Giornalisti arrestati e rilasciati
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Costa D'Avorio. Rilasciati i giornalisti de Le Nouveau Courrier
Théophile Kouamouo, Saint Clavier Oula e Stéphane Bahl Guédé, giornalisti del quotidiano ivoriano "Le Nouiveau Courrier", sono stati rilasciati lunedì 26 luglio dal Tribunale di Prima istanza di Abidjan. Erano stati incriminati dopo la pubblicazione del contenuto di un rapporto di inchiesta sulla filiera del caffé-cacao, un furto di un documento giudiziario secondo l'accusa.
"Rilevato che il furto del documento non risulta essere stato provato, ne consegue la medesima mancanza di prova quanto alla ricettazione dello stesso. Occorre dunque dichiarare Théophile Kouamouo, Saint Clavier Oula e Stéphane Bahl Guédé non colpevoli e rilasciarli per mancanza di prove", ha dichiarato il presidente del tribunale. Per contro i tre giornalisti sono stati riconosciuti colpevoli di "diffusione di informazioni relative ad una inchiesta giudiziaria non ancora approdata al dibattimento pubblico". Il tribunale li ha condannati a pagare in solido la somma di cinque milioni di franchi Cfa di ammenda, ordinando la sospensione del quotidiano "Le Nouveau Courrier" per quindici giorni a partire dalla notificazione della sentenza, e ancora la pubblicazione della sentenza stessa in un giornale di annunci legali.
Da martedì 13 luglio, data della pubblicazione dell'articolo intitolato "Il libro nero della filiera caffé-cacao", relativo alle malversazioni che hanno riguardato il settore, i giornalisti erano nelle mani della giustizia ivoriana. In risposta al loro rifiuto di rivelare le fonti di informazione, sono stati accusati di "furto di documenti amministrativi", di "ricettazione" e di "diffusione di informazioni relative al contenuto di una inchiesta giudiziaria non ancora approdata al pubblico dibattimento".
Dichiarazione del Forum des Responsables Médias de l'Afrique de l'Ouest (FORMAO) a proposito dell'arresto del responsabile del quotidiano "Le Nouveau Courrier" in Costa d'Avorio
20/7/2010
Il FORMAO ha appena appreso con costernazione che Stéphane Guédé, direttore di Le Nouvel Courrier, Théophile Kouamouo, direttore di redazione e gerente, Saint Claver Oula, redattore capo del quotidiano, sono stati imprigionati lo scorso venerdì 16 luglio, dopo quattro giorni di fermo giudiziairio.
I nostri colleghi si sono trovati in questa situazione per essersi rifiutati di rivelare le loro fonti di informazione nell'ambito dell'inchiesta sulla filiera del caffé-cacao, della quale il loro giornale si è occupato.
Così dunque un procuratore della Repubblica ivoriano, in violazione della libertà di stampa, consacrata dalla Costituzione ivoriana e dalla legge 2004-643 sul regime giuridico della stampa, ha deciso di arrestare dei giornalisti per costringerli a violare la loro deontologia professionale.
E' inammissibile e inaccettabile!
Così,
Il Forum des Responsables des Médias de l'Afrique de l'Ouest (FORMAO), scioccato per questa deriva pericolosa della governance ivoriana, denuncia tali iniziative che contraddicono i valori democratici e repubblicani.
Le FORMASO si leva contro la repressione strumentalizzata contro i giornalisti e i giornali, colpevoli solo di esercitare liberamente e senza condizionamenti il loro mestiere.
FORMAO esige l'immediata liberazione di Stéphane Guédé, Théophile Kouamouo, Saint Claver Oula che non hanno fatto altro che usare il loro diritto alla libertà di espressione.
Questi diritti sono garantiti dalla Costituzione ivoriana e da numerose convenzioni internazionali, soprattutto dall'art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, che stabilisce: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, e il diritto di non essere perseguito a causa delle sue opinioni e quello di cercare, ricevere e riprendere, senza limiti di frontiera, le informazioni e le idee con qualsiasi mezzo di espressione".
FORMAO riafferma la sua solidarietà agli editori, i giornalisti, le organizzazioni professionali dei media ivoriani. Fa proprie le loro lotte e le loro aspirtazioni.
FORMAO lancia un appello a tutti coloro che amano la libertà perché si mobilitino contro quello che assomiglia sempre di più ad una volontà di imbavagliare la stampa indipendente.
FORMAO allerta tutte le sue sezioni nazionali e tutti i membri del TAEF (The AQfrican Editors Forum) perché moltiplichino le proteste nei confronti delle autorità della Costa D'Avorio.