Souad Sbai
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La fabbrica dei Musulmani Buoni
di Miguel Martínez
Leggo sul blog di Dacia Valent che una certa Souad Sbai, una signora marocchina piuttosto nervosa che si presenta come presidente di una "Associazione donne marocchine in Italia" (Acmid-donna), passa molte ore a scrivere messaggi su Internet.
Cosa del tutto normale, se quei messaggi con consistessero in gran parte in insulti mandati, sotto vari nick, a Sherif el-Sebaie, uno studente universitario e collaboratore di alcuni quotidiani, noto per il suo interessante blog. E anche qui, saremmo ancora nella normalità, se l'IP di quei messaggi non riportasse alla Angelo Costa Srl di Roma.
Mettendo insieme un po' di cose, emerge un quadro assai curioso.
Souad Sbai (sotto i nick "Yassine il marocchino", "Rachida", "Sami", "Giovanna di Trento", "Stefano", "Karima di Lecce", "Mohamed", "Andrea", "Nadia di Saluzzo", "Aziz di Roma", "Omar", "Redouane", "Massimo") scrive i suoi insulti dal computer della Angelo Costa.
La Angelo Costa srl è anche la sede della rivista curata da Souad Sbai, Al Maghrebiya.
La Angelo Costa srl è anche la sede dell'associazione di Souad Sbai.
Souad Sbai è tra i pochissimi firmatari del famoso appello dei "musulmani buoni", scritto (ma non firmato) da Magdi Allam, sotto l'occhio vigile del ministro degli interni, Giuseppe Pisanu. Un appello che in sostanza si limita a mettere un timbro sulla spiegazione imperiale della guerra infinita.
Ora, non ci sarebbe nulla di strano se una dittarella privata fosse anche la sede di attività politico-culturali di vario tipo.
Il problema è che la Angelo Costa Srl non è una dittarella privata. Ha ben 300 dipendenti (tra cui Souad Sbai) e 4.000 punti vendita. Infatti, è il partner italiano della Western Union. In pratica, la Angelo Costa Srl gestisce i trasferimenti di denaro della grande maggioranza degli immigrati in Italia. È certamente un caso che negli ultimi anni, la caccia ai fantomatici "canali di finanziamento dei terroristi" abbia distrutto, o quasi, i canali con cui i migranti, almeno del mondo islamico, gestivano i propri risparmi, distruggendo ogni concorrenza alla vecchia multinazionale statunitense.
La Angelo Costa/Western Union non ha partorito solo la "Associazione Donne Musulmane" e i "Giovani Musulmani d'Italia": ha costruito scientificamente decine di associazioni come Stranieri in Italia", e di giornalini "etnici", da Gazeta Romaneasca a Ako Ay Pilipino. Tutti con sede in Via Virgilio Maroso 50 a Roma, dove si trova anche il call center della Angelo Costa/Western Union.
La Angelo Costa ha creato i siti "extramusic", "etnomedia", "etnocommunication" e "stranieriinitalia", e partecipa anche a Helping Hands, il progetto "sociale" della Western Union.
Come mai? Qualunque grande società che si rispetti - e siamo certi che la Western Union si rispetta moltissimo - ritiene profondamente immorale sciupare i soldi dei soci, che sia per corrompere governi, sia per scavare pozzi in Africa. Salvo che tali azioni possano servire ad aumentare i guadagni dei soci.
E' lo stesso sito dell'Angelo Costa a spiegarci, con disarmante chiarezza, a cosa servono le rivistine in lingua rumena o le "associazioni di donne marocchine":
"Il secondo fattore [dopo l'aumento del numero degli stranieri in Italia, ndr] è stata la sperimentazione di una politica di marketing assolutamente innovativa in Italia, rivolta agli stranieri sul nostro territorio. Una realtà mutevole, sfuggente e frammentaria, ma in continua crescita, spesso necessaria alla nostra economia, con bisogni e consumi talvolta allineati ai nostri, tal altra molto dissimili.
La realizzazione di un progetto di marketing strutturato, inizia ovviamente dalla conoscenza del target, in questo caso una moltitudine di etnie, con religioni, lingue, tradizioni diverse. Le indagini e analisi all’interno delle comunità sono tanto necessarie quanto difficili da realizzare. Secondo la Angelo Costa, sono presenti in Italia 2.5 milioni di extracomunitari. La mappatura dei centri di ritrovo, dei luoghi di culto, degli uffici, dei centri culturali, delle celebrazioni nazionali, delle feste popolari, ecc... è stato un lungo lavoro di ricerca, un impegno costante che ha permesso alla Angelo Costa di acquisire un patrimonio di informazioni dettagliate che non ha eguali in Italia."
Benvenuti nel Privato Totalitario.
Questa storia ha un seguito, che riprendiamo dal blog di Kelebek, martedì, 28 febbraio 2006
In questi giorni, Marcello Pera, ateo dichiarato ma convinto che Dio sia un'utile menzogna, ha chiamato a raccolta una serie interessante di personalità, con il suo movimento Per l'Occidente.
La prima cosa che si nota è l'alta percentuale di persone di cui mi sono occupato sul mio sito. C'è il padre-padrone del Centro Lepanto, nonché eminenza grigia di Gianfranco Fini, il barone Roberto de Mattei. C'è l'abile ex-comunista Ferdinando Adornato. C'è il rappresentante italiano dell'American Enterprise Institute, Rocco Buttiglione; c'è Fiamma Nirenstein; c'è Giovanni Cantoni, il discepolo italiano del fondatore del bizzarro profeta brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira; c'è Cesare Cavalleri in area Opus Dei; c'è il presidente della sezione italiana della Società Transilvana di Dracula, Massimo Introvigne; c'è Letizia Bricchetto detta Moratti; e c'è Raffaello Vignali, presidente delle 15.000 aziende della Compagnia delle Opere.
Ma ai giornalisti che si sono occupati dell'evento, sono sfuggiti alcuni nomi di arabi, anzi, come si dice, di musulmani moderati.
In particolare, ci hanno colpito quattro nomi:
- Yassin Belkassem, Vice-presidente della Confederazione delle Associazioni marocchine in Italia
- Rachida Kharraz, Presidente dell'Associazione italo-marocchina "Cuore di bimbo"
- Eddaoudi Tilouani, Coordinatore per l'Italia del Collettivo nazionale marocchino per la difesa e la protezione dei valori sacri
- Souad Sbai, Presidente dell'Associazione delle donne marocchine in Italia
Souad Sbai? Siamo grati a questa signora perché ci ha rivelato l'esistenza di un mondo che ancora non conoscevamo. Infatti, tempo fa, si era messa a mandare dal suo uffico una raffica di confusi insulti contro il nostro compagno di bloggheria, Sherif el-Sebaie.
E così, abbiamo scoperto che il suo ufficio è presso la Angelo Costa, cioè la concessionaria italiana della Western Union. E la Western Union è uno dei più grandi traffici di tutti i tempi. Questa azienda infatti controlla, in situazioni di quasi monopolio, le rimesse dei migranti di tutto il pianeta.
E abbiamo scoperto anche che la Western Union persegue una politica in tutto il mondo di creare associazioni di facciata e giornalini gratuiti per attirare i migranti ai suoi punti vendita, nonché per monitorarne i comportamenti.
Così, a questo punto, qualcuno, ha fatto la cosa ovvia.
Ha telefonato alla sede romana della Angelo Costa, e ha chiesto, "scusi, potrei parlare con il signore ...?"
Certo, attenda in linea, che glielo passo subito."
Senza attendere in linea, qualcuno (che a scanso di equivoci non sono io), ha richiamato, chiedendo ad uno ad uno di tutti i marocchini peraioli.
E ricevendo sempre la stessa risposta.
Insomma, come abbiamo già scritto, la Angelo Costa è davvero la Fabbrica dei Musulmani Moderati