Come fecero per l’Iraq, oggi i media preparano il terreno per la guerra contro l’Iran
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Moon of Alabama, 11 magio 2019 (trad.ossin)
Come fecero per l’Iraq, oggi i media preparano il terreno per la guerra contro l’Iran
Moon of Alabama
L’amministrazione Trump ha lanciato una campagna di propaganda per prepararci a una guerra contro l’Iran. Assomiglia molto a quella che fece l’amministrazione Bush nel 2002 e 2003 per prepararci alla guerra contro l’Iraq
Anonimi funzionari rilasciano dichiarazioni a proposito di presunte «informazioni» che proverebbero l’esistenza di «minacce iraniane» contro gli «interessi» degli Stati Uniti. L’Iran, si dice, ha questa o quella maligna ragione per farlo. Le rotazioni militari di routine in Medio Oriente vengono fatte passare per «risposte» alle suddette «minacce».
I media, o perché manovrati dall’amministrazione, o perché complici consenzienti, ripetono qualsiasi cosa venga loro detta senza pensarci due volte. I lobbysti anti-iraniani intervengono come “esperti” per reinterpretare i messaggi.
Ecco di seguito qualche esempio di tali metodi.
Articolo di NBC News intitolato: «Gli alti responsabili della Intelligence e alcuni consiglieri militari di Trump hanno tenuto una inconsueta riunione alla CIA sull’Iran»
Attuali responsabili ed ex funzionari hanno detto che è estremamente raro che alti esponenti della Casa Bianca o membri del Governo partecipino a una riunione nella sede della CIA.
" E’ un’iniziativa molto inusuale, il consigliere alla sicurezza nazionale, John Bolton, ha convocato una riunione nella sede della CIA la settimana scorsa con degli alti consiglieri della Intelligence, dei diplomatici e dei militari, per discutere dell’Iran, secondo sei ufficiali statunitensi in servizio.
La riunione ha avuto luogo alle 7, lunedì 29 aprile, con la direttrice della CIA, Gina Haspel, il segretario alla difesa ad interim, Patrick Shanahan, il presidente del comitato dei capi di stato maggiore, il generale Joe Dunford, il segretario di Stato Mike Pompeo, e il direttore della Intelligence nazionale, Dan Coats, hanno detto alcuni responsabili.
Le riunioni sulla sicurezza nazionale si svolgono abitualmente nella sala riunioni della Casa Bianca. I sei attuali responsabili, e molti altri ex responsabili, hanno detto che è estremamente raro che alti funzionari della Casa Bianca o membri del Governo partecipino ad una riunione nella sede della CIA. ...
Gli Stati Uniti hanno una capacità di raccolta di informazioni molto specifiche sull’Iran, che possono essere esaminate solo nella sede della CIA, hanno dichiarato due ex ufficiali ".
E’ assai probabile che la «capacità di raccolta di informazioni molto specifiche sull’Iran», che possono essere esaminate solo nella sede della CIA, sia la stessa «capacità di raccolta di informazioni molto specifiche sull’Iraq» utilizzate per fare la guerra a quest’ultimo paese. Nel 2002, Dick Cheney, allora vice presidente, è andato più volte alla sede della CIA per fare pressione sugli analisti affinché trovassero delle informazioni che «provassero» che l’Iraq faceva qualcosa di nefasto e aveva cattive intenzioni.
Moon of Alabama ha consultato le sue proprie fonti sulle «capacità di raccolta di informazioni specifiche». Hanno spiegato che c’è un libro rarissimo, una cui copia viene conservata nella cassaforte personale degli amministratori della CIA. Sei funzionari hanno confermato l’esistenza del libro. Diversi ex responsabili e un responsabile militare hanno dichiarato che questo libro, estremamente raro, contiene mille e un «racconto» che costituiscono le informazioni grezze dalle quali gli analisti della CIA traggono le loro conclusioni.
Questa capacità specifica può essere utilizzata solo di notte. Può essere estratto un solo racconto per notte. Questi dati grezzi vengono poi immediatamente trattati, perché si ritiene che la luce del sole appanni la loro veridicità. Ciò potrebbe spiegare la riunione di prima mattina menzionata nell’articolo di NBC News.
Un ex analista della CIA, coinvolto nella fabbricazione di false informazioni sull’Iraq nel 2002, ha rivelato che uno dei racconti del libro parla di speciali tubi metallici, mentre un altro descrive un processo biologico realizzato sul retro di una carrozza. L’ex analista della CIA ha dichiarato che un gran numero di conclusioni tratte dal libro si sono rivelate corrette ma che, purtroppo, le conclusioni tratte da questi due racconti si sono rivelate in seguito false.
Le operazioni della CIA in Iran sono dirette da Mike D’Andrea, conosciuto anche col soprannome di becchino della CIA per il ruolo predominante da lui svolto in quel programma che si chiama di «esecuzioni extragiudiziarie», nonché nel programma di torture della CIA. Ha giocato un ruolo nell’attivazione dell’incidente dell’11 settembre :
" Era uno dei responsabili dell’agenzia che non è riuscito a mantenere le tracce di Nawaf Al-Hamzi, uno dei pirati dell’aria dell’11 settembre, dopo il suo ingresso negli Stati Uniti. Come ha scritto Jane Mayer del New Yorker nel suo libro The Dark Side, la CIA sapeva che Al-Hamzi si trovava negli Stati Uniti. Un ufficiale dello FBI, Doug Miller, collegato all’unità di rilevamento dell’organizzazione di Osama bin Laden, scrisse un memorandum su Hamzi, nella speranza di poter condividere questa informazione con lo FBI perché localizzasse il presunto terrorista. «Ma il suo capo, un responsabile della CIA dell’unità con delega a bin Laden del Centro di lotta al terrorismo, identificato dalla commissione sull’11 settembre solo come 'Mike', disse a Miller di non trasmettere la nota di servizio», scrive Mayer. «Dopo un secondo tentativo, Miller desistette», Tre ore dopo che «Mike» aveva dato questo ordine, disse inesplicabilmente ai suoi superiori della CIA che la nota era stata trasmessa allo FBI. «Da allora la CIA ha sostenuto che fosse accaduto proprio questo», aggiunge Mayer. «Ma non è così» ".
Uno degli autori della storia di NBC News è Ken Dilania, il lavapavimenti della CIA, noto per passare i suoi reportage da rivedere alla CIA, prima di pubblicarli.
Il pubblico degli Stati Uniti deve certamente fidarsi di persone di tal genere e di tutte le assurdità che raccontano.
Come nel 2002, è ancora il New York Times che gioca un ruolo predominante nella campagna di propaganda attuale:
" Il Pentagono dispiegherà una batteria antimissile Patriot in Medio Oriente per rafforzare le difese contro le minacce iraniane, nell’ambito di una serie di dispiegamenti, accuratamente calibrati, finalizzati a prevenire attacchi da parte di forze iraniane o di loro incaricati, hanno annunciato venerdì alcuni responsabili del Pentagono. ...
Le iniziative devono essere misurate e limitate, in parte perché recenti analisi dei servizi di informazione statunitensi e alleati hanno concluso che il governo iraniano, la cui popolarità si è indebolita a causa delle difficoltà economiche, tenta di provocare da parte degli Stati Uniti una reazione militare esagerata per mantenere saldamente il potere, secondo alcuni responsabili statunitensi e alleati della Intelligence "
Tutto questo è illogico. Se l’Iran volesse davvero «provocare una reazione militare eccessiva da parte degli Stati Uniti», inviare ancora maggiori forze militari nella regione del Golfo Persico dimostrerebbe solo che gli Stati Uniti stanno cadendo in questa trappola.
Il NYT pubblica anche un grossolano editoriale di Ariana Tabatabai, una sedicente politologa che risiede in una fossa biologica del Pentagono:
" Il signor Rouhani manda un segnale chiaro all’Europa: se l'Iran non trae alcun vantaggio dalla propria partecipazione all’accordo, non dovrà farlo nemmeno l’Europa. E’ il motivo per il quale ha annunciato che l’Iran conserverà il suo surplus di uranio arricchito e di acqua pesante, che potrebbero potenzialmente servire alla fabbricazione di armi nucleari, invece di venderli ad altri paesi, come previsto dall’accordo. Concede anche agli Europei 60 giorni per prendere delle misure in favore dell’economia iraniana, colpita dalle sanzioni statunitensi. Se non otterrà questo, dice, prenderà altre iniziative in violazione dell’accordo e finirà con il ritirarsi completamente ".
L’Iran ha annunciato che non venderà il suo surplus di uranio arricchito e di acqua pesante PERCHE’ GLI STATI UNITI SANZIONANO ATTUALMENTE QUALSIASI ESPORTAZIONE DI TALI PRODOTTI, non perché Rouhani vuole «inviare un segnale».
Nicholas Wadhams @nwadhams - 17h41 utc - 3 maggio 2019
Gli Stati Uniti revocano due serie di deroghe che hanno consentito finora all’Iran di vendere all’Oman il suo surplus di acqua pesante e di scambiare l’uranio arricchito con yellowcake.
In alcun modo vengono menzionate queste specifiche sanzioni nell’editoriale della sedicente esperta, né nei reportage originali del NYT sulle recenti iniziative dell’Iran. Il NYT e gli altri media evitano sistematicamente di menzionare che sono queste sanzioni la causa dell’iniziativa dell’Iran, e poi attribuiscono all’Iran delle «motivazioni» per le quali non dispongono di alcuna prova o base fattuale logica.
E’ d’altra parte impossibile usare l’acqua pesante «per la costruzione di armi nucleari». L’acqua pesante è un moderatore di reazioni in alcuni tipi di reattori nucleari. La navata centrale dell’unico reattore di questo tipo costruito dall’Iran, ma mai messo in funzione, è stata distrutta. Costruirne un’altra richiederebbe degli anni. L’Iran continua a produrre acqua pesante perché dispone delle istallazioni necessarie e perché si tratta di un prodotto prezioso. Ma simili conoscenze di base sembrano andare al di là delle capacità della politologa.
Gli Stati Uniti effettuano una rotazione di alcune delle loro forze militari in Medio Oriente, come hanno fatto sistematicamente almeno dal 2011. L’arrivo di una portaerei nella regione è stato annunciato in aprile. A settembre quattro batterie Patriot sono state ritirate dal Medio Oriente, adesso ne è stata nuovamente mandata un’altra. In totale ci sono più di 50 batterie Patriot in Medio Oriente. L’Arabia saudita, il Bahrein, gli Emirati arabi uniti, la Giordania, il Kuwait, e il Qatar possiedono tutti un sistema Patriot. Uno in più o in meno nella regione non cambia niente. Queste rotazioni sono dei movimenti normali che vengono realizzati ordinariamente. Attualmente il governo Trump gioca con questo fatto per evocare una «minaccia iraniana» e la stampa gli va dietro.
Questo reportage della BBC ne è un altro esempio:
" Gli Stati Uniti spediscono un sistema di difesa antimissile Patriot in Medio Oriente in un contesto di crescente tensione con l’Iran.
Anche una nave da guerra, la USS Arlington, dotata di veicoli anfibi e aerei, si aggiungerà al gruppo da combattimento USS Abraham Lincoln nel Golfo. ...
Il Pentagono ha dichiarato che le forze statunitensi reagirebbero ad una potenziale minaccia, ma non hanno fornito dettagli su tali minacce ".
Il Pentagono mente, semplicemente, come fa spesso, e i media dovrebbero tenerne conto. Se il Pentagono manda la USS Arlington «in risposta ad una minaccia potenziale», perché contemporaneamente ordina alla USS Fort McHenry di lasciare la regione? Sono navi che hanno funzioni tecniche e compiti tattici simili. Esse si danno il cambio nelle diverse zone, secondo un calendario ben definito:
" La USS Arlington viene trasferita nella regione «in una procedura di rotazione» con una nave avente caratteri simili, la USS Fort McHenry, che invece rientra, secondo un responsabile della difesa che ha chiesto l’anonimato ".
Non c’è semplicemente alcuna ragione per collegare qualcuna delle recenti rotazioni militari a qualcosa che l’Iran avrebbe detto o fatto. Le informazioni che gli ufficiali forniscono ai giornalisti sono evidentemente delle favole. Gli esperti non hanno alcuna idea delle cose di cui parlano, oppure manipolano deliberatamente le informazioni.
Sarebbe compito dei media segnalarlo. Invece amplificano il gioco di propaganda di guerra fatto dall’amministrazione.