L'Europa, i Rom, gli ebrei...
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Le Grand Soir – 19 settembre 2010
La memoria selettiva dell’Occidente: gli Ebrei.. e gli altri
Daniel Vanhove
Promemoria:
La settimana scorsa esprimevo il timore che fosse ritornato in Francia il “tempo dei rastrellamenti”. Di fronte alla conclamata discriminazione verso i Rom e al modo drammaticamente disumano con cui il presidente Sarkozy e la sua destra xenofoba li trattano – tanto da irritare le istituzioni internazionali –, è legittimo domandarsi perché ai Rom non siano riconosciuti gli stessi diritti degli Ebrei? Infatti queste comunità, entrambe millenarie, hanno subito lo stesso trattamento durante la seconda guerra mondiale, ritrovandosi negli stessi campi di concentramento di Buchenwald, Auschwitz, Ravensbruck… dove sembra che almeno 500.000 Rom, allora chiamati Zigani, siano stati soppressi.
Una parte dell’Europa ha dunque nei confronti dei Rom la stessa responsabilità che ha verso gli Ebrei, per i modi sbrigativi e assassini con i quali si è sbarazzata di loro durante il regime nazista. Salvo che non si accetti il principio di una giustizia a geometria variabile, perché si è operata una tale differenza nel modo di espiazione dei nostri crimini di allora?
L’onestà e lo scrupolo di una giustizia equa esigerebbero di porsi almeno la questione. E giacché si può essere soddisfatti delle reazioni delle istituzioni internazionali attuali per il modo in cui le stesse sembrano condannare la sorte riservata dalla Francia a questa comunità discriminata, forse è giunto il momento di riflettere sulla possibilità che le popolazioni Rom possano stabilirsi in territori che un’Europa sempre più “allargata” si degnasse di concedere loro… Senza nulla togliere alla più ferma condanna del modo in cui la Francia si sta comportando in questo momento, il presidente francese non ha forse torto a voler allargare l’ambito della discussione.
Allegoria:
Dunque proviamoci e tentiamo di far meglio di quanto si sia fatto col precedente tentativo di imporre in terra araba il giovane Stato di Israele, che si è dimostrato essere un fiasco, allo stato, irrimediabile… Esaminando una cartina dell’Unione Europea – dal momento che questo problema ci concerne collettivamente – quale potrebbe essere il posto migliore? Diciamo… la Francia! Eccellente situazione, dove vaste regioni non sono ancora urbanizzate. Qualcuno si lamenta della desertificazione delle zone rurali, questo sarebbe un modo infallibile di ridinamizzarle. Si potrebbe segnare una specie di “Linea Verde”, tanto per cominciare, e studiare in seguito il sistema per dotare questo progetto di Stato di tutte le garanzie utili previste dal diritto internazionale nei suoi numerosi testi. Con la pletora di funzionari che abbiamo, e la recente esperienza della creazione del Kosovo in Serbia, scommettiamo che alcuni “esperti” potranno essere distaccati per questa missione, come già, eh… sì, “umanitaria”, è così… Ecco un posto ideale per il French doctor, e un modo onorevole di ridare lustro alla propria immagine un po’ appannata in questi ultimi tempi. E per non precipitare le cose, possiamo elaborare un piano quinquennale fino al 2020, quando potrà essere varato un ventottesimo Stato europeo, destinato alla comunità Rom che volesse stabilirvisi. Stato che servirebbe ad accogliere, ovviamente, i numerosi rifugiati Rom, Zigani, Gitani, Boemi, Zingari… regolarmente cacciati da questo o quel paese in secoli di vagabondaggio.
Per una Europa economicamente in panne, questo sarebbe un cantiere formidabile, che potrebbe aprire prospettive insperate. D’altronde, con l’attuale presidente francese, Nicolas Sarkozy di Nagy-Bocsa che non dovrà risalire molto nel tempo per ritrovare le sue origini, la Francia presenta tutti i vantaggi di una simile scelta. Senza contare ch’egli potrebbe presentare addirittura la sua candidatura alla presidenza di questo nuovo Stato, dal momento che le elezioni francesi del 2012 si presentano male…
-Sì, mi risponderete voi, ma i Rom non vogliono stabilirsi all’interno di frontiere fisse, sono nomadi, tutti lo sanno, e molto presto potrebbero ritrovarsi un’altra volta in Francia, è questo il nodo del problema!
- Non è grave! La Francia è un graaande paese – i suoi rappresentanti continuano a strombazzarlo dovunque, tanto che si potrebbe pensare ch’esso confini con la Russia, il Canada, gli USA, la Cina, il Brasile, l’Australia, l’India, l’Argentina, il Kazakistan, il Sudan… e dunque le famiglie Rom che non volessero stabilirsi nei limiti di questa “Linea Verde”, andranno qui e là, con le loro carovane come hanno sempre fatto, e si stabiliranno dove desiderano, un po’ come fossero postazioni distaccate, o delle colonie se preferite…
-Oh, oh, attenzione, ci sono parole pericolose che non si possono utilizzare impunemente! E va bene, ma se queste colonie, come dite voi, non contente di oltrepassare la “Linea verde” debordassero anche dalle frontiere francesi… che si fa?
-Anche questa non sarebbe una tragedia, l’Unione Europea non dovrebbe cominciare a questionare per così poco! E grossomodo, se debordano a Nord, si troveranno in terra vallone, che non sa più se vuole restare belga o diventare francese, dunque non sarà qualche famiglia Rom in più o in meno a fare la differenza. A Est, si ritroveranno o in Germania, altro grande paese dell’UE che può ben prendere in carico qualcuno i cui antenati ha spedito nei campi nazisti; o in Italia, che all’epoca era alleata della Germania di Hitler e che dunque ha anch’essa la sua parte di responsabilità. E a Sud, potranno scegliere tra i paesi baschi e catalani, che non si riconoscono più come spagnoli e reclamano la loro autonomia, allora… c’è quindi abbastanza spazio per qualche errante che non volesse sedentarizzarsi nel territorio delimitato che l’UE gli assegnerebbe…
-Sì ma, sembra anche che siano dei bugiardi, dei ladri e gente dai costumi bizzarri, e che si piazzano dove gli pare, mettendo in pericolo la sicurezza dello Stato e dei comuni che li accolgono!
-Ma tutto questo non è poi grave, suvvia! Si potrà costruire un muro di sicurezza per proteggerci… Immaginate un po’ il cantiere, è una manna da non perdere coi tempi che corrono! E poi ci saranno i nostri poliziotti e le nostre forze dell’ordine per controllare le nuove frontiere… Si potranno perfino istituire delle porte di accesso delle quali le forze di sicurezza controlleranno l’apertura e la chiusura in caso di eccessiva agitazione e di rischio di ribellione. Così non ci sarà alcuna possibilità di infiltrazione.
-Ma se alcuni di loro riuscissero comunque a sfuggire al controllo e si confondessero con la popolazione locale! Immaginate un po’ le conseguenze…
-Ma io di dico che gli “esperti” studieranno tutti questi problemi! Suvvia, non è per niente difficile dotarli di documenti sui quali saranno chiaramente identificati come Rom! Questi non sono che dettagli e vedete bene che a tutto c’è una soluzione. Non dimenticate che noi siamo l’Europa! Non lasciamoci scoraggiare per così poco. Caso mai faremo intervenire l’esercito e i Rom comprenderanno presto chi è il padrone! E poi, sapete, per facilitare queste grandi manovre abbiamo una ADM tra le più efficaci (Arma di decerebrazione di massa), infallibile: il media abituali si preoccuperanno di un martellamento nella giusta e dovuta forma e pubblicheranno le volate liriche e gli articoli ditirambici che certamente ci scodellerà la cricca degli intellettuali ben pensanti parigini a proposito di una tale soluzione; come pure le interviste di qualche star “people” trovata da qualche parte… Sono sicuro che potrà perfino immaginarsi un mega concerto europeo per raccogliere i fondi. Si potrebbe chiamare, vediamo un po’, uhmm… “L’Eurostrada del Rom”… vedo già i manifesti, e l’impatto sul pubblico! Vedrete, sarà una gran trovata, non potranno rifiutare…
Epilogo:
Attraverso le questioni che ci vengono dai nomadi, ci è consentito di vivere un momento interessante, che permette di verificare quanti, tra quelli che sono sempre pronti a dettare i loro imperativi alle altre nazioni, si proporranno per accogliere i Rom che lo desiderassero… Forse a questo punto capiranno la resistenza assolutamente legittima dei Palestinesi, dai quali pure tuttavia esigono da decenni l’accettazione delle condizioni… inaccettabili che l’entità sionista da essi sostenuta tenta di imporre ai Palestinesi…
Morale della storia: poveri Rom! Loro non sono ebrei…
E prima che l’immagine della Francia venga completamente tradita dalle stupidaggini di un pugno di ignoranti arroganti, vorrei ricordare quello che la sua grandezza ha saputo realizzare, attraverso queste righe: “Mi sono estasiato, otto giorni fa, davanti ad un accampamento di Boemi che s’erano stabiliti a Rouen. E’ la terza volta che ne vedo uno. E sempre con un rinnovato piacere. La cosa più sorprendente è che essi suscitano l’odio dei borghesi, benché siano inoffensivi come montoni. E’ un odio che affonda in qualche cosa di molto profondo e assai complesso . Lo si ritrova tra tutte la gente d’ordine. E’ lo stesso odio che si prova verso il Beduino, l’Eretico, il Filosofo, il solitario, il poeta. E c’è della paura in questo odio. A me che sono sempre dalla parte delle minoranze, questo odio mi esaspera. Il giorno che non riuscirà più ad indignarmi, io cadrò bocconi, come una bambola cui sia stato tolto l’asta che la regge”. Estratto da una lettera di Gustave Flaubert a Geroge Sand – 12 giugno 1867
Concretamente:
I fatti sono chiari e incontestabili: circolare del 5 agosto scorso, firmata dal direttore di gabinetto del ministro Hortefeux, indirizzata ai prefetti, al direttore generale di polizia e della gendarmeria nazionale, così recita: “Il Presidente della Repubblica ha fissato degli obiettivi precisi, il 28 luglio scorso, per l’evacuazione degli accampamenti illegali: 300 accampamenti o insediamenti illegali dovranno essere evacuati nei prossimi 3 mesi, dando la priorità a quelli dei Rom”.
E più oltre, la stessa circolare stabilisce che ciascun prefetto deve assicurare: “la realizzazione minima di una operazione importante a settimana (evacuazione/smantellamento/rimpatrio) dando la priorità ai Rom”.
Durante un pranzo all’Eliseo, del quale osiamo appena immaginare l’atmosfera, incapace di contenersi, il presidente francese ha manifestato la sua spocchia, questa volta stigmatizzando la Commissaria europea alla Giustizia, la lussemburghese Viviane Reding, per le sue rimostranze; e i suoi cortigiani ossequiosi non hanno fatto meglio, travisando il senso della questione. Ora, la stigmatizzazione vi è stata certamente. E i travisamenti dei ministri che svicolano o tentano di minimizzare i fatti, alla stregua del loro mentore, non fanno che aggravare la gravità delle loro decisioni. Si sapeva che il governo Sarkozy è minato dal populismo. La realtà è senza dubbio peggiore.
E l’arroganza del piccolo monarca e dei suoi seguaci batte tutti i record di volgarità. Quando si ascoltano le reazioni indignate di questi sinistri individui, li si vede reagire alle critiche che vengono loro rivolte quando tanti di loro sono impegolati in vicende più che discutibili, essi non solo dovrebbero essere cacciati via, ma in una democrazia sana e che si rispetti, essere privati del diritto di eleggibilità. A vita!
Daniel Vanhove – Osservatore civile