Rivoluzioni arabe. Un arbitro chiamato “zio Sam”
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L’Expression, 8 giugno 2011
Rivoluzioni arabe. Un arbitro chiamato “zio Sam”
Kamel Lakhdar-Chaouche
I mutamenti nel mondo arabo si iscrivono nel quadro di un Nuovo Ordine Mondiale ridisegnato dagli USA
Sostenere oggi che gli USA controllano tutto nel mondo non è certo uno scoop mediatico. Ascoltati e influenti, gli USA decidono e determinano i criteri, secondo le loro convenienze, per applicare agli Stati delle etichette: “Stati dittatoriali”, “Asse del male” o “Stati canaglia”, ecc. In nome della promozione della democrazia, della difesa dei diritti dell’uomo, lo zio Sam si è anche arrogato il “diritto assoluto” di imporsi come arbitro nelle “rivoluzioni arabe”. Ha così “intimato” ai capi di stato tunisino ed egiziano di abbandonare il loro palazzo ed essi l’hanno fatto, senza peraltro perdere tempo a gridare al complotto, come hanno l’abitudine di fare ad ogni minimo rumore nelle loro piazze. Eppure i due ex presidenti deposti potevano ben sacrificare migliaia di vite umane senza preoccuparsi delle grida e delle rivendicazioni poste in continuazione dai loro popoli. Ma è stato necessario l’ordine dello zio Sam perché coloro che hanno mantenuto per decenni il loro potere col pugno di ferro, fuggissero come dei volgari delinquenti dai loro paesi.
Ancora oggi lo zio Sam, arbitro delle rivolte arabe, dopo aver suggerito a Muammar Gheddafi di lasciare non solo il potere, ma anche la Libia, ingiunge al presidente yemenita, Ali Abdallah Saleh, di lasciare il potere per conto dell’opposizione. “Noi vogliamo una transizione immediata in Yemen”, ha dichiarato ieri il portavoce del presidente Barack Obama, Jay Carney, durante una animata conferenza stampa alla Casa Bianca.
Vale a dire che Bachar El-Assad è il prossimo, notano molti osservatori. Peraltro, in nome della lotta contro il terrorismo internazionale e la proliferazione di armi nucleari, gli USA hanno rovesciato dei regimi, occupato dei paesi e imposto pesanti sanzioni contro altri regimi. Peggio ancora, gli USA soffiano anche sul fuoco delle differenze religiose, etniche e culturali per creare contrasti tra civiltà conquistate definitivamente alla tolleranza e alla pace, per portarle sotto l’influenza USA. I pantani afghano e iracheno ne sono una prova. Di conseguenza: tutti coloro che si oppongono agli interessi strategici USA si iscrivono nella famosa “lista nera USA”. Utilizzando la politica dei “due pesi e due misure”, gli USA decidono chi sono i terroristi, i dittatori o… considerati tali in tutto il pianeta.
Secondo le loro personali percezioni e i loro interessi, gli Stati Uniti si sono perfino arrogati il diritto di stabilire “chi è chi”.
Detto questo, tutti i cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo si iscrivono nel quadro del Nuovo Ordine Mondiale ridisegnato dagli USA per preservare i loro interessi strategici e rafforzare la loro supremazia.