ProfileLa guerra in Medio Oriente, 28 maggio 2024 - E ancora più scioccante è il fatto che massacrano donne e bambini con un gusto che rasenta la psicosi clinica. Ma non è psicosi; è una forma di fanatico eccesso di zelo che non ha eguali nei tempi moderni...   

 

Unz Review, 27 maggio 2024 (trad.ossin)
 
 
Rafah. Un crimine che non ha precedenti nella storia moderna
 
Mike Whitney
 
 
 
 
 
Domenica Israele ha lanciato numerosi attacchi missilistici su una “zona sicura” nel quartiere Tal al-Sultan di Rafah. Le esplosioni, udibili a chilometri di distanza, hanno innescato un enorme incendio che ha rapidamente avvolto l’intero accampamento, intrappolando molte persone nelle loro tende e bruciandole vive. Le scene macabre sono quasi immediatamente apparse in una serie di canali di social media dove milioni di spettatori hanno potuto vedere in prima persona gli effetti dell'assalto omicida di Israele. Molti dei video apparsi su Twitter sono quasi troppo dolorosi da guardare. In una clip particolarmente orribile, un uomo barbuto solleva i resti senza testa di un bambino che è stato fatto a pezzi pochi minuti prima.
 
 
 
 
Un altro video mostra genitori e vicini di casa disperati che cercano di estrarre i corpi carbonizzati dei loro bambini dalle macerie mentre le fiamme guizzano sullo sfondo.
 
 
 
 
Un terzo video mostra sei giovani che trasportano una vittima avvolta in una trapunta attraverso un fumoso campo di detriti, i resti bombardati di un edificio residenziale.
 
 
 
 
Guardare questi inquietanti video post-apocalisse è allo stesso tempo traumatizzante e istruttivo. Stiamo chiaramente sperimentando un livello di barbarie omicida mai visto nel dopoguerra. Tenete presente che alle vittime dell'attacco israeliano era stato ordinato solo pochi giorni prima di trasferirsi in quel sito. E – non appena si sono stabiliti – Israele li ha annientati senza pietà con bombe da 1.000 libbre. Come negare che si sia trattato di un omicidio a sangue freddo?
 
 
 
 
È un omicidio. Come ha affermato recentemente l’autore Norman Finklestein, “Israele sta uccidendo persone in un campo di concentramento”.
 
Ha ragione, non è vero? E ancora più scioccante è il fatto che massacrano donne e bambini con un gusto che rasenta la psicosi clinica. Ma non è psicosi; è una forma di fanatico eccesso di zelo che non ha eguali nei tempi moderni. Tenete presente che non vi è alcun vantaggio strategico nel far saltare in aria un accampamento di sfollati. Non ha alcuno scopo militare. Il che ci porta a credere che l’impulso verso queste atrocità sia qualcosa di completamente diverso; qualcosa di molto più oscuro e sinistro. Questo è puro sport sanguinario; uccidere per il gusto di uccidere. Nessuno vuole ammetterlo, ma dopo sette mesi di implacabile ferocia non è più possibile ignorare la pura verità; Israele mette in opera le forme più estreme di violenza omicida perché ciò rafforza il suo senso collettivo di superiorità. È scioccante. Questo è tratto da un articolo su Aljazeera :
 
 
Funzionari di Gaza affermano che il bilancio delle vittime degli attacchi aerei israeliani in un campo che ospita profughi palestinesi vicino a Rafah, nella parte meridionale della Striscia, è salito a 45…. Testimoni hanno detto che almeno otto missili hanno colpito il campo – una zona designata come sicura – domenica notte intorno alle 20:45 ora locale.
 
L’agenzia di stampa Wafa, citando la Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS), ha affermato che molti di coloro che sono morti sono stati “bruciati vivi” all’interno delle loro tende nella zona di Tal as-Sultan…
 
Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha affermato che il suo ospedale da campo a Rafah sta ricevendo un afflusso di vittime e che anche altri ospedali stanno accogliendo un gran numero di feriti.
 
"Gli attacchi aerei hanno bruciato le tende, le tende si stanno liquefacendo e anche i corpi delle persone si stanno liquefacendo", ha detto all'agenzia di stampa Reuters uno dei feriti arrivati all'ospedale kuwaitiano di Rafah.
 
Médecins sans frontières ha affermato che “dozzine di feriti” sono stati ricoverati in una struttura da essi gestita.
 
“Siamo inorriditi da questo evento mortale, che dimostra ancora una volta che nessun posto è sicuro”, ha scritto il gruppo sulla piattaforma di social media X, ribadendo la sua richiesta di cessate il fuoco immediato. Death toll in Israeli attack on displaced Palestinians in Rafah rises to 45, Al Jazeera
 
 
Tutte le vittime dell'attacco israeliano sono state costrette a spostarsi numerose volte nel recente passato. Lo sfollamento di enormi gruppi di persone da un luogo all’altro è una forma di tortura psicologica progettata per accrescere il senso di paura e insicurezza. Lo scopo finale di queste operazioni psicologiche è costringere i Palestinesi a fuggire dal paese appena se ne presenti l’occasione. Con le loro case e città ormai distrutte, i loro cari morti o feriti, il loro accesso al cibo e all’acqua interrotto e la loro intera civiltà ridotta in macerie, l’aspettativa è che i Palestinesi lascino volontariamente la loro patria permettendo a Israele di controllare l’intera area dal fiume al mare, che è stato il piano sionista fin dall’inizio. Questo è tratto da un articolo sul World Socialist Web Site :
 
 
…lo storico israeliano di fama mondiale Ilan Pappé definisce “mito fondativo” del sionismo: che la “Nakba” del 1948, in cui 750.000 Palestinesi furono espulsi dalle loro case, sia stato un allontanamento volontario da parte dei Palestinesi, non sollecitato dalle azioni di Forze israeliane.
 
Il libro di Pappé del 2006, The Ethnic Cleansing of Palestine (La pulizia etnica della Palestina), è una devastante esposizione di tutte le bugie della storiografia ufficiale israeliana. Dimostra che lo sfollamento e l’uccisione in massa dei Palestinesi nel 1948 furono il risultato di un piano dettagliato e deliberato.
 
In un agghiacciante parallelo con gli eventi dei giorni nostri, Pappé ha spiegato che Israele ha mascherato i suoi piani presentandoli come una risposta agli attacchi di una milizia araba, osservando: “La politica sionista era inizialmente, nel febbraio 1947, centrata sulla ritorsione contro gli attacchi palestinesi, ma alla fine è si è evoluta in un’iniziativa per la pulizia etnica dell’intero paese nel marzo 1948”.
 
Ha aggiunto:
 
Una volta presa la decisione, ci sono voluti sei mesi per completare la missione. Al termine, più della metà della popolazione nativa della Palestina, circa 800.000 persone, era stata sradicata, 531 villaggi erano stati distrutti e undici quartieri urbani svuotati dei loro abitanti. Il piano deciso il 10 marzo 1948, e soprattutto la sua sistematica attuazione nei mesi successivi, costituisce un chiaro esempio di operazione di pulizia etnica, considerata oggi dal diritto internazionale un crimine contro l’umanità. (pag. 14)
 
Il genocidio di Gaza segna il culmine di quelli che Pappé ha chiarito essere gli obiettivi “fissati dal movimento sionista molto presto, quando comparve in Palestina: avere quanta più Palestina possibile con il minor numero possibile di Palestinesi”.
 
Ogni giorno, l’attuale politica israelo-statunitense di genocidio e pulizia etnica diventa sempre più chiara. Garantire la riorganizzazione del Medio Oriente dominata dagli Stati Uniti, quello che Biden ha definito il “sogno di generazioni”, richiede, infatti, la “fine di Gaza”, cioè la repressione sistematica della resistenza organizzata del popolo palestinese alla dominazione israeliana. The assault on Rafah and the ethnic cleansing of Palestine (L'attacco contro Rafah e la pulizia etnica della Palestina), World Socialist Web Site
 
 
Le atrocità che vediamo compiersi giorno dopo giorno a Gaza sono alimentate dal forte bisogno di controllare ogni centimetro della Palestina storica e di espellere la sua popolazione nativa per stabilire una maggioranza ebraica permanente all’interno dei confini del nuovo Stato ampliato. Il massacro di ieri sera dimostra ancora una volta che Israele non si fermerà davanti a nulla pur di raggiungere il suo obiettivo.
 
 
 
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