Crisi Siriana
Le "prove" segrete della Casa Bianca sulla Siria non provano proprio niente
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Washington’s Blog, 7 settembre 2013 (trad. ossin)
Le “prove” segrete del dossier siriano non provano che Assad abbia fatto uso di armi chimiche
I parlamentari USA che hanno avuto accesso alle “prove”
segretate sulla Siria dichiarano che non provano proprio niente
Il dossier presentato dall’amministrazione USA sull’uso di armi chimiche da parte del governo siriano è estremamente vago, ed ex agenti della Intelligence dichiarano che le informazioni accessibili al pubblico provano piuttosto che il governo siriano non abbia perpetrato attacchi con armi chimiche.
L’amministrazione Obama afferma che vi sono documenti segretati che provano che sia stato il governo di Assad a perpetrare questi attacchi.
Ma molti dei congressisti che hanno avuto accesso a questi documenti dichiarano che essi non contengono niente di più di quello che è scritto nella nota sintetica allegata alla richiesta di autorizzazione all’attacco… e che non provano proprio niente!
Justin Amash, parlamentare, ha dichiarato la scorsa settimana: “Quello che ha detto Obama mi ha reso ancora più scettico su taluni aspetti importanti del discorso presidenziale a favore dell’attacco”.
E ieri, dopo avere partecipato ad una riunione confidenziale ed avere esaminato altri documenti, ha detto:
“Ho partecipato ad un’altra riunione sulla Siria ed ho esaminato altri documenti. Ora sono ancora più scettico che mai. Non posso credere che il nostro Presidente spinga verso la guerra”.
E oggi Amash scrive:
“Se gli Statunitensi potessero leggere i documenti segretati diventerebbero ancora più ostili ad una azione contro la Siria. Le dichiarazioni pubbliche dell’amministrazione Obama sono per lo meno ingannevoli”.
Tom Harkin, parlamentare,ha dichiarato: “Sono appena reduce da una riunione confidenziale del Congresso sulla Siria, e francamente essa ha sollevato più interrogativi che risposte. Quello che l’amministrazione ha presentato è roba di seconda mano”.
Michael Burgess, parlamentare, ha dichiarato: “Sì, ho potuto esaminare i documenti segreti, ma non sono granché”.
Il sito di informazione Yahoo News riferisce:
“Per esempio, la deputata democratica del New Hampshire Carol Shea-Porter ha lasciato giovedì scorso una udienza confidenziale dichiarando di essere contraria a ogni tipo di intervento, “oggi più che mai”. “Io penso che abbiamo ancora molto cammino da percorrere prima di rendere questo dossier credibile” ha dichiarato dopo la riunione. “Mi pare che siamo tutti preoccupati e che la tendenza sia per il NO”.
Il senatore Joe Manchin ha annunciato che avrebbe votato NO all’attacco contro la Siria, subito dopo avere partecipato ad una riunione confidenziale della Intelligence.
Alan Grayson, parlamentare, rileva sul New York Times:
“Il dossier che documenterebbe l’uso di armi chimiche da parte di Assad è formato da due documenti: un sunto di quattro pagine della Intelligence non segretato ed una sunto segretato di 12 pagine. Il primo si limita ad enumerare solo gli indizi a carico di Assad. Io non sono autorizzato a rivelarvi cosa c’è nel secondo, ma voi potete trarne le vostre conclusioni (in quanto il secondo non è più convincente del primo)”.
“Giovedì scorso (5 settembre) ho chiesto al personale del Comitato Parlamentare sui Servizi Segreti (House Intelligence Comittee) se vi fossero altri documenti a disposizione, segretati o meno, e la loro risposta è stata negativa”.
“Le note di sintesi sulle armi chimiche siriane si fondano su centinaia di documenti sottostanti della Intelligence. La nota accessibile al pubblico cita delle intercettazioni telefoniche, dei post sui social-network e altri documenti di questo tipo, ma nessuno di questi documenti è allegato, o almeno citato integralmente, nemmeno i video postati su Youtube. Quanto a sapere se la nota di sintesi segretata sia dello stesso tipo, ovviamente io non posso commentarla, ma ancora una volta voi potete trarne le vostre conclusioni”.
“E ciononostante noi altri membri del Congresso dovremmo accettare senza discussione che i fautori di un attacco contro la Siria abbiano correttamente interpretato gli indizi che non ci vengono mostrati, né a noi né al popolo statunitense. Di fatto, anche solo per ottenere di accedere ai documento segretati, noi dobbiamo superare una serie di ostacoli al di là del ragionevole”.
“Dobbiamo scendere nelle viscere del centro di accoglienza di visitatori del Campidoglio, fino al 4° piano sotterraneo. Una nota del Presidente del Comitato parlamentare sui Servizi Segreti vieta che si possano prendere appunti”.
“All’uscita ci è vietato di parlare della nota segretata col pubblico, coi media, coi nostri elettori e perfino con altri membri del Congresso. Non siamo nemmeno autorizzati a fare qualsiasi cosa per verificare la fondatezza delle informazioni che ci sono state date. C’è solo la nota di sintesi segretata. Da quello che ho capito, il Comitato sui Servizi Segreti ha inoltrato da diversi giorni una richiesta di accesso ai documenti originali. Fino ad oggi non ho inteso che sia giunta una risposta, e francamente non ci spero più”.
“Rifiutando di divulgare i dati originali perfino ai membri del Congresso, l’Amministrazione rende impossibile a chiunque intenda farlo, di giudicare in modo indipendente se le affermazioni dell’amministrazione siano fondate o meno”
“Insomma, la corsa verso la guerra si fonda su informazioni equivoche, e ricorda molto la vicenda irachena”.
Fonte: http://www.washingtonsblog.com/2013/09/classified-intelligence-doesnt-...