Il regime elettocratico ha fatto il suo tempo
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Le Grand Soir, 17 dicembre 2018 (trad. ossin)
Il regime elettocratico ha fatto il suo tempo
Un gilet giallo preso a caso
Non è sempre facile individuare il momento esatto in cui un regime politico finisce e lascia il posto a qualcosa di nuovo. La lama caduta sul collo di Luigi XVI il 21 gennaio 1793 ha segnato il passaggio dal vecchio regime aristocratico al nuovo regime aristocratico, finora regime elettrocratico ? Difficile da dire. Per contro, noi siamo per qualche verso dei privilegiati giacché il 15 dicembre 2018 ci è capitato di essere testimoni, alle 19.04.07, del momento preciso in cui l’elettocrazia si è trasformata in elettocratura.
« Ritorno della calma a Parigi »
RT France, il media accusato da Macron di divulgare false notizie e, per questo, tenuto fuori dall’Eliseo, ci racconta la disavventura, almeno divertente, degli autori intellettuali del telegiornale 19/20 dell’emittente pubblica France 3 nella serata dell’atto V della rivolta dei Gilet gialli. Tra le immagini che facevano da sfondo alla presentatrice abbiamo visto anche una foto scattata davanti all’Opéra da Geoffroy Van der Hasselt, fotografo dell’AFP. C’era un cartello davvero strano, con MACRON scritto a grandi lettere nella metà superiore e la metà inferiore in bianco.
« E’ intervenuto un addetto »
Si scopre che qualcuno, sembra un addetto operativo, si era presa la briga di cancellare la parola VATTENE che stava scritta nella parte inferiore del suddetto cartellone. Si converrà senza sforzo che questa persona, per quanto sia un addetto, non è troppo maligna, ma ha senz’altro altri meriti, come per esempio quello non trascurabile di essere inserito fin dalla prima ora nella République En Marche. Insomma un aiutino del sistema LREM (il partito di Macron, ndt), un piccolo colpo, ma che fa pienamente parte della redazione di France 3 e che ci permette di dare un’occhiata sullo stato d’animo delle truppe macroniane.
« Nessun intento di nascondere quel cartellone »
Raddrizzare la gamba quando si riceve un colpetto sotto la rotula è un riflesso involontario, mentre modificare un’immagine richiede una sequenza di diversi comandi del computer, con un’appropriata interfaccia e un buon uso del mouse, azioni che sono indubbiamente volontarie. Chi ha fatto tutto questo aveva una precisissima volontà: esattamente quella di nascondere il cartellone. Che una simile idea abbia potuto attraversare la mente anche del più abbrutito degli stagisti dimostra quale sia il clima nella redazione: chiamata alle armi, tutto va bene e non c’è menzogna troppo grande per abbindolare gli ascoltatori.
« Questo momento non si ripeterà »
Questo momento eccezionale non si ripeterà. Il trucco era troppo scoperto. La prossima volta metteranno un'altra parola invece di lasciare tanto spazio bianco. Assumeranno un grafico più bravo che scriverà, per esempio, Macron ti amiamo o Macron non mollare. In ogni caso questo regime agli sgoccioli continuerà a mentire nel modo più sfrontato. E’ tutta questione di tempo: hanno capito che tutti quelli che hanno aperto gli occhi e riconosciuto i loro trucchetti sono irrecuperabili; occorre quindi mantenere intatta il più a lungo possibile la parte sempre decrescente della popolazione che ancora si disinforma leggendo i media agli ordini.
L’élettocratura, fase terminale dell’elettocrazia
Non c’è mai stata democrazia, come tutti sanno, ma almeno c’era l’elettocrazia, un regime nel quale il popolo viene invitato, o piuttosto costretto non lasciandogli alternative, a giocare il gioco di darsi dei padroni e di cambiarli ogni cinque anni. Eppure c’era un po’ di ritegno, una sembianza di dignità, per far credere al popolo che sarebbe stato preso sul serio e che avrebbe avuto qualche voce in capitolo. Niente più di tutto questo. Volato in frantumi. Se il popolo, avendo compreso che quel gioco è solo in perdita, non ci crede più, a che serve mantenere la finzione? Giù la maschera e benvenuti in elettocrazia.
Per fortuna, presto finirà.