ProfileLa guerra in Medio Oriente, 2 marzo 2024 - Giovedì Israele ha lanciato un attacco a sorpresa contro i Palestinesi che si ammassavano davanti ai camion di cibo a Gaza City. Secondo numerosi resoconti, più di 100 persone sono state uccise mentre cercavano di procurarsi il cibo di cui avevano disperatamente bisogno...     

 

Unz Review, 1°marzo 2024 (trad.ossin)
 
Genocidio per fame
Mike Whitney
 
 
 
 
La maggior parte dei Palestinesi di Rafah vive in un’area grande più o meno quanto l’aeroporto di Heathrow. La città è angusta e antigenica. È circondata su tre lati dalle forze di terra israeliane, e sul quarto dal muro di confine egiziano alto 20 piedi (oltre 6 metri). A tutti gli effetti, Rafah è una prigione, con l’unica differenza che in una prigione i detenuti vengono nutriti. A Rafah nessuno viene nutrito, anche se ci sono quasi 2.000 camion umanitari in fila oltre il valico di Rafah in attesa di consegnare cibo alla popolazione affamata. Il convoglio umanitario è stato bloccato dalle forze israeliane che agiscono su ordine dei loro massimi leader militari. Pare che Israele stia privando i Palestinesi del cibo per creare un forte incentivo a fuggire dal paese quando il confine egiziano verrà sfondato. Quando ciò accadrà, i media occidentali diranno che l’esodo è una “migrazione volontaria”, si tratta in realtà di pulizia etnica.
 
 
 
 
Giovedì Israele ha lanciato un attacco a sorpresa contro i Palestinesi che si ammassavano davanti ai camion di cibo a Gaza City. Secondo numerosi resoconti, più di 100 persone sono state uccise mentre cercavano di procurarsi il cibo di cui avevano disperatamente bisogno. Ecco un breve riassunto di quanto accaduto:
 
 
“Verso le 4.30 di questa mattina, i camion hanno cominciato ad arrivare. Una volta che ci siamo avvicinati ai camion degli aiuti, i carri armati e gli aerei da guerra israeliani hanno iniziato a spararci come se fosse una trappola”, ha raccontato l’uomo a Quds News Network, come citato da Al Jazeera.
 
“Mentre l’esercito israeliano apriva il fuoco sui richiedenti aiuti, i carri armati israeliani avanzavano e investivano molti dei corpi morti, o ancora feriti, nella parte sud-occidentale della città di Gaza. È un massacro, che si aggiunge alla fame che minaccia i cittadini di Gaza”, ha detto il corrispondente di Al Jazeera Ismail al-Ghoul.
 
Oltre 250 Palestinesi sono rimasti feriti nell'attacco, la maggior parte di essi è stata portata all'ospedale al-Shifa e all'ospedale Kamal Adwan.
 
“Altri vengono portati d’urgenza negli ospedali Ahli e a quello giordano. Il [numero delle vittime] aumenterà. Gli ospedali non sono più in grado di accogliere l’enorme numero di feriti perché mancano di carburante, per non parlare delle medicine. Gli ospedali sono anche a corto di sangue”, ha aggiunto al-Goul….
 
Dopo l'attacco, Jadallah al-Shafei, capo del dipartimento infermieristico dell'ospedale al-Shifa, ha detto ad Al Jazeera che "la situazione non può essere descritta a parole... Ricorda le scene oscure dell'ospedale battista quattro mesi fa, dove 500 persone sono stati uccise in un attacco aereo israeliano”, ha detto.
 
“Fin dalle prime ore del mattino l’ospedale è stato inondato da decine di cadaveri e centinaia di feriti. La maggior parte delle vittime aveva riportato ferite da arma da fuoco o era stato colpito da schegge alla testa e alla parte superiore del corpo. Sono stati colpiti da bombardamenti diretti di artiglieria, missili di droni e colpi di arma da fuoco. Israeli forces massacre civilians waiting for humanitarian aid, Mondoweiss
 
 
L'incidente è solo l'ultimo di una serie infinita di stragi. Gli attacchi aerei israeliani provocano l’uccisione di 50 o più persone al giorno. Le vittime di questi attacchi sono civili. Non sono Hamas, e Israele sa che non sono Hamas. Ma gli omicidi continuano comunque. Perché? Perché Israele spara a civili innocenti che cercano di sopravvivere? Che vantaggio strategico c’è in questo?
 
Moltissimo. Più le persone sono affamate e disperate, più è probabile che prendano d’assalto il confine non appena il muro sarà stato sfondato. Questa è l'unica spiegazione logica per il comportamento di Israele. Vogliono mantenere il livello di ansia alle stelle per ottenere il risultato che cercano, ovvero l’espulsione dell’intera popolazione palestinese. Quindi, anche se è vero che gli attacchi di Israele contro i civili costituiscono un omicidio a sangue freddo, si tratta di un omicidio a sangue freddo con uno scopo. E lo scopo è la realizzazione dell’ideale sionista di una patria a maggioranza ebraica dal “fiume al mare”. Questa maggioranza può essere raggiunta solo cacciando i Palestinesi dal paese e spingendoli in Egitto.
 
Hai visto i video degli israeliani che bloccano le spedizioni di cibo alla popolazione di Gaza? Alcuni di questi video mostrano famiglie avvolte nelle bandiere israeliane, che cantano e ballano mentre impediscono ai camion degli aiuti di entrare a Rafah. Ad un posto di blocco gli israeliani volteggiano selvaggiamente mentre gli altoparlanti mandano musica rock'n'roll a tutto volume. Ad un altro posto di blocco, gli israeliani drappeggiati con bandiere hanno allestito un “Palazzo gonfiabile” in modo che i loro bambini possano giocare con i loro amici mentre i loro genitori impediscono il passaggio degli aiuti alimentari che dovrebbero salvare dalla fame i bambini palestinesi.
 
Come spieghi questo tipo di comportamento? Come spieghi il fatto che persone apparentemente normali – che hanno un lavoro, sono andate all’università e probabilmente si impegnano nelle stesse attività sociali di chiunque di noi – sono capaci di una crudeltà così indicibile? Sono questi i “buoni tedeschi” di cui abbiamo tanto letto nel corso degli anni?
 
No, è qualcosa di molto diverso, dopotutto nessuno può affermare che “stavo solo eseguendo gli ordini”. Nessuno ha ordinato a queste persone di bloccare le spedizioni di cibo alla frontiera. Sono qui volontariamente perché vogliono essere qui. Vogliono poter dire ai loro nipoti che, quando il loro esercito ha lanciato l'attacco contro i Palestinesi di Gaza, hanno dato il loro contributo assicurando che donne e bambini affrontassero una morte atroce per fame.
 
 
 
 
Lo ripeto ancora una volta, come spieghi questo tipo di comportamento?
 
Molte di queste persone si sono lasciate intervistare e le interviste sono state ampiamente diffuse su Twitter. Sorprendentemente, queste persone si difendono in modo piuttosto sfrontato. È chiaro che credono in quello che fanno e non provano alcun rimorso per le loro azioni. È straordinario. Qui ci sono persone intelligenti ed eloquenti che stanno davanti a una telecamera e sostengono che è loro dovere patriottico far morire di fame migliaia di donne e bambini. Sconvolge la mente. E stupisce vederli esultare selvaggiamente e festeggiare quando fermano i camion di cibo che sono l’ultima ancora di salvezza per una popolazione allo stremo. Per queste persone, la fame non è una crisi evitabile o un dilemma morale. Per queste persone, la fame è una vittoria.
 
 
Sai cosa significa il termine “sadico”?
 
Significa: “provare piacere nell’infliggere dolore, punizione o umiliazione agli altri”. (Merriam-Webster)
 
Sarebbe giusto definire “sadico” il trattamento riservato da Israele ai Palestinesi? Sarebbe esatto affermare che l'attacco di Israele contro la popolazione civile va ben oltre ciò che la gente comune considererebbe un comportamento normale? Abbiamo tutti visto la devastazione, le rovine e la montagna di macerie che si estende per chilometri in tutte le direzioni. Come diamo un senso a queste cose? E cosa ci dicono di Israele? Ci dicono che Israele sta cercando di “difendersi”?
 
Ovviamente no. Trasformare Gaza in un paesaggio lunare non ha nulla a che fare con l'“autodifesa”. E non ha niente a che fare nemmeno con la vendetta. Riguarda la terra; si vuole sottrarre la terra ai suoi proprietari indigeni e incorporarla in un Grande Israele. Questo è ciò che è il sionismo, un’ideologia messianica che acceca i suoi aderenti alla sofferenza degli altri e trasforma uomini intelligenti e responsabili in bruti senza cuore capaci di una ferocia inimmaginabile.
 
 
 
 
La furia di Israele a Gaza non risponde a esigenze di sicurezza o alla necessità di ricostituire dei deterrenti. No. È il risultato di un'idea che permea la cultura israeliana e che mira alla pulizia etnica del popolo palestinese. Milioni di non ebrei vengono costretti a lasciare il paese per preservare la purezza razziale dello Stato, lo Stato ebraico. Questa è l'idea che alimenta la carneficina; questo è l’ideale distopico che ha prodotto i campi di sterminio di Gaza.
 
Questo è tratto da un articolo di Electronic Intifada:
 
 
Ogni singolo bambino a Gaza sta affrontando la morte – a causa dei bombardamenti israeliani, della fame o delle malattie. Secondo un nuovo rapporto di Save the Children, più di un milione di bambini sta vivendo un’emergenza sanitaria catastrofica causata direttamente dal blocco degli aiuti umanitari in corso da parte di Israele.
 
Nel nord di Gaza, che è stato di fatto tagliato fuori dagli aiuti umanitari da parte dell’esercito israeliano, un bambino su sei è gravemente malnutrito… “La Striscia di Gaza è prossima ad essere testimone di un’esplosione di morti infantili prevenibili che aggraverebbe il già insopportabile livello di morti infantili a Gaza”, ha avvertito Ted Chaiban dell’UNICEF la settimana scorsa….
 

 

 

Ha ragione, non è vero? Ogni bambino è condannato a morte perché è nato arabo in una terra che gli è stata portata via. Se fosse nato ebreo, il suo destino sarebbe stato completamente diverso. Se fosse nato ebreo, non dovrebbe rannicchiarsi in una tenda di uno squallido campo profughi a Rafah in attesa che l’esercito israeliano lo spinga nel deserto sotto la minaccia delle armi. Ma non è nato ebreo, quindi dovrà andare dove gli viene detto, o morire nel luogo dove adesso si trova. Non esiste una terza opzione. Ecco cosa dice il relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, Michael Fakhri:
 
 
 

“La rapidità della malnutrizione dei bambini piccoli è sorprendente. I bombardamenti e le persone uccise direttamente sono brutali, ma la fame – e il deperimento e l’arresto della crescita dei bambini – sono tortuosi e atroci. Avrà un impatto a lungo termine sulla popolazione a livello fisico, cognitivo e morale…

 

“Non abbiamo mai visto una popolazione civile costretta a soffrire la fame così rapidamente e in modo così totale, questa è l’opinione condivisa da tutti gli esperti della fame”, ha detto Fakhri. “Israele non prende di mira solo i civili, ma sta cercando di rovinare il futuro del popolo palestinese danneggiando i suoi figli”. 
 

 

 
 
Israele ha meticolosamente preso di mira le strutture per la conservazione degli alimenti, i granai, i mulini e i panifici. Tutte le fonti tradizionali di produzione alimentare sono state distrutte. Ci sono numerosi video su Internet che mostrano carri armati o veicoli blindati che schiacciano cibo in scatola o sacchi di farina sotto i loro battistrada. Quello a cui stiamo assistendo è il tentativo più forte e determinato di affamare una popolazione nei tempi moderni. E va ben oltre la semplice distruzione degli impianti di produzione alimentare e il blocco dei camion degli aiuti umanitari. Israele ha addirittura sospeso il rilascio dei visti, nel diabolico tentativo di impedire del tutto alle organizzazioni umanitarie di operare a Gaza. Ecco la storia dal The Guardian:
 
 
Israele ha smesso di rilasciare visti al personale internazionale delle organizzazioni umanitarie che lavorano nei territori palestinesi occupati, ostacolando gli sforzi per portare cibo e altre forniture vitali a Gaza.
 
Decine di operatori umanitari stranieri, compresi capi di organizzazioni, hanno dovuto lasciare Israele e i territori palestinesi, per altri i visti stanno scadendo e rischiano la deportazione per poter continuare a lavorare, ha avvertito un gruppo di organizzazioni umanitarie.
 
Le squadre di assistenza nelle emergenze, quelle che hanno l’esperienza specialistica per affrontare le molteplici sfide del lavoro a Gaza, sono particolarmente colpite… Per entrare in Israele e nei territori palestinesi occupati sono necessari i visti, ma non ne vengono più rilasciati dal Ministero del welfare e dell’assistenza sociale….
 
Ci sono sempre stati alti e bassi… momenti in cui è stato più difficile l’accesso. Ma mai a questo livello… Senza alcun rinnovo dei visti umanitari dallo scoppio di questa guerra, [Israele] espone gli operatori umanitari al rischio di deportazione proprio quando il popolo palestinese ha più bisogno che mai di loro”. 
 
 
 
Non è sinistro tutto questo?
 
Gli impianti di produzione alimentare sono stati tutti distrutti, i convogli di aiuti umanitari sono stati bloccati e ora vengono deportati anche gli operatori umanitari stranieri e le squadre di assistenza nelle emergenze. Israele è determinato a controllare ogni chicco di riso che entra nella Striscia di Gaza in modo da poter mantenere una stretta mortale su una popolazione che ha avuto l’ardire di nascere in una terra destinata a diventare lo Stato ebraico.
 
Oltre a ciò, l’esercito israeliano ha iniziato a falciare i civili che osano avvicinarsi ai camion di cibo che forniscono la magra pappa che mantiene in vita le loro famiglie.
 
Potrebbe andare peggio?
 
 
 
Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura

 

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