Crisi Siriana
Damasco è stata attaccata con la complicità di taluni media e della disinformazione
- Dettagli
- Categoria: crisi siriana
- Visite: 15632
Crisi siriana, 16 aprile 2018 - Credo che gli Occidentali siano furiosi soprattutto perché la situazione è loro sfuggita del tutto di mano e perché, grazie all’intervento russo, l’esercito siriano è riuscito a riprendere l’iniziativa militare (nella foto, l'attacco contro Damasco)
Le Temps d'Algérie, 15 aprile 2018 (trad.ossin)
Intervista ad Eric Denécé
Damasco è stata attaccata con la complicità di taluni media e della disinformazione
Intervista di Mounir Abi
Eric Denécé, direttore del Centre Français de Recherche sur le Renseignement, (Cf2R), è un ex ufficiale dei Servizi di informazione francesi, è autore di numerosi libri. Ufficiale analista alla direzione della Valutazione e della Documentazione Strategica del Segretariato Generale della Difesa Nazionale (SGDN). Ingegnere commerciale con l’estero di Matra Défense. Responsabile della comunicazione della società NAVFCO, filiale del gruppo DCI (Défense Conseil International). Direttore degli studi al Centro di Studi e di Prospettive Strategiche (CEPS). Fondatore e direttore generale dello studio di intelligence economica ARGOS. Creatore e direttore del dipartimento di intelligence economica del gruppo GEOS, ha soprattutto operato in Cambogia e Birmania. Ci parla, in questa intervista, dell’aggressione realizzata da Washington, Parigi e Londra contro Damasco.
Le Temps d’Algérie : Una coalizione composta da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna ha realizzato attacchi contro la Siria. Era un attacco già preparato in precedenza o realmente motivato dai presunti attacchi con armi chimiche?
Eric Denécé : E’ questa tutta la questione? Quale sia la verità su questi attacchi? Se, come si dice, essi sono davvero avvenuti, chi ne sono gli autori? Se fosse stato l’esercito siriano, mirava a bersagli militari o deliberatamente alla popolazione civile? E se non fosse stato l’esercito siriano? Ricordiamo che la miscelazione di candeggina e acido cloridrico (in libera vendita più o meno dovunque) consente a chiunque di fabbricare quantità industriali di cloro gassoso… Sarebbe stato quindi importante trovare una risposta a tutte queste domande prima di dare il via agli attacchi, la cui precipitazione induce a chiedersi se non nasconda l’assenza di elementi davvero probanti.
La Francia parla di probabili nuovi attacchi contro la Siria. E’ oramai cominciata la guerra contro Damasco?
No, perché non ne abbiamo i mezzi. Si tratta di semplici fanfaronate. Noi non potremmo intervenire da soli contro la Siria. La Francia non ha più capacità di interferenza offensiva né armi antiradar da quando sono stati ritirati dal servizio gli aerei Jaguar (nel 2005). Questi mezzi sono indispensabili per potere agire in modo autonomo. Quindi, senza la protezione degli USA, noi non possiamo fare molto nei cieli della Siria. Non potremmo nemmeno, inoltre, impegnare più di una dozzina di apparecchi con un tempo di volo limitato, perché la portaerei Charles de Gaulle è in manutenzione. Nonostante le dichiarazioni magniloquenti di Emmanuel Macron che, tradendo le sue promesse, non ha aumentato il budget della Difesa, i nostri mezzi di azione sono limitati.
Il ministero francese della Difesa ha pubblicato un documento confidenziale, che attesterebbe – secondo Parigi – essere stato il governo di Damasco a realizzare l’attacco chimico. Si dice in questo documento che, grazie a dei video, a immagini e testimonianze, gli esperti francesi sarebbero riusciti a formulare a distanza una diagnosi delle vittime del presunto attacco chimico nella Ghuta orientale. Quale credibilità può avere un simile documento?
In effetti la cosa stupisce molto, perché si tratta di una analisi delle prove per procura e a distanza! Tutto questo sembra poco credibile. Ricordiamo che nessuno è riuscito ad entrare nelle zone toccate da questi ipotetici attacchi chimici. Una missione dell’Organizzazione internazionale contro le armi chimiche dovrà andarci nei prossimi giorni. Pertanto qualunque analisi che si fondi su prove video sembra prematura, tanto più che le falsificazioni sono moneta corrente. E quand’anche si dimostrasse che vi è stato effettivamente un attacco chimico, ancora ci sarebbe da dimostrare che esso è imputabile all’esercito siriano e non agli jihadisti che intendevano, ancora una volta, manipolare un’opinione pubblica occidentale che oramai non riflette più e sembra farsi guidare solo dall’emozione. Non intendo affatto giustificare gli autori eventuali di questo attacco. Solo che, dal 2013, tante di quelle accuse si sono rivelate infondate, che conviene essere particolarmente vigili di fronte a queste affermazioni perentorie che servono a giustificare il ricorso alle armi.
Come nella vicenda Skripal, l’Occidente condanna prima di avere delle prove irrefutabili e subito passa all’azione. Perché tanta precipitazione?
Forse perché le sedicenti prove sono troppo deboli e conviene fare ingoiare la pillola all’opinione pubblica quando è ancora sotto l’effetto di un’emozione costruita, in parte, con la complicità di media servili.
Mosca ha assai spesso accusato i Caschi Bianchi di avere simulato un attacco chimico. In precedenza una giornalista aveva accertato che i Caschi Bianchi sono finanziati da alcuni paesi occidentali favorevoli agli attacchi contro Damasco. Questo scenario è plausibile?
Sì, è una realtà innegabile. Diverse organizzazioni sedicenti neutrali sono in effetti assolutamente partigiane. E’ il caso dei Caschi Bianchi, che sono apertamente degli oppositori del governo di Damasco, sostenuti e finanziati dagli Occidentali e da alcuni paesi del Golfo. Ma anche dell’Osservatorio Siriano dei diritti umani, che è una struttura dei Fratelli Musulmani. Non è possibile dare credito a quanto l’uno e l’altro dicono, perché fanno quasi sistematicamente della disinformazione.
Gli attacchi degli Stati Uniti, della Francia e della Gran Bretagna contro la Siria potrebbero dare un aiuto ai terroristi in guerra contro Damasco?
Non credo. I bersagli sembrano essere stati davvero solo delle fabbriche o dei depositi di sostanze chimiche. Le forze siriane e le basi aeree, stando alle informazioni di cui attualmente disponiamo, non sembrano essere state toccate. Ciò significa che il potenziale militare dell’esercito siriano non è stato intaccato da questi bombardamenti. Conserva dunque tutti i mezzi per proseguire la sua legittima lotta contro gli jihadisti di Daesh e di Al Qaeda.
La Russia dice che la sua DCA non ha partecipato alla intercettazione dei missili tirati contro la Siria. Mosca evita di farsi coinvolgere militarmente?
Sì. I Russi prestano sono particolarmente attenti ad evitare che questa situazione deleteria degeneri in uno scontro generalizzato. Non perché abbiano paura, ma perché sono lucidi e responsabili e non vogliono cadere nella trappola che le tendono gli Occidentali, che alimentano fughe in avanti irresponsabili ma calcolate. Mosca ha però fatto un discorso molto fermo verso Israele, dopo i suoi attacchi contro la Siria della settimana scorsa. Un’escalation è quindi sempre possibile.
Il presidente francese Emmanuel Macron si allinea ciecamente alla politica degli USA?
Purtroppo sì, sia nelle operazioni in Siria che nella vicenda Skripal. E’ patetico per un paese come il nostro che, da molto tempo, ha affermato la sua autonomia decisione e la sua indipendenza di vedute, anche rispetto al campo occidentale. Tutto questo è finito col ritorno della Francia nella NATO, decisa da Nicolas Sarkozy. Dopo di ché siamo rientrati nei ranghi e siamo oramai tra gli ausiliari zelanti di Washington, da cui siamo sempre più dipendenti. La politica di Emmanuel Macron non è quindi per niente diversa da quella dei suoi predecessori, tanto più – occorre ricordare – che non ha assolutamente alcuna competenza né esperienza degli affari internazionali e di sicurezza.
Il presidente Bachar dice che gli Occidentali hanno attaccato perché hanno perso ogni credibilità. Cosa ne pensa lei?
Credo che gli Occidentali siano furiosi soprattutto perché la situazione è loro sfuggita del tutto di mano e perché, grazie all’intervento russo, l’esercito siriano è riuscito a riprendere l’iniziativa militare. La loro strategia, che consisteva nel rovesciamento di Bachar, è fallita ! Damasco ha quasi vinto la guerra, solo qualche sacca ancora resiste. Gli Stati Uniti e i loro alleati sono impegnati in una guerra di retroguardia, della quale la principale vittima è il popolo siriano.
La legalità internazionale è rispettata dai paesi occidentali impegnati negli attacchi?
Certamente no ! Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia hanno un’altra volta calpestato apertamente il diritto internazionale. Sono attacchi realizzati senza l’avallo dell’ONU, assolutamente necessario in simili situazioni. Ma gli Occidentali fanno regolarmente a meno dell’opinione della comunità internazionale quando questo li aggrada. L’abbiamo visto in Iraq (2003), in Libia (2011), ecc. Questo evidenzia che l’ONU è davvero ridotto ad un «aggeggio» che non è più cedibile e che nessuno più rispetta.
Un deputato russo dice che oramai tutti I paesi del mondo sono minacciati dagli attacchi degli occidentale. Siamo all’insicurezza planetaria?
E’ effettivamente un’evoluzione da temere. Nella misura in cui l’Occidente decide cosa è giusto e cosa no, può ricorrere all’uso della forza quando gli pare. Precisiamo però che è più appropriato parlare degli Stati Uniti che dell’Occidente, perché la Francia e il Regno Unito hanno mezzi militari quasi dieci volte inferiori a quelli di Washington e fungono solo da figuranti simbolici al loro fianco. Ma questa nuova insicurezza planetaria è una realtà. Quali saranno I prossimi bersagli dell’ira di Washington? Di nuovo la Siria? L’Iran? La Corea del Nord? La Russia?
Il capo della diplomazia russa, Serguei Lavrov, ha definito il presunto attacco chimico in Siria della settimana scorsa una messa in scena cui hanno partecipato i servizi speciali di uno Stato, non nominato ma indicato come russofobo. Lei che ne dice?
Questo è molto difficile da confermare, tanto più che sarebbe legittimo che anche i Russi ricorressero a loro volta alla disinformazione. Quello che si può dire è che, se questi attacchi non sono cosa dell’esercito siriano, si tratta certamente di un montaggio per accusare Damasco e giustificare gli attacchi. E’ ancora tutto da dimostrare. Io temo che sarà molto difficile trovare le prove, sia in un caso che nell’altro.