USA e Unione Europea, alleati dei fascisti ucraini
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Investig'Action, 19 febbraio 2014 (trad. ossin)
USA e Unione Europea, alleati dei fascisti ucraini
Eric Draitser
Nel tentativo di strappare l'Ucraina alla sfera di influenza russa, gli USA-UE-NATO si sono alleati anche loro a dei fascisti - e non è la prima volta. Per molti anni milioni di persone sono "sparite" o sono state assassinate da forze paramilitari armate e sostenute dagli Stati Uniti
Negli ultimi mesi vi sono state continue manifestazioni dell'opposizione politica ucraina - manifestazioni che si dicono motivate dal rifiuto del presidente Yanukovich di firmare un accordo commerciale con l'Unione Europea, considerato da molti osservatori un primo passo verso l'integrazione nella UE. Le manifestazioni hanno avuto un carattere prevalentemente pacifico fino al 17 gennaio, quando manifestanti che indossavano caschi, armati di manganelli e bombe improvvisate, hanno scatenato una brutale violenza contro la polizia, penetrando furiosamente negli edifici del governo, pestando tutti quelli che si sospettavano nutrire simpatie nei confronti del governo, e devastando le strade di Kiev. Ma chi erano questi estremisti violenti e quale è la loro ideologia?
La formazione politica è conosciuta col nome di "Pravy Sektor" (Settore di destra). E' più che altro una formazione di coordinamento per un certo numero di gruppi ultra-nazionalisti di destra (leggi: fascisti), tra cui gli aderenti allo "Svoboda Party" (Partito della Libertà), "I patrioti dell'Ucraina", "Assemblea Nazionale Ucraina - Autodifesa nazionale ucraina" (UNA-UNSO) e "Trizub".
Tute queste organizzazioni condividono una comune ideologia, che è intensamente anti-immigrati e anti-semita, tra l'altro. Inoltre condividono un riferimento comune alla "Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini", guidata da Stepan Bandera, il collaboratore nazista tristemente celebre che ha combattuto attivamente contro l'Unione Sovietica ed è coinvolto in alcune delle peggiori atrocità commesse durante la seconda guerra mondiale.
Mentre le forze politiche ucraine, di opposizione e di governo, continuavano a negoziare, una ben diversa battaglia è stata ingaggiata nelle strade. Usando l'intimidazione e la forza brutale, assomigliando più alle "camice brune" di Hitler e alle "camice nere" di Mussolini piuttosto che a un movimento politico di oggi. Questi gruppi sono riusciti a trasformare un conflitto in materia di politica economica in una lotta esistenziale per la sopravvivenza stessa della nazione, che quelli che si definiscono "nazionalisti" pretendono di amare con tutto il cuore. Le immagini di Kiev in fiamme, dei giovinastri nelle strade di Lviv, e altri esempi terribili del caos nel paese, mostrano sembra ombra di dubbio che i negoziati politici con l'opposizione del Maidan (piazza principale di Kiev e centro delle manifestazioni) non è più un problema centrale. Il problema è piuttosto quello del fascismo ucraino, e se debba essere sostenuto o respinto.
Per ciò che li riguarda, gli Stati uniti hanno preso fermamente posizione al fianco dell'opposizione, nonostante il suo carattere politico. A inizio dicembre, alcuni dirigenti USA, come John Mc Cain e Victoria Nuland, sono stati ricevuti in piazza Maidan, portando il loro appoggio ai manifestanti. Peraltro, quando il carattere dell'opposizione è diventato manifesto negli ultimi tempi, gli USA e la classe dirigente dell'Ovest, e le loro macchine di propaganda, hanno fatto poco per condannare la recrudescenza fascista. Al contrario vi sono stati incontri con rappresentanti del "Settore di Destra", giudicando quest'ultimi "non minacciosi". In altri termini, gli USA e i loro alleati hanno fornito una facile approvazione alla proliferazione della violenza in nome dell'obiettivo finale: il mutamento di regime.
Nel tentativo di strappare l'Ucraina alla sfera di influenza russa, gli USA-UE-NATO si sono alleati anche loro a dei fascisti - e non è la prima volta. Per molti anni milioni di persone sono "sparite" o sono state assassinate da forze paramilitari armate e sostenute dagli Stati Uniti. I mujaheddin di Afghanistan, più tardi trasformatisi in Al Qaida, egualmente estremisti e ideologicamente reazionari, sono stati creati e finanziati dagli Stati Uniti con l'obiettivo di destabilizzare la Russia. Ed è analogamente identica la dolorosa realtà della Libia e, più recentemente, della Siria, dove gli Stati Uniti e i loro alleati finanziano e sostengono gli estremisti jihadisti contro un governo che non ha voluto allinearsi agli USA e ad Israele. Si evidenzia una tendenza inquietante mai persa di vista dagli osservatori coscienziosi: gli Stati Uniti fanno sempre causa comune con l'estrema destra e i fascisti per ottenere vantaggi geopolitici.
La situazione in Ucraina è assai inquietante perché costituisce una conflagrazione politica che potrebbe molto facilmente disgregare il paese meno di 25 anni dopo la conquista dell'indipendenza dall'Unione Sovietica. Vi è però un altro aspetto altrettanto inquietante della crescita del fascismo in questo paese: non è l'unico.
La minaccia fascista nel continente
L'Ucraina e la crescita dell'estrema destra non possono essere visti, e ancor meno compresi, fuori dal contesto. Al contrario essi devono essere analizzati nel quadro di una tendenza in crescita in tutta Europa (e nel mondo) - una tendenza che minaccia le fondamenta stesse della democrazia.
In Grecia, la selvaggia austerità imposta dalla troika (FMI, BCE e Commissione Europea) ha paralizzato l'economia del paese, portando a una depressione altrettanto grave, se non peggiore, della "grande depressione" negli Stati uniti. E' in tale contesto di crollo economico che il partito di "Alba Dorata" è diventato il terzo partito politico e il più popolare nel paese. Facendo propria una ideologia dell'odio, "Alba Dorata" - di fatto un partito nazista anti-semita, anti-immigrati, sciovinista e maschilista - è una forza politica che il governo di Atene ha percepito come una seria minaccia per il tessuto stesso della società. E' proprio questo aspetto di minaccia che ha spinto il governo ad arrestarne l'intera direzione del partito dopo che un fascista di Alba Dorata ha pugnalato a morte un rapper anti-fascista. Atene ha aperto un'inchiesta su questo partito, i cui esiti restano però poco chiari.
Ciò che fa di Alba Dorata una insidiosa minaccia è che, nonostante l'ideologia nazista di fondo, la loro retorica anti-UE, anti-austerità, piace a molti nella Grecia devastata economicamente. Come molti movimenti fascisti del 20° secolo, Alba Dorata prende come capri espiatori gli immigrati, mussulmani e africani soprattutto, di fronte alla massa di problemi che investono i Greci. In un contesto economico disastroso, un simile odio irrazionale diventa attraente, una risposta alla questione su come risolvere i problemi della società. Infatti, nonostante che i leader di Alba Dorata siano in prigione, altri membri di questo partito continuano a sedere in Parlamento, continuano a svolgere importanti funzioni, come quella di sindaco di Atene. Benché sia poco probabile una vittoria elettorale, una nuova solida vittoria elettorale renderebbe più difficile lo sradicamento del fascismo in Grecia.
Se questo fenomeno fosse limitato alla Grecia e all'Ucraina, non costituirebbe per questo una tendenza continentale. Invece, dappertutto in Europa, si vede purtroppo la crescita di partiti politici simili, per quanto un po' meno apertamente fascisti. In Spagna il partito popolare (filo-austerità) al governo ha emanato delle leggi draconiane per limitare le manifestazioni e la libertà di espressione, abilitando e rafforzando le tattiche repressive della polizia. In Francia, il partito del Fronte Nazionale di Marine Le Pen, che in maniera veemente fa dei mussulmani e degli africani i capri espiatori, ha ottenuto quasi il 20% al primo turno delle elezioni presidenziali. Allo stesso modo il Partito per la Libertà nei Paesi bassi - che auspica politiche anti-mussulmane e anti-immigrati - si è collocato al terzo posto in Parlamento. In Scandinavia, i partiti ultra-nazionalisti, che un tempo vivacchiavano sconosciuti, sono diventati oggi attori importanti nelle elezioni. Tali tendenze sono quanto meno inquietanti.
Val la pena notare che, anche fuori dell'Europa, vi è un certo numero di formazioni politiche quasi-fasciste che vengono - in un modo o nell'altro - sostenute dagli Stati uniti. I colpi di stato di estrema destra che hanno rovesciato i governi del Paraguay e dell'Honduras sono stati tacitamente o apertamente sostenuti da Washington nel suo inesauribile tentativo di sopprimere la sinistra in Ameria Latina. Occorre ovviamente ricordare che il movimento di protesta in Russia è stato diretto da Alexei Navalny e i suoi seguaci nazionalisti che perseguono una ideologia razzista violentemente anti-mussulmana, che considera gli immigrati originari del Caucaso russo e delle ex repubbliche sovietiche come esseri inferiori rispetto ai "Russi europei". Questi ed altri esempi delineano un quadro orribile della politica estera statunitense che tenta di utilizzare le difficoltà economiche e i rivolgimenti politici per estendere l'egemonia USA nel mondo.
In Ucraina il "Settore di Destra" ha abbandonato il tavolo dei negoziati, scendendo in piazza per tentare di realizzare il sogno di Stepan Bandera - una Ucraina liberata dalla Russia, dagli ebrei e da tutti gli altri che loro considerano "indesiderabili".
Sempre sostenuti dagli Stati Uniti e dall'Europa, questi fanatici rappresentano una minaccia più grave per la democrazia di quanto possano esserlo Yanukovitch o il governo russo. Se l'Europa e gli Stati Uniti non ammettono questa nascente minaccia, sarà forse troppo tardi quando se ne renderanno conto.