Inchiesta, dicembre 2011 - E’ certo che con l’asse Russia, Cina, Iran, Siria, Libano si allineeranno gli altri Stati del “BRICS”, e i complotti in corso o in gestazione saranno come un colpo di spada nell’acqua e che, al posto del “Grande Medio oriente” pianificato dagli USA, c’è un “Nuovo Medio Oriente”, all’opposto di quello auspicato, che sorgerà da un altro ordine mondiale, fondato su altre regole, altri principi! (nella foto, summit della Lega araba)







Gli Stati arabi, ostaggio della loro "Lega"
Djerrad Amar

Parte quarta
Ma l’imperialismo non ha ancora esaurito le sue forze. Tenterà ancora di presentare il dossier Iran al Consiglio di Sicurezza e ancora attraverso … la Lega “araba”, con altre astuzie, come si può constatare a proposito della sortita “commovente” dell’ambasciatore francese all’ONU, Gérard Araud – quasi un “canto del cigno”- che ha osato definire la situazione siriana “spaventosa e tremenda” per i 5000 morti, la maggior parte dei quali sono stati uccisi proprio dai gruppi armati che la Francia sostiene; dimenticando che il suo paese ha preso parte attiva ai massacri dei Libici da parte della NATO e all’assassinio programmato di Gheddafi. Questa Francia di Sarkozy, servile e divisa, che restituisce un’immagine colonialista a causa delle sue ingerenze e azioni di destabilizzazione degli Stati africani. Questa Francia che sprofonda nella recessione, che paga i riscatti ai terroristi. Si tenta, per contro, di destabilizzare questa volta… la Russia, saltando sull’occasione delle elezioni, per esacerbare il malcontento dovuto a qualche episodio di frode elettorale. E’ la Clinton che tira il calcio di inizio con la sua “aspirazione del popolo russo a confidare in un futuro migliore”, a proposito delle manifestazioni. Ma il ministro russo dell’interno, Nourgaliev, ha avvisato che non avrebbe consentito alcun “tentativo di organizzare manifestazioni non autorizzate”. Vladimir Putin afferma – a proposito delle ONG russe, soprattutto GOLOS, finanziata dalla NED e dalla Unione Europea per il reclutamento dei suoi membri attraverso i servizi svedesi – davanti ai suoi sostenitori: per prima cosa Giuda non è il personaggio biblico più apprezzato dai Russi (riferendosi al tradimento), secondo, farebbero meglio a utilizzare questi soldi per risanare il loro deficit pubblico e smettere di spendere danaro per politiche estere costose e inefficaci”. La Lega araba oserà replicare allo stesso modo? Cosa hanno risposto gli arabi quando Martin Van Crevel, storico militare israeliano, aveva auspicato la “deportazione collettiva” dei Palestinesi nel corso di un’intervista?

Quale è la risposta della Lega alla recente imbecillità dell’utile idiota Newt Gringrich, ex speaker della Camera dei rappresentanti, aspirante candidato repubblicano, che ha dichiarato, sul canale The Jewish Channel, con una inversione accusatoria, che il popolo palestinese è una “invenzione” e che i Palestinesi “…facevano parte dell’impero ottomano, prima della creazione di Israele”? (Questo cretino è laureato… in storia).

Secondo le ultime informazioni, sarebbero insorte divergenze tra i componenti della Lega sui meccanismi appropriati per risolvere questa crisi siriana. Il Qatar, l’Arabia Saudita, gli Emirati, il Bahrein, il Kuwait, la Tunisia e il CNT libico vogliono sottoporre il dossier al Consiglio di Sicurezza, mentre l’Egitto, l’Algeria, il Libano, l’Iraq, Oman e Sudan sono per il dialogo tra siriani.


Infine l’Occidente è sull’orlo di una crisi più grave, conseguenza del suo capitalismo selvaggio senza limiti, che martirizza i popoli del pianeta, che trasforma l’uomo in merce. Si osserva una tendenza verso un affondamento spettacolare della sua economia, sotto il peso delle spese militari e delle crisi economiche interne, ma anche della sua immoralità. Il mondo della finanza è agonizzante, si dibatte, come una bestia ferita, nel tentativo di uscirne a detrimento degli altri Stati calpestando ogni regola internazionale o morale. Vuol far pagare, come sempre, ai popoli le crisi che provoca.

Ciò che accade nel mondo arabo è stato pianificato dagli americano-sionisti, come prima tappa per trovare una via di uscita dalla crisi. Per essi la morale esiste solo quando si tratta di esigerla dagli altri.  Sono criminali che si vestono di orpelli elogiativi – diritti dell’uomo, libertà e democrazia – al solo scopo di ingannare le coscienze e derubare. La loro presunzione li acceca fino al punto da far loro perdere la ragione. “Si passa la vita volendo raggiungere un obiettivo, a correre appresso a dei sogni, a credere che ottenere ciò che vogliamo ci aprirà le porte della felicità. Ma non è così. E’ il cammino che realizza l’esistenza, non il risultato…” dice Jorge Molist (Il Rubino dei Templari).

E tuttavia la destabilizzazione di un’intera regione, crocevia di tre continenti, avrebbe conseguenze catastrofiche per tutti i paesi. Non conviene a nessuno; né ai paesi della regione, né agli USA, né all’Europa, né alla Russia, né alla Cina, e ancora meno a Israele, che in questo modo si crede di proteggere. Se la situazione degenera, ciò sarà fatale alle monarchie. Gli islamisti salafisti o i terroristi di AlQaida o altri mercenari  che si pensa di poter controllare e strumentalizzare col denaro, non saranno di alcun soccorso in caso di una guerra totale. Dovrà scoppiare un’altra guerra mondiale a causa dei trust o dei cartelli potenti che vogliono dominare il mondo con la forza? Non vi sono esempi nella storia dell’umanità di riuscita di simili progetti.


Quando si sa che le monarchie del Golfo, che dirigono questa Lega, sono già sotto la protezione degli USA, di quale altra missione è allora incaricata questa Lega, se non quella di controllare le azioni e i gesti dei paesi membri recalcitranti per dominare la regione. Sorpresa dell’ultimo minuto, la Russia propone un progetto di risoluzione che assomiglia a un contropiede per gli occidentali, di condanna delle violenze da “entrambe le parti”, oltre che delle ingerenze, esigendo la tregua e il dialogo tra siriani. Questo progetto, che non pretende la destituzione di Bachar, ha messo in imbarazzo gli occidentali, che vogliono apportarvi delle modifiche, ma anche la Lega araba che ha… rinviato la sua decisione, certamente per subordinazione, per vedere dove va a pendere il rapporto di forze.

A nostro avviso, alcuni paesi arabi devono urgentemente ritirarsi da questa “Lega” funesta, che diventa più una trappola che uno scudo protettivo. Sarà più vantaggioso, per l’avvenire, raggrupparsi in poli regionali di interessi comuni, su basi reali, vale a dire economiche, culturali e di difesa, piuttosto che su una chimerica base “identitaria”, controproducente, come si può constatare.

E’ certo che con l’asse Russia, Cina, Iran, Siria, Libano si allineeranno gli altri Stati del “BRICS”, e i complotti in corso o in gestazione saranno come un colpo di spada nell’acqua e che, al posto del “Grande Medio oriente” pianificato dagli USA, c’è un “Nuovo Medio Oriente”, all’opposto di quello auspicato, che sorgerà da un altro ordine mondiale, fondato su altre regole, altri principi!

(Fine) 


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