Lettera a Bush sulla guerra al terrorismo
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Onorevole George W. Bush Presidente degli Stati Uniti Washington, D.C.
Signor Presidente,
ci rivolgiamo a voi per sostenere il vostro ammirevole im¬pegno a "condurre il mondo alla vittoria" nella guerra contro il terrorismo. Appoggiamo incondizionatamente il vostro invito a una "campagna ampia e duratura" contro "le organizzazioni terroristiche e coloro che le accolgono e le appoggiano". Sia¬mo d'accordo con il segretario di Stato Powell che gli Stati Uniti devono trovare e punire gli esecutori dei terribili attacchi dell'11 settembre e che dobbiamo, come egli ha detto, "inse¬guire il terrorismo ovunque si trovi nel mondo" ed "estirparlo fino alle radici". Siamo d'accordo con il segretario di Stato che la politica statunitense non debba mirare solo a scovare i re¬sponsabili di questo incidente, ma anche puntare a quegli "al¬tri gruppi stranieri che non hanno buone intenzioni nei nostri confronti" e "che hanno in precedenza condotto attacchi con¬tro il personale e gli interessi statunitensi e i nostri alleati".
Per portare a termine con successo questa "prima guerra del ventunesimo secolo" e, come avete detto, per fare "un fa¬vore alle future generazioni unendoci e sconfiggendo il terro¬rismo", crediamo che i seguenti passi siano parte fondamen¬tale di una strategia globale.
Osama bin Laden
Siamo d'accordo che un obiettivo fondamentale, ma niente affatto l'unico, dell'attuale guerra al terrorismo dev 'essere catturare o uccidere Osama bin Laden e distruggere la sua rete di alleati. A tal fine, appoggiamo la necessaria azione militare in
Afghanistan e la fornitura di una considerevole assistenza fi¬nanziaria e militare alle forze antitalebane di quel paese.
Iraq
Siamo d'accordo con la recente affermazione del segretario di Stato Powell che Saddam Hussein "è uno dei principali ter¬roristi sulla faccia della Terra". E possibile che il governo ira¬cheno abbia fornito qualche forma di assistenza ai recenti attacchi contro gli Stati Uniti. Ma anche se non vi fossero prove che leghino direttamente l'Iraq all'attacco, qualunque strate¬gia mirata a sradicare il terrorismo e i suoi sostenitori deve in¬cludere un impegno determinato a destituire Saddam Hussein in Iraq. L'assenza di un tale impegno equivarrà a una resa prematura e forse decisiva nella guerra al terrorismo internazio¬nale. Gli Stati Uniti devono quindi fornire piena assistenza mi¬litare e finanziaria all'opposizione irachena. Le forze militari statunitensi devono essere impiegate per garantire in Iraq una "zona di sicurezza" da cui l'opposizione possa operare. E le forze americane devono essere pronte a ribadire il nostro im¬pegno verso l'opposizione irachena con tutti i mezzi necessari.
Hezbollah
Gli Hezbollah sono una delle principali organizzazioni ter¬roristiche al mondo. Si sospetta che abbiano preso parte ai bombardamenti delle ambasciate americane in Africa nel 1998 e al bombardamento delle caserme della marina americana a Beirut nel 1983. Gli Hezbollah rientrano chiaramente nella ca¬tegoria menzionata dal segretario Powell dei gruppi "che non hanno buone intenzioni nei nostri confronti" e che hanno in precedenza "condotto attacchi contro il personale e gli interes¬si statunitensi e i nostri alleati". La guerra contro il terrorismo deve quindi avere come bersaglio gli Hezbollah. Crediamo che l'amministrazione debba esigere che l'Iran e la Siria cessino immediatamente ogni forma di supporto militare, politico e fi¬nanziario agli Hezbollah e alle loro operazioni. Se l'Iran e la Siria si rifiutassero di collaborare, l'amministrazione dovrebbe prendere in considerazione misure di rappresaglia contro que¬sti stati conosciuti per il loro appoggio al terrorismo.
Israele e l'Autorità Palestinese
Israele è stato e rimane l'alleato più fedele dell'America nella lotta al terrorismo internazionale, specialmente in Medio Oriente. Gli Stati Uniti devono sostenere la democrazia nostra alleata nella sua lotta contro il terrorismo. Dobbiamo insistere affinché l'Autorità palestinese ponga fine al terrori¬smo proveniente dai territori sotto il suo controllo e metta in prigione chi pianifica attacchi terroristici contro Israele. Fino a quando l'Autorità Palestinese non agirà contro il terrore, gli Stati Uniti non dovranno fornirle ulteriore assistenza.
Il bilancio della difesa statunitense
Una guerra seria e vittoriosa contro il terrorismo richie¬derà un grosso aumento della spesa per la difesa. Nel combat¬tere questa guerra gli Stati Uniti potrebbero dover ingaggiare battaglia con un nemico ben armato, mantenendo la capacità di difendere i nostri interessi altrove. Insistiamo affinché non vi sia alcuna esitazione nel richiedere i fondi per la difesa ne¬cessari per consentirci di vincere questa guerra.
Ci sarà naturalmente da fare molto di più. Saranno neces¬sari sforzi diplomatici per ottenere l'aiuto di altre nazioni in questa guerra contro il terrorismo. Dovremo usare tutti gli strumenti finanziari ed economici a nostra disposizione. Po¬trebbero essere necessarie altre azioni di natura militare. Secondo noi, tuttavia, i passi sintetizzati più sopra costituiscono il minimo necessario per combattere efficacemente que¬sta guerra e portarla a termine con successo. Il nostro obiet¬tivo nel rivolgerci a voi è garantirvi il nostro appoggio nel fare ciò che sarà necessario per portare il paese alla vittoria in questa lotta.
Sinceramente,
William Kristol
Richard V. Allen
Gary Bauer
Jeffrey Bell
William J. Bennett
Rudy Boshwitz
Jeffrey Bergner
Eliot Cohen
Seth Cropsey
Midge Decter
Thomas Donnelly
Nicholas Eberstadt
Hillel Fradkin
Aaron Friedberg
Francis Fukuyama
Frank Gaffney
Jeffrey Gedmin
Reuel Marc Gerecht
Charles Hill
Bruce P. Jackson
Eli S. Jacobs
Michael Joyce
Donald Kagan
Robert Kagan
Jeane Kirkpatrick
Charles Krauthammer
John Lehman
Clifford May
Martin Peretz
Richard Perle
Norman Podhoretz
Stephen P. Rosen
Randy Scheunemann
Gary Schmitt
William Schneider, Jr.
Richard H. Shultz
Henry Sokolski
Stephen J. Solarz
Vin Weber
Leon Wieseltier
Marshall Wittmann