Adieu, le marchè!
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E’ finalmente successo, come previsto, come avevano previsto in tanti, in troppi, il mercato è in crisi.
Ma non vogliamo soffermarci sulle modalità di questa crisi, sulle ragioni o sulle cause, molti ne hanno parlato.
Questa volta la crisi era già di dominio pubblico da mesi e, per chi svogliatamente si intendesse un po’ di economia, da anni.
Questa volta non c’era una Cassandra...
Il Mercato è atrofizzato e commette gli errori del Piano
Non c’era un partito del “NO” ( a parte quelli che dovevano salvare la forma: presidenti, consiglieri e amministratori), c’era solo un partito del “SI, certamente”.
Non vogliamo nemmeno domandarci perché si siano lasciate andare le cose e non si sia fatto, già lo sappiamo: perché il sistema è più forte di qualsiasi volontà individuale e trascina tutto.
l punto che invece vogliamo sollevare è un altro: il mercato è prevedibile e lo è sempre di più, il mercato di massa che sostituisce il mercato ottocentesco dell’intrepido ed imprevedibile imprenditore è lento, stanco, rozzo, insomma burocratico e istituzionale. Il mercato è diventato il piano del capitalismo, ha perso la sua vitalità con l’espandersi del capitalismo. La dicotomia piano/mercato è ormai vuota!
Il mercato di massa ha regole istituzionalizzate, lo sanno tutti che quando c’è una guerra bisogna comprare l’oro e i beni rifugio. Quando milioni di persone hanno imparato dai manuali che nel momento in cui il MACD e il Signal Line (indicatori finanziari) si incrociano al rialzo generano un segnale d’acquisto, allora quando si verifica un fenomeno del genere tutti si orienteranno nella stessa direzione generando esattamente il fenomeno descritto nel manuale, poco importa come siano le cose nella realtà ciò che importa diventa la realtà percepita. Il mercato si aliena dalla realtà esattamente come il piano perché smette di conoscerla. Il mercato non è più il perfetto allocatore della domanda e dell’offerta come una volta.
Le grandi corporations che dominano il mercato sono interessate unicamente ai dati statitstici, agli indicatori di fiducia del consumatore esattamente come fanno i moderni e atrofizzati partiti politici che non generano idee nuove ma adorano i sondaggi e ripropongono agli elettori la stessa brodaglia che questi hanno comunicato al sondaggista di turno. Non è un caso che i moderni partiti vengono appunto percepiti come meri gestori della cosa pubblica e non gli si attribuisce nulla di più.
Le corporations allo stesso modo sono meri fornitori di servizi che godono di vantaggi acquisiti in passato e che nessuno gli toglierà.
Tale meccanismo "tira a campare", ciò che è veramente nuovo non piace, piace solo ciò che è brodaglia, vecchio, muffa trita e ritrita; il modello politico anche in questo caso è un esempio perfettto. Il mercato è atrofizzato non perché legato da troppi lacciuoli governativi; esso è atrofizzato in quanto tale, in quanto di massa (una massa alienata dal mercato stesso). Il mercato è atrofizzato in quanto vincitore, morirà di vecchia, ma non oggi.
Valerio Quatrano
Valerio Quatrano