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Categoria: crisi siriana
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Crisi siriana, maggio 2017 - Il Memorandum di Astana ha suscitato un ampio dibattito, con qualche intervento misurato e altri che hanno affermato in modo perentorio che la Russia aveva «svenduto» gli interessi del partner siriano
Perché la Russia, ad Astana, ha fatto un gioco da maestro
Adam Garrie
Il Memorandum di Astana ha suscitato un ampio dibattito, con qualche intervento misurato e altri che hanno affermato in modo perentorio che la Russia aveva «svenduto» gli interessi del partner siriano.
Ecco le principali ragioni che ne fanno invece una mossa geopolitica magistrale da parte della Russia, che aiuterà a mantenere la Siria stabile, sovrana e in sicurezza.
1. Rafforza semplicemente la situazione attuale
Attualmente in Siria vige un cessate-il-fuoco di iniziativa russa, che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato l’anno scorso. Nemmeno gli Stati Uniti di Obama hanno opposto il veto a questa risoluzione proposta dalla Russia.
Questo cessate-il-fuoco, le cui condizioni sono state accuratamente calibrate, prevede un accordo di non aggressione che impegna la coalizione antiterrorista a guida siriana e alcuni gruppi militanti/terroristi ad interrompere i combattimenti. L’accordo tuttavia non riguarda i più importanti gruppi terroristi operanti in Siria. Il che significa che proseguono i combattimenti della coalizione che comprende anche Russia e Iran contro gruppi come ISIS, al-Qaeda/Nusra e altri.
Il memorandum di oggi, che istituisce delle zone poste in sicurezza, formalizza semplicemente l’esistenza di alcune aree che saranno letteralmente e figurativamente recintate, per rafforzare il cessate-il-fuoco esistente.
Ciò consentirà alle parti responsabili come la Siria, la Russia e l’Iran di tenere la situazione sotto controllo più da vicino, oltre a fornire loro l’opportunità di dedicarsi esclusivamente alla lotta per distruggere i gruppi pericolosi non coinvolti dal cessate-il-fuoco.
2. La Turchia e gli Stati Uniti sono politicamente neutralizzati in Siria
La Turchia e gli Stati Uniti da tempo insistevano per l’istituzione di zone poste in sicurezza che, di fatto, sarebbero state zone di esclusione aerea. Durante gli ultimi mesi dell’amministrazione Obama, gli Stati Uniti hanno tentato di istituire zone di esclusione aerea controllate da loro, che avevano per obiettivo di inchiodare gli aerei russi e siriani al suolo. Era totalmente inaccettabile per la Russia e la Siria e avrebbe potuto provocare scontri tra aerei russi e della NATO. Le conseguenze sarebbero state terribili.
La situazione che si è venuta a realizzare col cessate-il-fuoco e il memorandum sembra simile, ma di fatto è assolutamente diversa. Sulla carta la Turchia e gli Stati Uniti hanno ottenuto quello che volevano.
In realtà, nella situazione che si è venuta a creare, saranno la Russia e l’Iran, insieme alla Turchia, a controllare le zone poste in sicurezza. La Turchia, nella sua qualità di partner «esterno» del gruppo Astana, non sarà tentata di scavare in modo troppo aperto un fossato tra Ankara, da un lato, e Mosca e Teheran dall’altro.. Se la Turchia facesse questo, si dimostrerebbe un partner inaffidabile. La conseguenza sarebbe che essa dovrebbe uscire dal quadro di Astana, senza che questo comporti il fallimento dell’accordo.
3. La Turchia è stata messa spalle al muro
La Russia ha lanciato la palla nel campo di Erdogan. Quest’ultimo è adesso legato ad un accordo che sarà controllato da paesi il cui ruolo in Siria è stato positivo, accordo che favorisce il governo e quindi il popolo siriano.
Per dirla in termini più mercenari, la Russia e l’Iran hanno tolto l’iniziativa dalle mani della Turchia e degli Stati Uniti. Adesso controllano le zone poste in sicurezza che sono, di fatto, zone di interdizione aerea. Ciò vuol dire che la Turchia non potrà più agire unilateralmente senza rompere un accordo del quale è uno dei firmatari.
Ciò significa anche che la Turchia e gli Stati Uniti sono adesso sempre più distanti, in termini di allineamento, in Siria. La Turchia adesso dovrà contribuire al rispetto di un accordo che ha escluso gli Stati Uniti. La Turchia fa parte del «club dei ragazzi grandi», per così dire, ma la più grande Potenza della NATO non ne fa parte.
Tutto ciò è aggravato dalle tensioni esistenti tra la Turchia e gli Stati Uniti a causa dell’appoggio degli Stati Uniti alle forze curde del FDS e degli attacchi della Turchia contro le forze curde in Siria. Torbidi nel paradiso della NATO, è la frase che mi viene da dire.
Con una rapida mossa, la Russia e l’Iran non hanno solo preservato lo status quo in Siria, ma hanno contemporaneamente tarpato le ali alla Turchia e isolato gli Stati Uniti, in modo tale che qualsiasi tentativo di intervento USA nei fatti siriani rischia di scatenare una guerra totale contro la Siria, la Russia, l’Iran e anche la Turchia.
4. La Siria sostiene l’iniziativa
Il rappresentante diplomatico siriano alle Nazioni Unite, il dott. Bachar al-Jaafari, ha comunicato l’approvazione della Siria per questa iniziativa. Il paese non rischia di appoggiare un movimento che va contro i suoi interessi, né a breve né a lungo termine.
Vladimir Putin ha ben precisato nel corso di una conferenza stampa col presidente turco Erdogan che nessuna zona di sicurezza potrà essere istituita senza il consenso della Siria. Putin ha mantenuto la parola e la Siria non rischia di tradire.
La Siria vince la battaglia contro i terroristi sul campo. L’illegale attacco degli Stati Uniti del 6 aprile non ha frenato i progressi dell’esercito arabo siriano. La Siria sostiene l’accordo per le stesse ragioni della Russia. Appoggiando il Memorandum, la Siria potrà svelare il bluff della Turchia a tutti e anche quello delle fazioni militanti che hanno sottoscritto l’accordo, se non lo rispetteranno.
Se le zone di sicurezza falliranno, la Siria sarà giustificata a riprendere le ostilità. Se saranno rispettate, la Siria potrà ritrovare una parvenza di normalità.
5. I militanti/terroristi sono furiosi
Le fazioni militanti che hanno partecipato alle discussioni di Astana hanno abbandonato furiosi la sessione nel corso della quale il memorandum è stato firmato dai rappresentanti della Russia, dell’Iran e della Turchia.
Sanno bene che il loro bluff è stato scoperto. I loro discorsi di pace si sono dimostrati un bluff, ciò che molti sospettavano e che la Siria ha sempre sostenuto.
Se I militanti non rispetteranno i protocolli delle zone di sicurezza che presto saranno pronti, il mondo vedrà che il loro obiettivo è la conquista e non la pace. Saranno smascherati e si dimostreranno ribelli piuttosto che «forze dell’opposizione».
La Siria sarà quindi giustificata nella ripresa delle ostilità. Questo potrebbe accadere molto prima del previsto.
A quel punto la Russia, l’Iran e la Siria potranno dire alla Turchia e agli Stati Uniti: «Noi l’avevamo ben detto». Con una così diversificata coalizione di nazioni e di organizzazioni a favore dell’accordo, quelli che vi si opporranno resteranno allora isolati. Non avranno alcuno spazio. Dovranno accettare o ricorrere ad una guerra unilaterale.
Per quanto l’amministrazione Trump sia imprevedibile, una guerra unilaterale sembra davvero improbabile a questo punto.
Questo accordo gode di un vero sostegno internazionale
Portavoce dell’ONU ✔ @UN_Spokeperson
Il segretario generale @antonioguterres è stato positivamente interessato dall’accordo di Astana e auspica una riduzione della violenza nelle regioni chiave della #Siria http://bit.ly/2pF8YXH
7h41 – 5 mai 2017
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Mentre gli Stati Uniti hanno agito in modo unilaterale e illegale durante i bombardamenti contro la Siria, il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha bene accolto il Memorandum di Astana.
Una dichiarazione ufficiale dell’ONU recita:
«Il segretario generale trova motivi di incoraggiamento nell’accordo che è stato firmato oggi ad Astana, in Kazakhstan, dai paesi garanti, l’Iran, la Russia e la Turchia, finalizzato a ridurre la violenza nelle regioni chiave della Siria.
Sarà cruciale vedere questo accordo migliorare davvero la vita dei Siriani. Il Segretario generale si felicita per l’impegno a cessare l’uso di tutte le armi, in particolare i raid aerei; per l’impegno ad un aiuto umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli; per la creazione di condizioni che permettono la fornitura di aiuti medici e di rispondere ai bisogni dei civili. Gli impegni assunti non dovranno toccare i diritti dei Siriani a cercare e a beneficiare dell’asilo.
L’ONU continuerà ad appoggiare la riduzione delle violenze nell’ambito delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sulla Siria. L’ONU ha anche sostenuto in modo proattivo le discussioni di Astana sui detenuti e lo sminamento umanitario.
Il Segretario Generale si felicita per l’affermazione fatta durante la riunione di Astana circa l’importanza fondamentale di trovare una soluzione politica e del pieno appoggio manifestato al processo di negoziati inter-siriani guidato dall’ONU a Ginevra, nell’ambito della risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza.
L’inviato speciale del Segretario generale, Staffan de Mistura, sta procedendo a consultazioni con tutti gli interessati per stabilire la data del prossimo ciclo di discussioni inter-siriane».
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Mentre gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia hanno spesso ignorato l’ONU, è essenziale che questo piano, che è stato approvato dalla Siria, sia conforme ai voti delle Nazioni Unite.
Ciò conferma quanto attualmente gli Stati Uniti e i militanti sunniti radicali siano isolati. La Russia, l’Iran, la Siria, la Turchia e l’ONU sono da una parte, mentre gli Stati Uniti e i radicali armati sono dall’altro.
C’è certamente il pericolo che un tale accordo possa portare alla federalizzazione della Siria. Ma questa eventualità è tuttavia respinta da un paese che appoggia l’accordo, la Siria, oltre che da un firmatario, l’Iran.
Mentre qualcuno ha accusato la Russia di agnosticismo nei confronti della ipotesi di federalizzazione, in fin dei conti la Russia ha sempre dichiarato che si tratta di una questione interna siriana e che spetta alla Siria di decidere. Ciò lascia intendere che la Russia non appoggerà una federalizzazione contro i desiderata di Damasco.
Il Memorandum cambia poco la situazione sul campo, ma modifica considerevolmente la situazione politica a favore della Siria, della Russia e dell’Iran. La Turchia è stata messa in un angolo e gli Stati Uniti non hanno neppure un angolo dove mettersi.
La strategia a lungo termine della Russia sembra avere avuto successo.