L’Ucraina e il neofascismo della comunicazione
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Intervento, 15 aprile 2022 - Angel Guerra Cabrera è un giornalista e analista politico cubano residente in Messico. Scrive per La Jornada ed Excelsior. Coordina il Foro di Riflessione politica Messico e Mondo Attuale (nella foto, la strage nazista del 2014 a Odessa, dove i "militanti per la libertà" bruciarono vivi nella Casa del Sindacato oltre 45 ucraini filorussi)
Nostramerica, 15 aprile 2022
L’Ucraina e il neofascismo della comunicazione
Angel Guerra Cabrera*
Il sanguinoso colpo di stato del febbraio del 2014 in Ucraina, organizzato dagli Stati Uniti, ha permesso di trasformare questo paese, de facto, in una piazza d’armi della NATO, destinata a spingere la Russia in una guerra prolungata e sfiancante come è stato in Afganistan per l’antica Unione Sovietica
.Non contento delle cinque ondate espansionistiche dell’ Alleanza verso le frontiere russe e neanche del piazzamento di dispositivi missilistici nella Repubblica Ceca e in Polonia, Washington ha piazzato a Kiev una banda di ultranazionalisti, russofobi e neonazisti, il gruppo idoneo ad eseguire il piano bellico antirusso a costo delle vite degli ucraini. Non è un caso che il golpe abbia provocato grandi proteste in Crimea e nelle città dell’est dell’Ucraina, dove si trova una grande quantità di russi etnici o ucraini russofoni, che sono sfociate in referendum in cui una maggioranza ha espresso il desiderio di unirsi alla Russia. Ciò ha condotto alla brutale repressione dei russofili da parte degli ultranazionalisti e neonazisti, alla sollevazione armata nelle repubbliche popolari autoproclamate del Donetsk e Lugansk e alla fine a una guerra selvaggia di otto anni dell’esercito ucraino e dei battaglioni neonazisti contro quelle repubbliche che è costata la vita di circa 15 mila persone.
Prologo del neofascismo mediatico ora impiantato a scala universale, poco o niente è stato detto dai media occidentali sull’origine di quel conflitto e sui crimini delle forze ucraine. Gli stessi che giocando sulle emozioni, adesso affliggono e manipolano gli incauti ascoltatori contro i presunti crimini di guerra russi in Ucraina. Insieme, come un altro tratto neofascista adottato, l’ “occidente” fa scomparire da Youtube o censura su altre reti, Russia Today, Sputnik e altre fonti di informazione russe. Proibita una narrazione che non sia “otaniana”.
Curiosamente, il governo ucraino ha tardato quattro giorni dopo la ritirata delle truppe russe da Bucha, per far sapere dell’apparizione di cadaveri sparsi sulle strade principali di questa località vicina a Kiev, presuntamente di persone uccise dai russi. Però, dopo la ritirata, il sindaco di Bucha aveva espresso la sua immensa gioia per la ritirata dei russi senza alludere mai ai cadaveri o ai crimini di guerra. Si tratta chiaramente di un montaggio.
I “crimini di guerra” di Bucha sono stati convenientemente utilizzati dagli Stati Uniti per, in un clima psicologico deliberatamente creato, promuovere una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che permettesse l’espulsione della Russia dal Consiglio dei Diritti Umani di quella Istituzione –temporale, si è detto, fino alla presentazione dei risultati di un’indagine. Significa: “Prima sparo e poi chiedo”. Nel frattempo, basandosi su informazioni e video pur messi in questione da esperti come il prestigioso ex marine ed ex ispettore per gli armamenti dell’ONU Scott Ritter, c’erano milioni di incauti, pieni di dolore e di indignazione per i civili ucraini vittime della presunta barbarie russa. Prova evidente del neofascismo comunicativo che gli Stati Uniti pretendono di imporre al mondo, basandosi su quella stessa versione mediatica e senza che vi fosse un rapporto ufficiale di un’istanza dell’ONU, la potenza del nord ha imposto l’esclusione della Russia dalla Commissione per i Diritti Umani.
Una vergognosa aggressione ai principi del diritto internazionale fatta dalla potenza che di gran lunga ha fatto più interventi militari, genocidi e milioni di morti a causa delle innumerevoli guerre di aggressione scatenate fin dai suoi albori. Per esempio, ha proceduto al genocidio della popolazione originaria dell’attuale territorio statunitense e, poco dopo, l’annessione di più della metà del territorio del Messico.
Washington si aspettava un grande appoggio alla sua proposta e, pur avendo avuto 93 voti a favore, è significativo che 24 paesi hanno votato contro e 58 si sono astenuti sul suo quasi incomprensibile progetto. Naturalmente ha votato a favore il vergognoso coro europeo, i cui integranti fanno a gara quanto a servilismo e un gruppo di paesi sottomessi o molto deboli. Ma forse niente evidenzia così chiaramente il neofascismo mediatico degli Stati Uniti e dei suoi soci come l’insensato proposito di schiacciare la Russia e tutto quel che è russo, a cominciare dai suoi straordinari contributi in arte, letteratura, pensiero, scienza e sport. Tutto ciò rivela il panico che provoca su Washington e i suoi compari l’ormai irrefrenabile transizione verso un mondo multipolare, multicentrico e molto più democratico in cui la Russia e la Cina occuperanno un posto molto notevole. Putin è accusato di tutto quanto di male accade nel mondo. E così l’ineffabile portavoce della Casa Bianca, Jane Saki, lo ritiene responsabile della galoppante inflazione che l’impero si porta dietro da mesi prima della guerra in Ucraina e che le sue insensate e illegali “sanzioni” alla Russia faranno crescere ancora di più imponendo gravi penurie e fame per tutti i popoli.
* Angel Guerra Cabrera è un giornalista e analista politico cubano residente in Messico. Scrive per La Jornada ed Excelsior. Coordina il Foro di Riflessione politica Messico e Mondo Attuale. Ha lavorato in Asia, Africa, Europa, America Latina e Stati Uniti.
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