Hassan Nasrallah : libereremo Al-Quds e tutta la Palestina
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sayed7asan, 14 dicembre 2017 (trad. ossin)
Hassan Nasrallah : libereremo Al-Quds e tutta la Palestina
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Discorso del Segretario Generale di Hezbollah, Sayed Hassan Nasrallah, l’ 11 dicembre 2017, durante la manifestazione a Beirut contro la decisione di Donald Trump di riconoscere Al-Quds (Gerusalemme) come capitale di Israele
Video tradotto e sottotitolato da Sayed (in inglese)
Hassan Nasrallah: we are about to liberate Al-Quds (Jerusalem) and all of Palestine from 7asan saleh on Vimeo.
Sottotitolato in francese
Hassan Nasrallah : nous allons libérer Al-Quds (Jérusalem) et toute la Palestine from 7asan saleh on Vimeo.
Traduzione italiana :
[…] « (Contro la decisione di Trump), il minimo da fare qui sarebbe che l’Autorità palestinese, la Lega araba e l’Organizzazione di cooperazione islamica (che sta per riunirsi) a Istanbul tra due giorni, decretino la fine del processo di pace. L’iniziativa di pace araba non dovrebbe più essere sul tavolo. Devono dire agli Statunitensi: « E’ finita. Sul tavolo non c’è più niente. Se annullate questa decisione, torneremo a discutere attorno a un tavolo ». Anche sul piano politico e tattico, è una logica forte, influente ed efficace, anche se da parte nostra non crediamo assolutamente alla (efficacia e legittimità) della strada del negoziato.
In terzo luogo, la cosa più importante, cari fratelli e sorelle, è che la risposta alla decisione di Trump sia una Intifada, secondo l’appello dei leader palestinesi. Non noi in Libano, e nessun altro dell’Asse della Resistenza o in qualsiasi parte del mondo, possiamo imporre ai Palestinesi quello che devono fare. I Palestinesi sono sempre stati i primi nella Resistenza, prendendo l’iniziativa da soli e prima di tutti gli altri, come hanno fatto anche nella lotta popolare e nell’Intifada. E in questa scuola sono sempre stati dei grandi Maestri. Sono gli stessi Palestinesi a dover decidere che cosa fare, e sono loro che devono dichiarare (la necessità dell’Intifada), e noi solo possiamo ripeterlo dopo di loro, per assumere la nostra responsabilità insieme al loro fianco… Sì, fratelli e sorelle, voglio dire oggi che la risposta assolutamente più importante alla decisione di Trump - che costituisce un atto di guerra – è l’avvio di una terza Intifada palestinese in tutta la Palestina occupata. Questa è la grande e vera risposta. E’ una responsabilità dei Palestinesi in primo luogo, e tutto il mondo arabo e mussulmano deve stare al loro fianco ed aiutarli.
E dichiaro oggi di non parlare solo a nome di Hezbollah, ma in nome di tutto l’Asse della Resistenza (Iran, Siria, Hezbollah, Iraq, Yemen). Conosco molto bene la loro opinione e la loro posizione, essendo in costante contatto con tutti, che siano Stati, popoli o fazioni e movimenti (armati). Voglio dichiarare questo:
Fratelli e sorelle, popolo della Palestina e della regione. Oggi l’Asse della Resistenza e i paesi dell’Asse della Resistenza stanno venendo fuori dalla prova degli anni passati (contro Daesh), e nonostante le ferite e i mali subiti, ne escono trionfanti, forti, (più) saldi (che mai). Questo Asse della Resistenza sta per porre fine alle sue lotte nella regione, e infliggere una sconfitta a tutti gli strumenti takfir che (vanamente) Stati Uniti e Israele hanno usato per farlo cadere ed annientarlo.
Adesso l’Asse della resistenza torna a considerare come sua prima preoccupazione e priorità assoluta, e dedicare tutto il suo tempo (e tutte le sue capacità), e soprattutto Hezbollah, ad AlQuds (Gerusalemme), alla Palestina, al popolo palestinese, alla Resistenza palestinese in tutte le sue fazioni, battaglioni, brigate e corpi armati – e contiamo su tutti loro –, (e siamo pronti) a stare al vostro fianco. Oggi chiedo l’unione di tutti i Resistenti, per formare i nostri ranghi (di battaglia) dopo questi anni di insufficiente attenzione (alla Palestina), per guarire le ferite e le sofferenze che hanno colpito questo nobile corpo (la Palestina) nel corso degli ultimi decenni.
Io invito tutte le fazioni della Resistenza della regione – (sì), tutte le fazioni della Resistenza nella regione, e tutti quelli che credono nella Resistenza nella regione, a prendere contatti e a incontrarsi per stabilire … La posizione generale è chiara, e nessuno la discute perché è definitiva: dobbiamo fare fronte a questa aggressione per liberare Al-Quds (Gerusalemme) e per preservarla, come anche la causa palestinese, di fronte ai tentativi di liquidarla. (Io invito tutte le fazioni della Resistenza) a incontrarsi. Per fare cosa? Per mettersi d’accordo su una strategia unica di conflitto, perché possiamo combattere (Israele e gli Stati Uniti) tutti insieme con una strategia comune, chiara e (precisamente) delimitata, e proporre passi concreti sul terreno e azioni concertate e complementari in cui i ruoli saranno chiaramente ripartiti e gli sforzi si completeranno in questo grande conflitto. E noi, in Hezbollah e nella Resistenza islamica in Libano, ci assumeremo pienamente le nostre responsabilità in questo senso.
Popolo palestinese, e popoli della regione, dovete avere fede nel vostro dio, nella promessa che vi ha fatto dio l’altissimo: « Se sostieni (la causa di ) dio, egli verrà in tuo soccorso e rinsalderà i tuoi passi » [Corano, 47, 7]. E « Se dio ti viene in soccorso, nessuna forza potrà vincerti » [Corano, 3, 160]. Se dio ci assiste nella nostra azione, nella nostra unità, nei nostri incontri, nelle nostre responsabilità (pienamente) assunte, nella nostra massiccia presenza nei campi di battaglia e nelle piazze (per manifestare), nell’assenza di discordia, di paura e ripiegamento nei nostri ranghi, dio ci accorderà la vittoria. Abbiate fiducia nel vostro Signore, nella vostra Comunità (islamica), di cui vogliono voi disperiate, abbiate fiducia nei movimenti di Resistenza e nell’Asse della Resistenza, che non è mai entrato in un campo di battaglia senza uscirne vittorioso, l’Asse della Resistenza che ha fatto uscire la Comunità dall’era delle sconfitte per farla entrare in quella delle vittorie.
O miei fratelli e sorelle, o popolo della Palestina: volevano che questa decisione fosse l’inizio della fine per Al-Quds e per la causa palestinese. Uniamoci dunque per fare di questa decisione statunitense stupida e perfida l’inizio della fine per questa entità usurpatrice per sempre! E che il nostro slogan, la nostra strada e il nostro programma siano « Morte a Israele » ! [La folla di manifestanti scandisce « Morte a Israele ! »] Noi dobbiamo trasformare questa minaccia in occasione, questo pericolo in successo e questa sconfitta diplomatica e politica dei governi arabi in vittoria per la Comunità, per i popoli, per la Palestina e per i luoghi santi.
Oggi o ieri – perché non si dica che non ho commentato questo fatto – Netanyahu, da Parigi, minaccia il Libano, la Resistenza in Libano e i Libanesi, promettendo loro questo o quello. Vuole quindi allontanarsi (dalla questione essenziale), vuole che la questione del giorno siano le armi di Hezbollah, i suoi missili (e non Al-Quds), e parla di fabbricazione di missili in Libano. Io non gli risponderò oggi (perché) bisogna che restiamo concentrati e focalizzati sulla nostra causa centrale, Al-Quds, la capitale eterna (della Palestina), Al-Quds che non abbandoneremo mai, Al-Quds a proposito della quale il popolo palestinese proclama – e anche noi Libanesi, insieme a tutti i popoli arabi e mussulmani, ripetiamo col popolo palestinese: « Ci dirigeremo verso Al-Quds a milioni, (aspirando al) martirio ! » [La folla scandisce a lungo: « Ci dirigeremo verso Al-Quds a milioni, (aspirando al) martirio ! »]
In questa atmosfera nella quale si vorrebbe che voi, che il popolo palestinese e che la Comunità sia alla disperazione, vi dico con grande fiducia e certezza – e quello che sto per dire non si basa sull’interpretazione di un sogno che ho fatto, né su tradizioni profetiche, ma sulla (logica più elementare secondo cui ) 1+1 è uguale a 2, le equazioni (correnti), le vittorie (ottenute), le regole dello scontro, le capacità che sono allo stato attuale in campo, l’Asse della Resistenza che si risveglia nuovamente (collocando la causa palestinese come punto focale), le novità che si registrano nel mondo, e la fiducia nella promessa di dio magnificato e altissimo – la decisione di Trump sarà l’inizio della fine per Israele, secondo la volontà di dio! [La folla scandisce a lungo : « Siamo ai tuoi ordini, Nasrallah »]
Quello che volevo (dire) oggi, non sarò più lungo di quanto non lo sia già stato, ma questo è il nostro giuramento, questa la nostra posizione, questo il nostro impegno, e questo per l’eternità. Noi, in Libano, il paese della Resistenza, il popolo della Resistenza, il paese dei sacrifici e dei martiri, il paese dei grandi (uomini) e degli uomini eccezionali, e il paese delle vittorie, noi eravamo con la Palestina anche prima del 1948, i nostri padri e i nostri nonni (già lottavano al suo fianco). Noi siamo sempre rimasti con la Palestina, e resteremo con la Palestina, fin quando i mussulmani (di tutto il mondo) potranno pregare (liberamente) nella moschea Al-Aqsa, e i cristiani (di tutto il mondo) potranno pregare (liberamente) nella Chiesa della Resurrezione (quando Israele sarà sparita). E noi dichiariamo e di nuovo ripetiamo: non abbandoneremo mai la Palestina, non abbandoneremo mai Al-Quds, non abbandoneremo mai la nostra (moschea) Al-Aqsa, perché essa oggi rappresenta la causa per la quale si è sacrificato Aba Abdillah al-Hussein (nipote del profeta e terzo imam dello sciismo, massacrato con la sua famiglia e i suoi seguaci dall’esercito di Yazid b. Mu’awita, tiranno usurpatore del trono della comunità mussulmana), la pace scenda su di lui, a proposito del quale concludiamo, come abbiamo cominciato, proclamando: « Io non ti ho abbandonato, Hussein ! » [La folla scandisce: « Io non ti abbandonerò mai, Hussein ! »]
Possa la pace di dio scendere su di voi, e anche la sua misericordia e le sue benedizioni. Dio ci accorderà presto una vittoria eclatante, per la sua volontà. [La folla scandisce: « O Allah ! O Allah ! Proteggi Nasrallah per noi ! »]