Pericolo di guerra: il disperato appello di Putin
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entrefilets, 23 giugno 2016 (trad. ossin)
Pericolo di guerra: il disperato appello di Putin
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Per anni, Washington ha utilizzato il pretesto della «minaccia iraniana» per dispiegare il suo famoso sistema antimissile nell’Europa dell’est. In seguito, la riabilitazione di Teheran l’ha costretta a cambiare narrazione e il colpo di Stato fomentato in Ucraina le ha finalmente permesso di indicare con chiarezza il vero bersaglio di tutto il dispositivo: la Russia. Una vicenda piena di sotterfugi ed è tutto molto ben documentato (1) anche se i «merdia» occidentali, di proprietà di miliardari apolidi iscritti al Partito della guerra atlantista, ci hanno riversato addosso la loro propaganda per convincerci che il responsabile di tutti i nostri mali è il super-cattivo Putin. Ma la realtà di oggi è che gli Stati Uniti minacciano la Russia a partire dal territorio europeo, con missili oramai operativi e capaci di prendere l’iniziativa di un attacco nucleare. In un video impressionante (2), Vladimir Putin lancia quindi un appello quasi disperato ad una sfilza di «giornalisti» internazionali, dicendo loro in sostanza: «Ma smettetela di mentire, dite ai vostri popoli la verità sul pericolo imminente che ci minaccia tutti!»
«Wake up !»
Durante un recente incontro coi rappresentati di diversi media, Vladimir Putin ha dunque lanciato questo inedito appello. Il capo di Stato ha comincia col fare piazza pulita dell’argomento-bidone della minaccia iraniana oramai sventata. Poi, in poche frasi, ha illustrato la minaccia che gli Stati Uniti fanno pesare sul mondo dispiegando il loro famoso scudo antimissile in Europa, un sistema presentato come difensivo ma in realtà perfettamente offensivo e puntato contro la Russia. «Il loro sistema è oramai operativo e i loro missili hanno una portata di 500 km, dice. I missili di nuova generazione toccheranno ben presto una portata di 1000 km e anche oltre, e – a questo punto – essi minacceranno direttamente la Russia e il suo potenziale di dissuasione nucleare».
Parlando del pretesto iraniano e probabilmente anche della campagna di demonizzazione della Russia, così ha ragionato: «E’ a voi per primi che raccontano queste scemenze e voi le diffondente tra i vostri lettori. E quel che più mi preoccupa è che questi ultimi non sono più in grado di rendersi conto dell’imminenza del pericolo. Come fate a non capire che il mondo sta per essere spinto in una direzione senza ritorno, mentre quelli (gli USA) sostengono che non sta succedendo niente. Io non so più cosa fare per convincervi!» (Le parole esatte sono state: «I don’t know how to get through you anymore»).
L’Europa, presidio dell’Impero
«Io non so più cosa fare per convincervi». Il tono è vicino alla supplica, e dà un carattere quasi disperato a questa affermazione presidenziale di un pericolo di guerra nucleare. Come se le cose si fossero messe in modo tale che, di fronte alla cecità dei popoli provocata dalla propaganda giornalistica occidentale, veramente non ci fosse altro da fare che rassegnarsi a vedere le cose andare verso il loro funesto destino e prepararsi ad agire di conseguenza, cioè alla guerra, eventualmente nucleare.
E’ d’altronde molto interessante raffrontare questo estratto video con un altro, pubblicato nel 2013, che mostra un Putin questa volta ilare, e tuttavia intento a spiegare grosso modo la stessa cosa ad un giornalista tedesco sconvolto (3). Il cambiamento di tono, di ambientazione, di atmosfera per un discorso identico basta a testimoniare da solo la svolta drammatica presa dagli avvenimenti.
Vero è che osservando il lento rafforzamento del bellicismo statunitense contro la Russia – confortato dalla subalternità criminale di una Europa zombie –, l’impressione generale che se ne ricava è quella di un meccanismo folle che si mette in moto fuori da ogni controllo e perfino da ogni influenza razionale.
Un’architettura mortifera il cui asse centrale si chiama NATO. Ebbene, con la fine della guerra fredda, la NATO avrebbe dovuto logicamente essere sciolta, come era avvenuto per il Patto di Varsavia. Invece gli USA hanno accelerato come non mai l’allargamento europeo di questa organizzazione, della quale controllano in modo assoluto tutte le strutture e le finalità. Al punto che la NATO ha oramai incorporato 22 dei 28 paesi membri della UE (4), e sta per sostituirsi de facto al progetto di Difesa Comune di un Continente strategicamente ridotto alla funzione di presidio dell’Impero USA.
Con la complicità di una élite europea corrotta e/o cieca, gli USA hanno così scavato trincee in tutta l’Europa dell’est, vi hanno fomentato guerre, dispiegato truppe, materiale pesante e soprattutto dei lanciamissili capaci di colpire in qualsiasi momento la Russia con ogive nucleari.
Per una Europa indipendente e fuori dalla NATO
Leggendo tra le righe delle parole di Putin, ci si può anche avventurare a interpretare il suo appello in altro modo. Così quando ha detto: «Come fate a non capire che il mondo sta per essere spinto in una direzione senza ritorno», avrebbe potuto ben dire: «Di fronte alla crescente minaccia di un attacco nucleare contro il mio paese (5), cosa volete che faccia se non prendere l’iniziativa di distruggere queste istallazioni USA?»
E non è esattamente quello che gli USA vanno cercando? Spingere Putin ad agire per primo per non assumersi la responsabilità di un orrore che, pure, essi hanno minuziosamente pianificato?
Sempre, negli ultimi anni, abbiamo constatato che, nelle relazioni internazionali, la ragione stava sempre dalla parte russa e il bellicismo isterico e il disprezzo per le vite umane sempre dalla parte USA e dei suoi zelanti zombie. E ciò ci lascia relativamente fiduciosi nella prudenza russa in questa vicenda.
Ciò non toglie che sia urgente sottarsi alla trappola statunitense e sostenere, dovunque la democrazia ancora lo permetta, i partiti o i politici favorevoli ad una Europa indipendente e fuori dalla NATO e dalla tutela degli Stati Uniti, diventati oggi la principale minaccia contro la pace mondiale.
Note:
1 Quand l’Empire tombe le masque
2 Le cri d’alarme de Poutine
3 Poutine hilare après les propos d’un journaliste sur la fable iranienne expliquant le bouclier anti-missile US
4 L’élargissement sans fin de l’OTAN en Europe
5 Déploiement en Roumanie d’un système capable d’une attaque de première frappe nucléaire contre la Russie
5 The Red line crossed, in the cross-hairs, at trigger point — waiting for an October surprise