Gli ebrei chassidici sfidano il lockdown di New York
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American Herald Tribune, 1 maggio 2020 (trad.ossin)
Quando l'osservanza religiosa ha la precedenza sulla salute della comunità
Gli ebrei chassidici sfidano il lockdown di New York
Philip Giraldi
Martedì scorso circa 2.500 ebrei chassidici maschi si sono radunati nelle strade del quartiere Williamsburg a Brooklyn, per assistere al funerale del rabbino Chaim Mertz. Il raduno era in violazione delle disposizioni relative all’epidemia di coronavirus a New York City, che proibiscono l’assembramento di più di dieci persone e, allo stesso tempo, impongono il mantenimento di una "distanza sociale" tra gli individui di almeno sei piedi l'uno dall'altro. Le regole di separazione, imposte dai governi dello Stato e della Città, sono state applicate dal Dipartimento di Polizia di New York. Si basano sul presupposto che l'unico modo per sconfiggere il virus è limitare la sua proliferazione tra la popolazione sana, un punto di vista che è stato ovviamente contestato da coloro che credono che il modo migliore per sconfiggere la malattia sia di consentire a chiunque di essere esposto ad essa per creare una "immunità di gregge". Anche se fosse vero, non sarebbe certo un pensiero confortante per le decine di migliaia di persone che potrebbero morirne.
Ironia della sorte, il rabbino Mertz è morto di coronavirus, così dando l’idea che i suoi numerosi sostenitori fossero particolarmente sciocchi ad esporsi al pericolo di contrarre la stessa malattia che ha ucciso il loro leader religioso. Posto che tutti concordano sul fatto che il virus è particolarmente contagioso, un grande raduno di persone ammassate una vicina all’altra in una strada cittadina potrebbe essere considerato almeno sconsigliabile, se non addirittura un atto criminale.
Il sindaco di New York, Bill de Blasio, si è scandalizzato quando ha saputo del funerale ed ha twittato: “È accaduto qualcosa di assolutamente inaccettabile stasera a Williamsburg: un grande raduno funebre nel mezzo di questa pandemia. Quando l’ho saputo, mi sono recato sul posto per assicurarmi che la folla fosse dispersa. E quello che ho visto NON sarà più tollerato finché avremo da combattere il Coronavirus. "
De Blasio ha descritto il funerale come "di gran lunga il più grande assembramento di qualsiasi tipo in un quartiere di New York City del quale ho sentito parlare o visto direttamente o in video dall'inizio di questa crisi, e non è assolutamente consentito". Ha dato ordine alla polizia di disperderlo immediatamente. Ha anche twittato un avvertimento per "la comunità ebraica e tutte le comunità" secondo cui le violazioni delle regole di distanziamento sociale potrebbero comportare convocazioni o addirittura l'arresto.
My message to the Jewish community, and all communities, is this simple: the time for warnings has passed. I have instructed the NYPD to proceed immediately to summons or even arrest those who gather in large groups. This is about stopping this disease and saving lives. Period.
— Mayor Bill de Blasio (@NYCMayor) April 29, 2020
De Blasio è stato ovviamente immediatamente accusato di essere antisemita. Chaim Deutsch, un membro del Consiglio comunale che rappresenta la grande popolazione ebraica ortodossa di Williamsburg, ha twittato con rabbia che "deve trattarsi di uno scherzo ... additare una singola comunità è ridicolo. In ogni quartiere ci sono persone che non rispettano le regole. Rivolgersi a un intero gruppo etnico come se tutti stessimo violando palesemente le precauzioni è offensivo, è stereotipato ed è un invito all’antisemitismo. Sono davvero sbalordito". Jonathan Greenblatt, capo della Anti-Defamation League, com’era da prevedere ha convenuto ed ha twittato che "I pochi che non praticano la distanza sociale dovrebbero essere denunciati - ma generalizzare contro l'intera popolazione è scandaloso soprattutto quando così tanti cercano un capro espiatorio ebraico...".
Il giorno seguente, durante una conferenza stampa, il sindaco de Blasio ha difeso il suo riferimento alla "comunità ebraica" spiegando che "i membri della comunità ebraica si stavano mettendo in pericolo a vicenda. Stavano mettendo in pericolo i nostri agenti di polizia". Ha anche ammesso di aver parlato con un po' di passione la sera precedente, ma ha respinto l'affermazione di aver ingiustamente preso di mira la comunità ebraica. Riferendosi ai frequenti assembramenti di ebrei chassidici che hanno ripetutamente deciso di ignorare le restrizioni, ha affermato che "non è successo in altri luoghi, siamo onesti. Questo tipo di raduni è avvenuto solo in determinati posti e non può continuare. Sta mettendo in pericolo la vita delle persone nella comunità".
Gli ebrei chassidici, riconoscibili per il loro particolare abbigliamento, si comportano come una setta ed hanno spesso avuto problemi nei rapporti con le comunità nelle quali si insediano. Hanno creato i loro gruppi tribali, principalmente nel New Jersey e New York, dove acquistano delle proprietà e, una volta raggiunta una presenza sufficiente per avere una maggioranza elettorale, assumono il controllo dei consigli scolastici e del governo locale, tagliando i budget scolastici per l'istruzione pubblica e spostando le risorse verso le loro scuole private. L'aggressiva presa di controllo di intere comunità esistenti in luoghi come Lakewood NJ e Kiryas Joel NY ha provocato un notevole attrito con i residenti stabili di questi quartieri. Le loro scuole sono note per lo studio del Talmud e per l'insufficiente studio della matematica e delle scienze. Le comunità chassidiche sono anche ben note per le frequenti frodi nei confronti degli Istituti di sicurezza sociale, in quanto hanno molti bambini, gli uomini studiano Talmud tutto il giorno e spesso non ci sono mezzi visibili di sostegno per le famiglie.
E’ vero che gli Hasidim rispettano solo le loro regole e sono sprezzanti o indifferenti rispetto alle esigenze della più ampia società che li circonda. De Blasio ha ragione nell'affermare che i loro quartieri sono punti caldi per il coronavirus. Centinaia di Hasidim sono morti a causa del virus, una percentuale della loro comunità che supera tutti gli altri dati demografici comparabili a New York City.
E de Blasio avrebbe anche potuto notare che la comunità ebraica ortodossa ha una storia di diffusione di altre malattie. A metà maggio 2019, 880 casi di morbillo sono stati registrati negli Stati Uniti. Era "il maggior numero di casi segnalati negli Stati Uniti dal 1994 e da quando il morbillo era stato dichiarato eliminato nel 2000". Tra settembre 2018 e maggio 2019, 535 casi sono stati registrati a Brooklyn e nel Queens, concentrati nelle comunità ebraiche ortodosse. Altri 247 casi sono stati registrati nella Contea di Rockland, a nord di New York City, dove anche esiste una vasta comunità di ebrei ortodossi, il che significa che quasi il 90% di tutti i casi di morbillo nel paese erano tra Hasidim, apparentemente a causa di una resistenza culturale alle vaccinazioni.
E si potrebbe aggiungere un'altra influenza culturale ampiamente praticata dagli ebrei ortodossi chiamata kapparot. In un giorno di settembre dell'anno scorso, tra gli alti giorni santi ebraici di Rosh Hashanah e Yom Kippur, gruppi di fedeli si sono radunati nelle strade e nei centri religiosi ebraici per un rituale chiamato kapparot. Kapparot, una tradizione evitata dalla maggior parte degli ebrei conservatori e riformati, resta viva più frequentemente nelle comunità ortodosse di New York, nel New Jersey e anche in California. Consiste nel prendere un pollo vivo per i piedi o per le ali e dondolarlo intorno alla testa mentre un rabbino canta una preghiera. Si presume da parte di coloro che partecipano che i propri peccati vengano trasferiti nel pollo, cui poi si taglia la gola e infine lo si getta nella spazzatura.
Lo scorso agosto, la Animal Protection and Rescue League of California ha intentato causa contro una di queste cerimonie perché i polli non sono stati uccisi a scopo di nutrimento, ma sono stati massacrati in violazione di "una legge sui diritti degli animali che vieta mutilazioni, torture o ferite crudeli e intenzionali”. In un episodio specifico citato in tribunale, un centro ebraico ha emesso "musica ad alto volume, mascherando in tal modo gli strilli delle galline traumatizzate ..." Un critico accusato di essere ipocrita mentre si accingeva a mangiare della carne ha risposto "Se hai il diritto di mangiare carne, non significa che hai il diritto di picchiare una mucca prima di abbatterla".
In breve, la libertà religiosa negli USA non significa che puoi mettere in atto una serie bizzarra di pratiche che mettono a rischio la società, senza conseguenze. Diffondere malattie e torturare animali per compiacere alcune divinità che possono o meno esistere non è garantito dalla Costituzione degli Stati Uniti d'America, né dovrebbe esserlo e, se ci sono sanzioni legate a tale comportamento, dovrebbero essere applicate rigorosamente senza riguardo per l’etnia o la religione. E infine, accusare di antisemitismo e fare la parte della vittima ogni volta che gli ebrei pongono in essere comportamenti scorretti non dovrebbe mai essere accettabile e il sindaco Bill de Blasio deve essere apprezzato per aver resistito ai soliti bulli.
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