E’ peggio il virus o la terapia mortale che si è scelta?
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Intervento, 28 marzo 2020 - I liberali, le truppe d'assalto dei Maestri del discorso, vogliono uno stato di assedio e blocco forzato garantito da esercito e polizia. Vogliono che la nostra società realizzi un hara-kiri economico e condanni i nostri figli alla povertà cui erano sfuggiti i nostri genitori...
Unz Review, 25 marzo 2020 (trad. ossin)
E’ peggio il virus o la terapia mortale che si è scelta?
Israel Shamir
In questi tempi di Coronavirus, ascolto spesso “Always Look on the Bright Side of Life” di Monty Python. Questa nuvola nera ha un lato positivo. Con il virus che si aggira fuori delle case, gli adolescenti si degnano di trascorrere più tempo con i genitori; le mogli restano a casa a cucinare la cena invece di andare con splendidi sconosciuti nei caffè eleganti; non dobbiamo pianificare vacanze costose su isole lontane; c'è più tempo per leggere libri o giocare a dama con i bambini. Lo stile di vita modesto forzato (niente ristoranti, niente feste) è adatto alla Quaresima, questo cupo periodo di tempo prima di Pasqua. Possiamo vivere per un po' in questa calma quaresima domestica, stile 1956.
Nonostante la mia età, la malattia non mi preoccupa affatto. Si muore una sola volta ed è inevitabile. È la brutale ingerenza governativa ad essere dolorosa. Temo i provvedimenti di confinamento, non la malattia. Prendiamo l'esempio di Israele, che è un progetto pilota dei “Padroni del Discorso”.
In Israele, e in alcuni altri paesi, hanno imposto la forma di blocco più severa: alle persone non è permesso lasciare i loro appartamenti se non per fare la spesa. Anche una passeggiata solitaria lungo la riva del mare o nel parco è vietata, e ci sono polizia ed esercito ad imporre il divieto. Tempo mite, mare blu, verdi colline, ma devi restare in casa. Si può accettare una raccomandazione di restare a casa e prendersela comoda; ma questa detenzione totale di cittadini è un passo che nessun tiranno aveva ancora tentato.
Le autorità ci hanno collocato finalmente dove hanno sempre desiderato: nella morsa della paura, autorizzati solo a comprare il pane, nessuna protesta, nessuna manifestazione, distanza sociale invece di solidarietà. La prima vittima del coronavirus in Israele è una sopravvissuta all'Olocausto di 88 anni, affetta da una malattia cronica. (Ma, senza il virus, non sarebbe vissuta in eterno). La seconda è una vecchia signora con tutto un intero spettro di malattie culminate col coronavirus. Il terzo e l'ultimo è un nonagenario. La malattia non è poi così male, ma il rimedio è molto peggio. Dopo l'annuncio del blocco, seicentomila Israeliani hanno chiesto l'indennità di disoccupazione, poiché le piccole e medie imprese rimandavano i loro lavoratori a casa senza paga. I lavoratori licenziati sarebbero in grado di contrarre prestiti, da rimborsare con interesse al termine dell'emergenza; nessuno dice dove otterranno i soldi per il rimborso.
La sicurezza interna (Shabak), la sicurezza esterna (Mossad) e le forze di polizia si sono unite per creare e attivare un sistema futuristico di sorveglianza totale. Adesso conoscono e seguono tutti i residenti israeliani per tutto il tempo. Se una persona ha la febbre ed è considerata un potenziale portatore di virus, il sistema di sorveglianza rintraccia tutti quelli con cui è stata recentemente in contatto o accanto ai quali è appena passata e invia loro un messaggio, che devono essere collocati in isolamento per due settimane. Attualmente seguono costantemente tutti i movimenti e tutti gli incontri di tutti i residenti israeliani. Le polizie segrete del mondo non hanno mai disposto di possibilità tanto magiche; adesso sì. Lo Stato ebraico è il banco di prova per il progetto mondiale di sorveglianza totale. Il coronavirus passerà, ma la sorveglianza totale è qui per rimanere per sempre, ha previsto Yuval Noah Harari. Solo la paura della pandemia poteva convincere la gente ad accettarlo, e il panico provocato dal coronavirus lo ha fatto.
Le preoccupazioni prodotte dal virus sono noccioline rispetto alle terribili conseguenze delle misure di chiusura totale. L'economia reale si disintegrerà e gli operai e il precariato saranno rovinati e impoveriti. Lavoreranno per il pane quotidiano o moriranno. Solo i finanzieri sopravvivranno e prospereranno, i finanzieri e le loro truppe liberali. Questo è ciò che sperano. Se riusciranno nel loro intento, il nostro futuro sarà di paura e povertà.
Il mondo è diviso tra coloro che desiderano sottomettersi alle misure di chiusura totale e coloro che conservano un po' di buonsenso. I Maestri del discorso, i media liberali e i loro adepti sono tutti favorevoli alle misure di chiusura totale. The Guardian e il New York Times predicano il pericolo mortale del virus. Le reti televisive stanno diffondendo il panico. Ho provato a guardare le notizie TV israeliane; non c'erano notizie, solo isteria online.
Il presidente Trump aveva fatto un coraggioso tentativo di far funzionare gli Stati Uniti ma, accusato dal New York Times di complicità nell'omicidio di massa degli anziani statunitensi, ha dovuto fare acquiescenza e ha consentito misure di chiusura totale in alcuni Stati. Riflette ancora sul modo in cui si possano salvare le cose, ma oserà? Il suo omologo britannico Boris Johnson si è già arreso dopo una certa resistenza iniziale.
Ci sono isole di sanità mentale. La Svezia è un ottimo esempio positivo. Sebbene le persone siano state avvertite di evitare e minimizzare le uscite da casa, l'industria, le scuole e gli asili sono aperti; bar e ristoranti funzionano; i treni circolano e non c’è l’esercito nelle città svedesi. I media liberali svedesi di proprietà di Bonnier hanno cercato di diffondere il panico, ma sono stati rapidamente riportati nei ranghi dal pericolo di acquisizioni ostili dei giornali. Le élite svedesi comprendono che, se consentissero il collasso delle industrie del paese, la Svezia verrebbe riportata alla sua condizione di povertà del XIX secolo. E’ un prezzo troppo alto per restare fedeli alla linea del partito. La Svezia ha uno spirito di indipendenza e un forte istinto di autoconservazione, che le ha permesso di rifiutare l'euro e di barcamenarsi tra i belligeranti del 20esimo secolo.
La Russia è ancora libera e aperta, più o meno. Il presidente russo ha scelto una via di mezzo. E’ andato a rendere visita ai pazienti colpiti da Coronavirus in un ospedale vicino a Mosca, come Napoleone a Giaffa. In un discorso alla nazione, ha concesso a tutti una settimana di ferie interamente pagata a partire da questo fine settimana. Nessuna chiusura totale per il signor Putin e i suoi sudditi, quindi i russi possono trascorrere questa vacanza extra come preferiscono. Ha anche annunciato dilazioni fiscali e ipotecarie e, per compensare le spese, ha schiaffeggiato i ricchi russi con un'imposta sui trasferimenti offshore e sugli interessi dei depositi bancari, segnalando che la crisi del Coronavirus non sarà utilizzata per derubare i lavoratori a beneficio del banchieri. In precedenza aveva approvato alcune misure di protezione, e chiuso i confini, ma la Russia è ancora libera. Un numero molto basso di russi infetti fa sembrare giustificata la strategia di Putin.
È in atto una lotta serrata tra gli adepti russi dei Maestri del Discorso e i sostenitori di Putin. I nemici di Putin, i liberali di Mosca, chiedono di seguire l'esempio di Israele, interrompendo la produzione del paese. Nel frattempo si sono sparati ai piedi chiudendo i musei e i teatri e lasciandoli senza entrate. Putin ha aggiunto molto alla sua popolarità nel paese rifiutando di bloccare la produzione, mentre il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin è libero di introdurre più restrizioni locali per essere acclamato dai liberali.
La piccola Bielorussia è l'ultimo baluardo della libertà: non gliene frega niente del virus, anche se ha chiuso i confini. Ho sempre ammirato il loro presidente Lukashenko, che i media occidentali chiamano The Last Dictator of Europe. Ha detto che il lavoro fisico all'aria aperta e un bicchiere di vodka a pranzo proteggeranno dal virus, e probabilmente ha ragione.
Dopo aver visto questi diversi tipi di risposta, concludiamo: i liberali, le truppe d'assalto dei Maestri del discorso, vogliono uno stato di assedio e blocco forzato garantito da esercito e polizia. Vogliono che la nostra società realizzi un hara-kiri economico e condanni i nostri figli alla povertà cui erano sfuggiti i nostri genitori. Paura, povertà e sorveglianza sono il loro suggerimento per noi.
Come sempre, cercano di rivendicare un alto livello morale, dicendo che lo fanno per il bene delle persone più vulnerabili. Come sempre mentono. Non è morale prolungare la vita delle persone anziane e malate a spese del futuro dei nostri figli, a prezzo della devastazione economica. E i vecchi non sono impotenti. L'UE e gli Stati Uniti sono guidati da persone anziane, poiché questi sono paesi sicuri e stabili con ascensori sociali fuori servizio da molti anni. Trump ha 73, Biden ha 77; Soros e Pelosi sono ancora più vecchi. Sono spaventati dal Coronavirus.
I finanzieri dietro di loro vedono nella crisi una grande opportunità per spaventare l'umanità e acquistare i loro beni a poco prezzo coi soldi che otterranno ora dal Federal Reserve System (FRS). I trilioni di dollari rilasciati dall'FRS saranno consegnati ai grandi finanzieri e questi ultimi compreranno il mondo. Asserviranno l'umanità, stabiliranno una sorveglianza totale e porranno fine all'era patetica della libertà e delle libertà individuali. Se possono punirti per essere uscito a fare una passeggiata, possono fare qualsiasi cosa.
Chi ha creato COVID-19? È una domanda interessante ma meno importante ora. Ciò che adesso è più importante è capire chi ha creato il panico e chi sta usando il panico per raggiungere i propri obiettivi. Chiamo questa oscura entità "i Maestri del discorso". Hanno i media; hanno teste parlanti ed esperti. Il panico per il coronavirus non è un fenomeno naturale; il virus non è particolarmente mortale; le persone molto anziane e malate possono morire, ma non è un dramma, perché l'attuale tentativo di mantenere tutti in vita per sempre non può resistere nemmeno a un'epidemia così debole come il Coronavirus.
Lo scrittore russo, il conte Alexei Tolstoy (un parente lontano e più giovane di Lev) ha raccontato un tentativo immaginario di alcuni cattivi di conquistare il mondo. Cinque magnati statunitensi seminano il panico affermando che la Luna sta per cadere sulla terra e uccidere tutti. All'insaputa di tutti, bombardano la Luna con i loro potenti missili, facendola a pezzi. Mentre la gente si fa prendere dal panico e il mercato azionario cala, i Cinque Tycoon acquistano tutto e diventano i padroni del mondo. Ma quella paura che avrebbe dovuto mettere in trappola i cittadini li rende invece liberi. Ignorano il mercato azionario e dichiarano irrilevante l'intero sistema di proprietà privata. Alla fine del racconto, un giovane entra nel santuario dei Cinque Tycoon e chiede loro di uscire perché quel posto dovrà ospitare un circolo giovanile.
Nella vita reale, lo schema è altrettanto ordinato. L'umanità è presa dal panico per la malattia. Il panico interrompe la produzione; le azioni cadono; i cattivi ottengono i trilioni dal FRS e usano questi soldi per comprare i beni del mondo. Il mondo sarà devastato dalla chiusura della produzione; le persone perderanno i loro mezzi di sostentamento. Il sistema consolidato di sorveglianza totale non permetterà loro di ribellarsi. Alla fine, quelli obbedienti e utili saranno nutriti dai generosi Maestri, mentre i disubbidienti si estingueranno.
In un certo senso, è una replica dell’intrigo di Giuseppe in Egitto raccontato nella Bibbia. Nella storia biblica, Giuseppe ammassa il grano quando i raccolti sono buoni e lo vende con un bel profitto quando i raccolti sono magri. In tal modo, rende schiavi gli egiziani. I nostri Maestri non aspettano anni; creano difficoltà costringendo le persone a stare lontano dal loro lavoro, e poi acquistano tutto ciò che c'è da comprare.
Al momento, si tratta di un progetto strampalato. Il suo successo dipende dalla nostra passività, ma non dobbiamo essere passivi. Noi possiamo rifiutare il panico, possiamo rifiutare la chiusura delle attività, opporci al salvataggio dei banchieri e dei magnati. Invece del socialismo per i ricchi e del capitalismo per i poveri che abbiamo ora, possiamo fare in modo che paghino i ricchi, attraverso il più grande trasferimento di capitali dai tempi di Reagan e Thatcher, nella direzione opposta. Lasciamo che l'intera spesa della crisi Coronavirus venga sostenuta da Bill Gates, Jeff Bezos e da altri beneficiari degli ultimi generosi anni. Per lo meno, gli europei e gli statunitensi possono prendersi una pagina dal libro di Putin e fornire uno stipendio completo ai loro concittadini licenziati. Penso che queste misure porranno fine al desiderio dei Maestri del Discorso di provocare il panico.
E poi vedremo la crisi di Coronavirus come una bella opportunità per passare più tempo con i nostri cari, e forse alleviare, en passant, i vecchi e i malati dal faticoso fardello di una vita infruttuosa.
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