Provocazione contro Putin
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L’oppositore filo-occidentale Boris Nemtsov ucciso vicino al Cremlino
Provocazione contro Putin
Luc Michel
L’oppositore Boris Nemtsov, eminente figura della Quinta colonna filo-occidentale, è stato ucciso da colpi di arma da fuoco a Mosca. E’ stato ucciso nel pieno centro di Mosca, a pochi metri dal Cremlino, nella notte tra venerdì e sabato, “un assassinio che ha tutti i caratteri della provocazione”, secondo il presidente Vladimir Putin citato dal suo portavoce. “Putin ha dichiarato che questo brutale assassinio porta il marchio di un omicidio su commissione e ha tutti i caratteri della provocazione”, ha dichiarato il suo portavoce, Dmitri Peskov.
Boris Nemtsov passeggiava in compagnia di una ragazza lungo il Grande Ponte di pietra, proprio nei pressi del Cremlino, quando “intorno alle 23 e 25, gli si è avvicinata una vettura dalla quale sono stati esplosi dei colpi d’arma da fuoco, quattro dei quali lo hanno colpito alla schiena, provocandone la morte”, ha dichiarato una portavoce del ministero russo dell’interno, Elena Alexeeva, al canale televisivo Rossia 24. Diverse persone sono state testimoni del delitto, ha precisato la polizia, citata dall’agenzia di stampa RIA Novosti. Un responsabile del Comitato di inchiesta, Valdimir Markine, ha detto da parte sua che “non meno di sei o sette colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi in direzione di Boris Nemtsov, da uno sconosciuto a bordo di un’auto”. Rossia 24 ha mostrato le immagini del corpo di Boris Nemtsov, disteso per terra sul ponte, circondato da poliziotti. Più tardi altre immagini hanno mostrato il suo corpo ricoperto da un telone impermeabile nero. Una decina di auto della polizia e di ambulanze presidiavano il sito, i cui accessi erano stati rapidamente bloccati dai poliziotti, secondo una giornalista dell’AFP che si trovava sul posto.
Nemtsov, eminente figura di una screditata Quinta colonna filo occidentale
Boris Nemtsov, 55 anni, è stato primo vice primo ministro del presidente Boris Eltsin alla fine degli anni 1990. E’ uno di coloro che hanno lasciato mano libera agli oligarchi nel saccheggio della Russia e agli Occidentali nell’umiliazione della Russia, abbandonando quasi 40 milioni di Russi fuori dalle nuove frontiere. Dopo l’ascesa al potere di Vladimir Putin nel 2000, è diventato uno dei principali oppositori del Cremlino.
“E’ una terribile tragedia per tutto il paese”, ha immediatamente detto il ministro delle finanze di Vladimir Putin, Alexei Koudrine. Un paese che nutre il massimo disprezzo per i liberali alla Nemtsov e sostiene massicciamente, con più dell’80% dei consensi, la politica di potenza nazionale del presidente Putin. Alle ultime elezioni, i partiti liberali hanno ottenuto meno del 3% e le loro manifestazioni non raccolgono più molta gente…
A chi giova questo delitto? La morte di un oppositore senza valore, nel pieno della campagna russofoba portata avanti in modo frenetico e irresponsabile dalla diplomazia atlantista e dai media della NATO? Evidentemente a coloro che sognano una rivoluzione colorata in Russia e che organizzano nel mentre lo scontro militare con la NATO e la destabilizzazione di Mosca attraverso le sanzioni economiche. Alla Quinta colonna liberale e ai suoi padroni di Washington!