllo della polizia militare russa. Il Dipartimento per le misure di sicurezza dell’ONU ha assunto le disposizioni necessarie con le autorità siriane, perché la squadra venga scortata fino ad un certo punto, a partire dal quale la scorta sarà assicurata dalla polizia militare russa. Tuttavia l’UNDSS ha preferito effettuare prima un giro di ricognizione sui siti, visita che ha avuto luogo ieri. Gli elementi de gruppo della FFM non hanno partecipato a questa visita.
All’arrivo sul sito 1, si è radunata una grande folla e l’UNDSS ha consigliato al gruppo in ricognizione di ritirarsi. Al sito 2, la squadra è passata sotto il fuoco di armi leggere e un esplosivo è stato fatto detonare. La squadra di ricognizione è rientrata dunque a Damasco ».
Nota : Solo un 10% della popolazione della regione di Ghuta, cui appartiene Duma, cioè solo i terroristi e le loro famiglie, è stato evacuato. Altre persone sono rimaste o sono tornate nelle zone adesso liberate.
Nessun’altra organizzazione ha fatto cenno a spari o ad esplosioni recenti a Duma.
Perfino il New York Times, difensore strenuo dell’« opposizione » siriana, si interroga su questa storia ma non si dà la pena di rispondere alla domanda:
« Il fatto che dei giornalisti abbiano potuto circolare per Duma senza incorrere in alcun gesto ostile solleva dubbi sulle ragioni per le quali si è deciso che gli inquirenti non potevano recarsi a Duma in tutta sicurezza ».
Perché colpi d’arma da fuoco sarebbero stati indirizzati contro la squadra per i sistemi di sicurezza dell’ONU, ma non contro altre persone in giro nella regione?
Se, come sostengono gli amici dei terroristi, è stato utilizzato del cloro nel corso dell’ « attacco chimico », è poco probabile che gli investigatori dell’OPCW ne trovino ancor tracce materiali. Il cloro evapora e non lascia alcuna traccia specifica nei cadaveri. Per contro potrebbero rivelarsi utili le dichiarazioni di testimoni locali.
Si ha l’impressione che qualcuno temi che l’OPCW possa raggiungere la zona, parlare coi testimoni e confermare quanto dichiarato dai medici dell’ospedale, e anche da molti giornalisti, che dicono che non vi è stato alcun « attacco chimico ». Ciò dimostrerebbe che l’attacco contro la Siria è stato solo un crimine di guerra brutale e ingiustificato.
Il capo dell’UNDSS è un comandante di polizia australiano:
Il signor Drennan, che occupa dal 2009 il posto di sotto commissario per la sicurezza nazionale della Polizia federale australiana, è dotato di vasta esperienza nel mantenimento dell’ordine e nell’applicazione della legge a livello comunitario, nazionale e internazionale.
Sarebbe possibile che un distinto comandante di polizia australiano ritardi o ostacoli l’inchiesta dell’OPCW per proteggere gli alleati britannici e statunitensi?