Siria, aprile 2012 - Rafik Lofti, dalle telecamere della emittente siriana Eddounia dimostra come i reportage della CNN e di Al Jazeera sugli avvenimenti sirani siano manipolati o realizzati con la complicità delle bande criminali che ammazzano e terrorizzano per rovesciare Assad (nella foto, cadaveri in una casa privata)







Le rivelazioni del terribile Rafik Lofti. L’uomo che rovina la reputazione della CNN e di Al Jazeera
Djerrad Amar


L’emittente siriana “Eddounia”, che mette quotidianamente a nudo le menzogne e gli avvenimenti fabbricati ad arte – e passati come informazioni televisive – soprattutto di Al Jazeera del Qatar e di Al Arabia la saudita, ha invitato per la seconda volta il terribile Rafik Lofti, un siriano, membro dell’Unione dei media arabi negli Stati Uniti. Ciò che ci ha rivelato ancora è indiscutibilmente compromettente per la CNN l’americana e Al Jazeera, perché le registrazioni svelate coinvolgono direttamente queste due emittenti nel complotto contro la Siria, attraverso la loro attiva partecipazione nelle azioni criminali in questo paese.


Quando si giunge a screditare e umiliare due potenti emittenti internazionali, mettendo a nudo, in modo indiscutibile, le loro menzogne e i loro inganni, servendosi delle loro stesse immagini e registrazioni, si conferma l’insegnamento che il mito di Davide e Golia trasmette agli uomini, che ogni suggestione di potenza supposta invincibile è sempre illusoria; un “colosso dai piedi di argilla”, un faraone immortale ucciso da una zanzara.


Con diligenza e metodo, il nostro Rafik ci ha spiegato che queste due emittenti, che sembrano godere di una buona reputazione e credibilità in giro per il mondo, sono in realtà solo due pericolosi strumenti di propaganda sovversiva e di crimini – nascosti dietro la facciata del nobile mestiere di media di informazione al servizio della verità – i cui esecutori sono dei giornalisti, dei veri giornalisti, arruolati per delle azioni criminali che essi filmano e commentano essi stessi per farne dell’informazione ingannevole e sovversiva.


Rafik afferma di essere in possesso di tutte le registrazioni che precedono le sequenze che le due emittenti mostrano al mondo. Ci spiega, più semplicemente, che tutte le sequenze che queste due emittenti diffondono come se fosse informazione sono oggetto di una elaborata preparazione, sia attraverso delle “messe in scena” con degli attori quando si tratta di pseudo manifestazioni popolari o le immagini che mostrano una famiglia vittima dei “bombardamenti” o dei massacri “dell’esercito di Al-Assad” commentati da un certo Khaled Abou Salah e un certo Danny Abdel Dayem, sia preparando gli “avvenimenti” che diventeranno fatti reali dei quali si imputerà  la responsabilità all’esercito del regime di Bachar, come l’esplosione dell’oleodotto di Homs, la cui ripresa è infatti, secondo le nuove rivelazioni, della CNN e non di Al Jazeera.


Ricordiamo 3 esempi di massacri:


- Quello della famiglia Essalouh (uomini, donne e bambini assassinati) – le cui immagini sono state divulgate per prime dalle emittenti siriane e poi riprese qualche settimana più tardi da Al Jazeera che l’ha presentate come “un fatto nuovo”, attribuendo questo assassinio “alle forze di Bachar Al Assad” (prendendosi la briga di censurare la parte tra 1:27 e 1:41) – è stato in realtà perpetrato da orde armate di “ribelli” (Notate le sigle della emittente siriana Eddounis; video 1).


- Quello di quest’altra famiglia contadina di otto membri che sono stati sgozzati nel villaggio di Djebrine perché hanno rifiutato di partecipare alle manifestazioni contro il regime e di pagare il pizzo (video 2).


- Quello di uno dei massacri di Karm Ezzeitoun, dove diverse testimonianze di parenti affermano di aver riconosciuto tra i cadaveri, i loro consanguinei sequestrati qualche giorno prima da gruppi armati (Video 3).

 
A proposito di uno di questi massacri a Homs, le unità speciali hanno fermato uno dei criminali (ricercati), che ha partecipato al massacro. Si tratta di Nouar Mahimid. Ha raccontato i fatti in dettaglio, facendo in nomi dei complici, ivi compreso “l’imam” che fornisce loro le fatwa. E’ stato condotto sul luogo del delitto, ancora sporco di sangue, gli è stato dato perfino un kalashnikov per ripetere i fatti e le gesta. Il film è stato realizzato nel luogo dove si vede una famiglia intera massacrata (oltre, dice, altri corpi raccolti altrove per filmare il tutto e trasmetterlo attraverso Al Jazeera). Questo Nouar precisa che è stato lui ad uccidere il vecchio “in un angolo della casa”. Orrore! (guardare il video a partire da 2:14 fino a 2:43)


Rafik ci ha mostrato: prima le sequenze diffuse da questi canali, poi i preparativi che mostrano i “loro” giornalisti in azione, infine una ripresa delle stesse sequenze commentate da questi stessi giornalisti.
Non si potrebbe mostrare una complicità più chiara e convincente di queste emittenti nei tormenti subiti dai Siriani.


Secondo Rafik, ogni sequenza trasmessa, che dura da 3 a 4 minuti, necessita per essere realizzata ore di registrazione (che restano in archivio?), ch’egli afferma di possedere integralmente.


Il “campione” mostra in modo irrefutabile il coinvolgimento attivo di queste due emittenti nelle azioni di propaganda, di sovversione e criminali: nell’esplosione dell’oleodotto di Homs con 4 giornalisti della CNN (tra cui una donna e Danny), i reportage “prefabbricati” di Khaled Abou Salah di Al Jazeera e di
Danny (Danny Abdel Dayem) della CNN, le messe in scena di manifestazioni, gli eccidi di Karm Ezzeitoun (dove si sequestra, assassina, si filma per inviare le scene ad Al Jazeera che fa il resto del lavoro di propaganda). Lofti afferma di avere volontariamente censurato, per decenza e per non urtare le sensibilità, le sequenze che mostrano gli assassini in diretta, ma ha fatto sentire i colpi d’arma da fuoco e vedere il trasporto dei cadaveri dei suppliziati ancora sanguinanti che si vedono venire avvolti in un sudario bianco come un foglio di carta assorbente.


Il volto delle persone coinvolte nei massacri e le falsificazioni sono state mostrate in modo chiaro.

Il nostro Rafik afferma infine di avere svelato un’infima parte del materiale che possiede e solo con riferimento alla CNN e ad Al Jazeera, promettendo altre rivelazioni e rinnovando la sfida a queste due emittenti a rispondere al mondo di queste accuse e rivelazioni.


E’ vero che le sue prime rivelazioni documentate hanno fatto il giro del mondo. Solo la CNN, messa in imbarazzo, ha intervistato Danny per imputargli la responsabilità e presentarlo come un militante che interviene in tutta “indipendenza” nel conflitto, e non come giornalista dell’emittente, ma Lofti ha ancora presentato, in questa seconda apparizione su “Addounia”, la prova che invece è proprio un loro giornalista avendo ottenuto, insieme a 3 altri colleghi, gli accreditamenti del competente ministero siriano.


Attendendo la postazione su internet di queste nuove registrazioni, forniamo qui sotto i link di quelli mostrati nel corso del primo intervento (video 5 e 6):


* Video 1 : 
http://www.youtube.com/watch?v=KILJ7YhBeak&feature=related


* Video 2 :
http://www.youtube.com/watch?v=sAiAi2wIDjQ&feature=related


* Video 3 :
http://www.youtube.com/watch?v=7z6aGJ8X_aY&feature=related


* Video 4 :
http://www.youtube.com/watch?v=7z6aGJ8X_aY&feature=related


* Video 5  intitolato « I montaggi falsi di Al Jazeera! » che mostra un gruppo in procinto di montare una scena con il corrispondente e il cameramen di Al Jazeera a Homs, Khaled Abou Salah.


                  
http://www.youtube.com/watch?v=MIvIRoxUxTg&feature=player_embedded#!


* Video 6  intitolato «I montaggi falsi della CNN. La verità a proposito di Danny Abdel Dayem » e riguarda i servizi manipolati della CNN sugli avvenimenti in Siria.


                   
http://www.youtube.com/watch?v=2HIKpZ3Mg8U&feature=player_embedded#!
      

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