La Russia-Iran-Cina cerca un nuovo ordine di sicurezza globale
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Le guerre dell'Impero in declino, 12 maggio 2024 - Mentre l'Occidente collettivo è nella morsa di una crisi di legittimità esistenziale, il RIC sta elaborando un proprio ordine di sicurezza per proteggere il resto del mondo dai "genocidi" (nella foto, Xi Jinping e il presidente serbo, Aleksandar Vucic)
The Cradle, 3 maggio 2024 (trad.ossin)
La Russia-Iran-Cina cerca un nuovo ordine di sicurezza globale
Pepe Escobar
Mentre l'Occidente collettivo è nella morsa di una crisi di legittimità esistenziale, il RIC sta elaborando un proprio ordine di sicurezza per proteggere il resto del mondo dai "genocidi"
L’Egemone non ha idea di cosa che sta per accadere alla sua mentalità Eccezionalista: la Cina ha iniziato a rimescolare in modo decisivo il calderone della civiltà, senza preoccuparsi dell’inevitabile serie di sanzioni in arrivo all’inizio del 2025 e/o del possibile collasso del sistema finanziario internazionale.
La settimana scorsa, il segretario di Stato USA Anthony Blinken e la sua lista di deliranti richieste sono stati accolti a Pechino dal ministro degli Esteri Wang Yi e dal presidente Xi Jinping, come fossero poco più di un fastidioso moscerino. Wang, a verbale, ha sottolineato che Teheran ha avuto tutte le ragioni di difendersi per la violazione della Convenzione di Vienna da parte di Israele, quando ha attaccato il consolato iraniano a Damasco.
Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Cina ora mette apertamente in discussione non solo l’attacco terroristico di Stato ai Nord Streams, ma anche il veto all’ammissione dello Stato palestinese da parte della combo USA-Israele. Inoltre, Pechino, proprio come Mosca di recente, ha ospitato le fazioni politiche palestinesi in una conferenza con l'obiettivo di unificare le loro posizioni.
Martedì prossimo, solo due giorni prima che Mosca celebri il Giorno della Vittoria, la fine della Grande Guerra Patriottica, Xi atterrerà a Belgrado per ricordare al mondo intero il 25° anniversario del bombardamento dell’ambasciata cinese da parte di Stati Uniti, Regno Unito e NATO.
La Russia, nel frattempo, ha dato voce all’UNRWA – l’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, cui Israele cerca di tagliare i fondi – per spiegare agli alti rappresentanti dei BRICS-10 la catastrofica situazione umanitaria a Gaza, come descritta dal commissario generale dell’UNRWA Philippe Lazzarini.
In breve, seri affari politici vengono già condotti al di fuori del corrotto sistema delle Nazioni Unite, mentre queste ultime si dilaniano in una logica aziendale, con gli Stati Uniti che dettano legge in qualità di maggiore azionista.
Ancora un altro esempio chiave dei BRICS come nuove Nazioni Unite: il presidente del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev ha incontrato a San Pietroburgo il suo omologo cinese Chen Wenqing a margine del 12° vertice sulla sicurezza internazionale, riunendo oltre 100 nazioni, compresi i capi della sicurezza dei paesi del BRICS-10: Iran, India, Brasile e Sud Africa, oltre all'Iraq.
Lo SCO security show
Ma il punto di incrocio più importante di questi ultimi giorni è stato il vertice sulla difesa dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) ad Astana, in Kazakistan. Per la prima volta, il nuovo ministro della Difesa cinese, Dong Jun, ha incontrato il suo omologo russo, Sergei Shoigu, per confermare la loro partnership strategica globale.
Dong, in modo significativo, ha sottolineato la natura “dinamica” dell’interazione militare Cina-Russia, mentre Shoigu ha rilanciato, affermando che “costituisce un modello per le relazioni interstatali” basato sul rispetto reciproco e sugli interessi strategici condivisi.
Rivolgendosi all’intera assemblea della SCO, Shoigu ha confutato con enfasi la massiccia propaganda occidentale su una “minaccia” russa alla NATO.
All'incontro dei ministri della difesa della SCO erano presenti tutti – compresi, allo stesso tavolo, India, Iran, Pakistan, e Bielorussia come osservatore. Minsk è ansiosa di aderire alla SCO.
I partenariati strategici tra Russia, Iran e Cina erano totalmente sincronizzati. Oltre ad incontrare Shoigu, Dong ha incontrato anche il ministro della Difesa iraniano, il generale di brigata Mohammad Reza Ashtiani, che ha grandemente esaltato la condanna di Pechino dell'attacco aereo terroristico israeliano a Damasco.
Ciò che sta accadendo ora tra Pechino e Teheran è una ripetizione di ciò che è iniziato l’anno scorso tra Mosca e Teheran, quando un membro della delegazione iraniana in visita in Russia osservò che entrambe le parti avevano concordato una relazione reciproca ad alto livello su “tutto ciò di cui c’è bisogno”.
Ad Astana, il sostegno di Dong all'Iran è stato inequivocabile. Non solo ha invitato Ashtiani a una conferenza sulla sicurezza a Pechino, in sintonia con la posizione iraniana, ma ha anche chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza e l’invio di aiuti umanitari.
Shoigu, incontrando Ashtiani, ha fornito un’ulteriore cornice quando ha ricordato che “la lotta congiunta contro il terrorismo internazionale in Siria è un vivido esempio delle nostre relazioni amichevoli di lunga data”. Il ministro della Difesa russo ha poi espresso la sua opinione decisiva:
Un nuovo ordine di sicurezza globale
La creazione di un nuovo ordine di sicurezza globale è proprio al centro della pianificazione dei BRICS-10, alla pari con il dibattito sulla de-dollarizzazione. Tutto ciò è un anatema per l’Occidente collettivo, incapace di comprendere le molteplici sfaccettature e le partnership intrecciate tra Russia, Iran e Cina.
E l'interazione va avanti anche sul piano personale. Il presidente russo Vladimir Putin visiterà Pechino alla fine di questo mese. Su Gaza, la posizione Russia-Iran-Cina è completamente sincronizzata: Israele sta commettendo un genocidio. Per l’UE – e il NATOstan nel suo insieme – questo non è un genocidio: il blocco sostiene Israele qualunque cosa accada.
Dopo che l’Iran, il 13 aprile, ha cambiato definitivamente le regole del gioco nell’Asia occidentale, senza nemmeno usare i suoi migliori missili ipersonici, la domanda chiave per la maggioranza globale è secca: alla fine dei conti, chi frenerà i genocidi, e come? Fonti diplomatiche lasciano intendere che questo sarà discusso faccia a faccia tra Putin e Xi.
Come osserva uno studioso cinese, con un aplomb unico:
Tutto questo contro un egemone che è in subbuglio, con la sua portaerei genocida nell’Asia occidentale totalmente fuori controllo.
Le minacciose richieste statunitensi di una “chiara scelta” tra la fine del partenariato strategico Russia-Cina o l’affrontare uno tsunami di sanzioni non spaventano Pechino. Lo stesso vale per gli illusi tentativi di Washington di impedire ai membri del BRICS di abbandonare il dollaro statunitense.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha spiegato con chiarezza che Mosca e Pechino sono quasi arrivate al punto di abbandonare il dollaro USA nel commercio bilaterale. E il furto totale dei beni russi da parte dell’Occidente collettivo è la linea rossa definitiva per i BRICS – e per tutte le altre nazioni che vi assistono con orrore – nel loro insieme: questo è sicuramente un impero “non capace di rispettare gli accordi”, come Lavrov ha sottolineato fin dal 2021.
Yaroslav Lisovolik, fondatore di BRICS+ Analytics, respinge le minacce dell'egemone contro i BRICS poiché la road map verso un sistema di pagamento alternativo è ancora agli inizi. Per quanto riguarda il commercio tra Russia e Cina, il treno ad alta velocità senza dollaro ha già lasciato la stazione.
Tuttavia la domanda chiave rimane: come faranno Russia-Iran-Cina (RIC), in quanto leader dei BRICS, membri della SCO e contemporaneamente le tre principali “minacce esistenziali” per l’egemone, a iniziare a implementare una nuova architettura di sicurezza globale senza porsi il problema del genocidio in corso?
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