L’Italian Connection e le “fidanzate” del Caos mondiale
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NEO – New Eastern Outlook, 5 febbraio 2016 (trad. ossin)
L’Italian Connection e le “fidanzate” del Caos mondiale
Phil Butler
Un mio collega analista mi ha detto l'altro giorno; "La III° Guerra Mondiale è già in corso, Phil." La sua affermazione viene solo a confermare le mie convinzioni. Ventiquattro mesi della mia ricerca mi hanno fatto rilevare l’esistenza di indicibili iniziative guerrafondaie. Molti adesso se ne accorgono, ci troviamo nel pieno di un imprevisto Armageddon. Oggi vorrei quindi tornare sull’argomento, focalizzandomi su un singolo paese della NATO, e sul ruolo di un attore politico chiave di questo vero e proprio "asse del male", che incendia il mondo. Non vi ingannate, il contributo offerto dall’Italia al caos globale non è trascurabile.
Il centro della mia ricerca più recente è Emma Bonino, un politico di carriera venuto alla ribalta più o meno nel periodo in cui Jimmy Carter e il suo consigliere per la sicurezza nazionale, Zbigniew Brzezinski, cercavano di intrappolare l'Unione Sovietica nel suo Vietnam. Nota come la versione italiana per eccellenza delle femministe radicali statunitensi “brucia-reggiseno”, i contributi più notevoli offerti dalla Bonino all’umanità sono: la legalizzazione dell’aborto in Italia, l’aver fatto parte della più notoriamente corrotta leadership della Commissione europea e, per molti versi, l’essere l'evangelista europea degli organismi geneticamente modificati, o OGM.
Introduzione ai segni rivelatori
L'ex commissaria europea del Commercio Internazionale (17 maggio 2006-7 maggio 2008), divenne in seguito Ministro degli affari esteri (28 Aprile 2013 - 22 Febbraio 2014) italiano. La signora Bonino accumula innumerevoli incarichi importanti, fiduciari, e ha partecipato a numerose iniziative miranti a dare credibilità a società, banche e alle strategie politiche che coinvolgono le élite europee. La sua firma in calce alla cosiddetta "Lettera di Soros", e le implicite associazioni che questo fatto suggerisce, forniscono risposte alla domanda "Chi controlla il caos?"
George Soros (nella foto a destra), che vediamo continuamente impegnato a destabilizzare valute e mercati fin dall’inizio della sua carriera, si occupa al momento di esasperare la crisi dei rifugiati. Ora, vedendo quale sia l’elettorato di Emma Bonino e quali i co-cospiratori di tutta la sua storia politica, il suo agire risulta per lo meno sospetto. Questa poltica/celebrità italiana è espressione degli attivisti radicali e però, ad un certo punto, è diventata tutt’uno con gente come il miliardario Soros e quelli che io definisco i "Frankenstein-accademici." La rete che ne è venuta fuori forma un club mostruosamente potente, il cui scopo finale è di sovvertire il mondo. L ' "appello" Soros per abbattere le frontiere economiche e geografiche nella UE è in corso, ma lei è solo un pesce piccolo tra tanti. Al di sotto di Soros, e di una figura di spicco come la signora Bonino oltre che di una serie di altri pesci piccoli, vi è una vasta rete di professionisti, istituzioni, idealisti e gruppi di interesse. Sono questi "attuatori" o soldati, che i giocatori di livello superiore (Rothschild e Rockefeller) manovrano elargendo sovvenzioni, prestiti, o esercitando la loro influenza o con esplicite forme di coercizione. Per fare un esempio, c'è un uomo che ha svolto un ruolo fondamentale in questo gioco di caos globale, l'eminente sociologo tedesco, il defunto Ulrich Beck.
Beck, come lo sono tutte le associazioni della signora Bonino, è stato senza dubbio brillante. Uno dei sociologi più importanti del mondo, il complesso delle sue opere può solo definirsi come voluminoso e significativo. Il punto centrale del suo lavoro è essenzialmente un'indagine (forse anche sperimentazione) su una sorta di nuova modernità. Beck è stato anche un ricercatore chiave in qualcosa di noto come il “Cosmo-Climate Research Project”, oltre ad essere uno dei firmatari della già citata "Lettera Soros." Sul finire della sua carriera, egli ha creduto in qualcosa che è conosciuta col nome di "democrazia trasformativa" e, come oggi risulta evidente, essa è alla base di quello che taluno definisce il "nuovo ordine mondiale". La parte di Beck è stata la formulazione e lo studio dei rischi, delle politiche, e l’analisi delle crisi, proprio quel tipo di informazioni accademiche che un uomo come Soros e i suoi colleghi cercano. Permettetemi di sintetizzare il pensiero di Beck.
Filosofia per la catastrofe
Il concetto di "cosmopolitismo" enunciato da Beck serve bene gli interessi della nostra gerarchia NUOVO ORDINE MONDIALE (NWO). Costruire questo nuovo modernismo invocato da Beck è contro gli Stati-nazione e il nazionalismo come lo vediamo in Europa e nel mondo di oggi. Il cosmopolitismo si differenzia anche dalla "globalizzazione", in quanto esso non si fonda intrinsecamente sul capitalismo occidentale. Infine, gli altri "nemici" della nuova società utopica di Beck sono proprio quelli contro i quali si combattono le guerre di oggi. Vedete, il nuovo mondo cosmopolita (NWO?) non può tollerare né particolarismi settari, né voglia di uniformità, né universalismo violento. Ma sia la filosofia di Beck, che la signora Bonino e il signor Soros, sbagliano tutto. Il cosmopolitismo è una menzogna perché, mentre in teoria vuole abbattere le strutture nazionaliste in nome di un ideale socialista, i meccanismi concretamente messi in moto comportano al contrario un ampliamento delle strutture nazionali attuali. In sostanza si tratta solo di sostituire la nazione-società a livello "locale" – ora è chiaro - con un livello globale di controllo. (Frank Ejby Poulsen)
Adesso esaminiamo il punto cruciale delle nostre difficoltà sociali di oggi. Beck, Bonino, praticamente tutti i soggetti coinvolti nelle organizzazioni del tipo International Crisis Group, legate a Soros o ad altri banchieri, recano tutti il marchio di quel NWO a proposito del quale abbiamo sentito così tanto (e così poco). Di formazione radicale, queste persone frequentano le sale di ogni potente istituzione dell'emisfero occidentale. E ' oramai chiaro che la loro missione sia quella di rimodellare il mondo intero, ma a immagine di chi?
Per quanto riguarda lei (e Becks), Bonino è stata impegnata nel tentativo di rimodellare la politica intorno ai temi che le sono propri, come la produzione alimentare, i diritti umani, il liberalismo radicale, e così via. La strategia sua e dei suoi colleghi, non diversa da quelle in voga al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e alla Casa Bianca, è di fingersi militante per i diritti umani e di altre cause, agendo in realtà come i peggiori abusatori di umanità che il mondo abbia mai conosciuto. Vedete, Beck e i suoi colleghi del mondo accademico hanno studiato ogni aspetto della nostra esistenza, e non per gli scopi che dichiaravano. Il nutrimento umano, la produzione, l'identità, la paura, la memoria, il piacere, il destino, il potere e la politica, tutte queste "variabili" sono state meticolosamente utilizzate per costruire nuove teorie di cambiamento, finanziate in gran parte da questa o quella ONG, o direttamente sovvenzionate dalla UE. Per farla breve, i cittadini europei hanno pagato per l'installazione di un nuovo governo senza frontiere, gestito insieme da persone che stanno dietro Soros e da questi quasi-accademici. L'ex ministro degli Esteri italiano è apprezzato come supremo difensore dei diritti umani, una sorta di supereroe anti-estremisti, mentre in realtà il suo contributo è quello di creare caos ed estremismo, non di spegnerlo. La signora Bonino, per sintetizzare, gioca questo ruolo in modo piuttosto disinvolto. O è una inconsapevole (di idee ristrette) femminista interessata solo all'uguaglianza di genere, ed è disposta a schierarsi con chiunque o qualsiasi gruppo possa aiutarla nella sua battaglia, o è un complice ad alto livello, intenta a ritagliarsi una posizione nella nuova classe dirigente della Terra. Genio del male o femminista ottusamente psicopatica, il nuovo governo mondiale la vedrà certamente occupare la sua quota di leadership spietata. Allora davvero si realizzerà la profezia orwelliana. "Il mondo secolare unito contro l'intolleranza!" - Questo è il più recente grido di battaglia della Bonino.
In questi giorni Bonino lavora con l’International Crisis Group, impegnando la propria influenza e facendo lobbying per banchieri e ONG, attraverso “Politico” e altri mezzi di comunicazione, così come anche altre sedi del potere di Bruxelles. Un suo recente articolo sulla situazione in Libia mira a mantenere quel paese in uno stato di caos. Bonino, "spiegando" ai lettori della rivista come l'ONU dovrebbe essere più paziente nell’intento di riportare la pace in quel paese nordafricano, esercita quel peculiare controllo sottile che queste persone riescono ad avere su tutti noi. In Germania e altrove, sono certo che i cittadini non possano più attendere che venga finalmente fermato il flusso di profughi proveniente dalla Libia, forse l'Europa può aspettare. Ma solo un po'più a lungo. La mia avversione verso queste persone è trasparente, lo so, ma sono stati proprio i ferventi liberali e i complici dei banchieri la causa tutto questo. Guardando al passato, stanco di questa celebrità politica italiana, del suo manifesto sostegno agli organismi geneticamente modificati della Monsanto e di altri, della sua partecipazione a think-tank che hanno elaborato strategie per il Kosovo, Damasco e altro, ai suoi legami con tutte queste élite bancarie, mi chiedo che tipo di idioti siamo noi per collocare queste persone in posizioni di influenza. Immaginate il potere accumulato dal sottile politico italiano, amplificato dalle risorse di Soros, anche di Rothschild, e soprattutto dai media controllati da gente del calibro di Rupert Murdoch e altri. Il messaggio "cumulativo", la sua risonanza attraverso la società accademica e civile, guidano il mondo in una precisa direzione. Per evitare che qualcuno venga preso da dubbi, basta nobilitare le proprie meschine fantasie di successo, investendo miliardi e miliardi di dollari nei meccanismi di controllo.
Gli ideali di alimentazione forzata
Nel 2008 Bonino ha detto: ". E 'necessario guardare agli OGM senza pregiudizi ideologici, valutandone attentamente il potenziale, soprattutto per i paesi colpiti dalla minaccia di carestia" Nel dicembre del 2015 ha adottato la pratica dell’ambiguità patentata che negli Stati Uniti i Neoconservatori amano tanto . Sulla crisi degli immigrati, che minaccia di distruggere l'Unione europea, Bonino scrive:
“La maggior parte degli Stati membri dell'UE è egoisticamente concentrata sui propri interessi. Questo li mette l’uno contro l'altro e si è creato un senso di panico, che mette i rifugiati in ancora maggiore pericolo. Servirebbe un piano intelligente e globale per calmare le paure. Invece l'Europa ha preferito cercare dei capri espiatori, e la Grecia è l'ultima ad essere presa di mira e incolpata per quanto accade".
La donna non ha vergogna. Lei ei suoi co-cospiratori hanno contribuito a creare la crisi immigrati, mettendo a fuoco il Medio Oriente. Poi si mette un paese contro l'altro quando accoglie gli immigrati, e allo stesso tempo si predica la tolleranza, la tolleranza, la tolleranza, e poi usano tutto questo per proporre l'idea di un governo unico mondiale! Purtroppo per l'umanità, la maggior parte degli esseri umani ha tempo zero, e pochissima dimestichezza con le teorie socio-politiche, per non parlare delle nozioni di politica estera. Il "popolo bue", come qualcuno chiama le masse, è impegnato a cercare di sopravvivere.
Potrei continuare a scorrere la lista delle persone legate all’'International Crisis Group, le pedine di Soros in tutto il mondo, e le evidenti connessioni tra i governi, grandi banchieri, l'energia, e così via, ma lo spazio non lo consente. Mi pare quasi una battaglia di retroguardia usare come esempio il dotto signor Beck, ora che è scomparso. Forse avrei dovuto citare lo svedese Anders Aslund, che ha contribuito a creare il male degli oligarchi russi che abbiamo visto sorgere dalla presidenza Eltsin in Russia? Ora Aslund scrive di tanto in tanto per il Kyiv Post, ripetendo come un pappagallo quanto pensato dal think tank di Washington, the Atlantic Council. Ashland era proprio a Kiev, ed è tornato a casa entusiasta di promuovere le riforme che si andavano realizzando nella guerra scatenata dall’Ucraina. O forse i lettori potrebbero essere interessati all'uomo che ha guidato i moti studenteschi in Francia del 1968, Daniel Cohn-Bendit, il prossimo simbolo di una rivoluzione pro-pedofilia che serva a far digerire il recente spettacolo LBGT. A questo parlamentare UE è stato chiesto, da una nuova forma di nazismo, di proporre apertamente la legalizzazione del sesso coi bambini. Ho potuto seguire le orme di un altro firmatario dello sfizio di Soros, un greco di nome Stelios Zavvos, che è amministratore delegato della un po' misteriosa Zeus Capital. Il sentiero finisce a Lussemburgo, negli uffici della Banque Privée Edmond de Rothschild Europe (PDF), come peraltro molti altri rapporti politica/business. "Crisis", si prega di ricordare, è una delle principali aree di "studio" per la nostra nuova élite cosmopolita! E la Grecia è sicuramente l’integrale dove ogni crisi si sviluppa dal 2008.
E 'difficile da digerire, non è vero? Grandi cervelli dell’economia e filosofi Karl Marx-isti collusi con frange remote della sperimentazione sociale, WOW! La politica oggi mescola poteri alti, affari e investimenti in modi mai visti prima. Negli Stati Uniti usiamo dire: “da che pulpito viene la predica!” Ma gli statunitensi non sono gli unici a “simulare” qualità angeliche, nel mentre scatenano l’inferno nel mondo. L'Italia, in ogni modo, ha competenze tali da fare arrossire un broker di Manhattan. L’ultimo caso in proposito fa pensare a maghi e a maestri del depistaggio. L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, il presidente della Fiat John Elkann e la signora Bonino sono apparsi in un film documentario, dal titolo "Girlfriend in a Coma", che ha denunciato l'ex primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, come mafioso. Censurato in Italia, il film è stato scritto e diretto dall’ ex direttore dell'Economist, Bill Emmott. Nel film non si parla molto della faida tra le fazioni italiane, e tanto meno del nonno di Elkann, l'uomo chiamato "kingmaker", noto industriale italiano, Gianni Agnelli. Quando i media di Berlusconi hanno attaccato Agnelli, dopo la sua morte, con accuse di evasione fiscale, dignitari occidentali come Henry Kissinger si sono fatti avanti per salvare la reputazione del signor Agnelli. La considerazione che vorrei qui far valere è che non si arriva a essere considerati il "Re d'Italia", e un amico dei Rockefeller, in virtù di qualità angeliche. Per quanto affascinante e intelligente fosse il rimpianto Agnelli, era però all’occorrenza un uomo d'affari senza scrupoli. Sarebbe dunque utile interrogarsi sul perché i padroni della Fiat e il ministro italiano degli esteri abbiano accettato di comparire in un film che presentava Berlusconi come il male. Direi che puntare il dito e depistare servono in genere a ingannare. Non che Berlusconi sia un santo, ma anche "crisi" e rimodellamento del mondo non sono imprese angeliche.
Una nota finale sul nostro dignitario italiano
Che Emma Bonino sia una idealista generosa ma poco accorta, o una malevola estremista complice del progetto di soggiogare l'umanità, è in ogni caso una persona inadeguata. Qualche lettura lo dimostra. "Come può dire queste cose di un attivista politico così umano?" La mia risposta è la seguente. Queste persone hanno tutte quante fallito. I loro dossier dimostrano chiaramente che il mondo non è migliore con loro sistemati in qualche posizione di potere. La crisi è ovunque. Le masse sono sempre più esposte agli abusi che essi permettono. Il cambiamento climatico spinto fino al definitivo genocidio, le malattie, la fame, tutto quello che essi hanno cercato di curare sta oggi peggio che mai. La crescita del numero dei plurimiliardari è direttamente proporzionale ai milioni sempre più bisognosi. I media raccontano solo bugie, la verità è introvabile, i rifugiati fuggono patrie una volta stabili, e come il presidente russo Vladimir Putin ha tuonato alle Nazioni Unite di recente: "Queste persone non si rendono nemmeno conto ciò che hanno fatto." O forse se ne rendono conto, e la crisi serve loro per realizzare la loro bramata Utopia, il nostro nuovo cosmopolitismo. A meno che l’obiettivo non sia un nuovo ordine, questi leader sono un totale fallimento. Si prega di riflettere su quanto ho scritto
Continua…