ProfileInterventi, 26 settembre 2019 - Il recente arresto in Italia di Alexander Korshunov, direttore dello sviluppo aziendale della società russa United Engine Corporation (UEC), non è quindi una novità ed è solo l’ultimo di una lunga serie di rapimenti (nella foto, Alexander Korshunov)   

 

The saker, 6 settembre 2019 (trad. ossin)
 
Il rapimento come strumento dell’arte di governo imperiale?
The saker
 
Non c’è niente di nuovo nel fatto che gli Imperi prendano degli ostaggi e li usino per fare pressione su gruppi ribelli e ricordare loro «chi è il capo». Il recente arresto in Italia di Alexander Korshunov, direttore dello sviluppo aziendale della società russa United Engine Corporation (UEC), non è quindi una novità ed è solo l’ultimo di una lunga serie di rapimenti.
 
Alexander Korshunov, direttore dello sviluppo aziendale della società russa United Engine Corporation (UEC)
 
E, come ho già avuto modo di dire nel 2017, questo tipo di banditismo non è un segno di forza, ma piuttosto di debolezza. Ricordate le parole immortali di Michael Ledeen sul fatto che «Ogni dieci anni circa, gli Stati Unite devono trovare un piccolo paese miserabile da sbattere contro il muro, un modo di mostrare al mondo che sono seri»? Ebbene, si potrebbe dire che quest’ultimo rapimento è rivelatore dello stesso atteggiamento e dello stesso obiettivo, ma ad una scala molto più piccola e individuale. Alla fine dei conti, la cosa non riguarda solo la Russia, tutti ricordiamo il rapimento del direttore finanziario di Huawei, Meng Wanzhou, da parte delle autorità canadesi.
 
A proposito, potreste chiedervi perché parlo di rapimento quando in realtà si tratta di arresti legali, effettuati dalle autorità legittime dei paesi nei quali hanno avuto luogo. La risposta è semplice! Come ho detto la settimana scorsa, le parole hanno un peso e parlare di un «arresto» in questa vicenda suggerirebbe a torto che:
 
- sia stato commesso un crimine, mentre in realtà non v’è alcuna prova di ciò. Da qui la necessità di ipotizzare un «complotto» finalizzato a qualcosa di illegale
- che questo crimine sia stato oggetto di una inchiesta e che le autorità abbiano raccolto prove sufficienti a giustificare un arresto
- che l’accusato abbia avuto un processo equo.
 
Niente di tutto questo si attaglia ai casi di Viktor Bout, Konstantin Iaroshenko, Marina Butina o, del resto, di Meng Wanzhou o Wang Weijing. La verità è che questi sedicenti «arresti» sono semplicemente dei rapimenti, l’obiettivo era di prendere degli ostaggi allo scopo di:
 
- tentare di costringere la Russia – e la Cina – a piegarsi alle esigenze statunitensi
- tentare di «vendicarsi» della Russia – e della Cina – dopo un’umiliante sconfitta del governo USA – e questa è anche la vera ragione dei sequestri selvaggi di immobili diplomatici russi negli Stati Uniti.
 
Occorre ricordare che cose simili piacevano molto alla Gestapo e alle SS durante la Seconda Guerra mondiale, e le loro prese di ostaggi venivano anch’esse chiamate «arresti» dalla macchina di propaganda dell’epoca. A proposito, l’hanno fatto anche i Bolscevichi nel corso della guerra civile, ma in dimensioni molto maggiori. 
In realtà, tanto nel caso delle autorità naziste, che in quello degli Stati Uniti imperiali, fin dal momento dell’arresto, il prigioniero viene posto in stato di isolamento e sottoposto ad altre forme di tortura psicologica – Manning o Assange vi dicono qualcosa ?! – per fiaccarli o, almeno, dimostrare alla Russia e alla Cina che gli Stati Uniti, come potenza egemone, possono sequestrare chiunque nel mondo, o per opera di qualche gruppo della CIA specializzato in rapimenti, o servendosi delle autorità di polizia coloniale locali.
 
I politici statunitensi adorano «inviare messaggi» e questa metafora viene quotidianamente utilizzata dalle autorità USA in qualsiasi circostanza. Qui il messaggio è semplice: noi possiamo fare tutto quello che vogliamo e voi non potete farci niente!
 
Ma quest’ultima affermazione è proprio vera?
 
Ebbene, per rispondere a questa domanda dobbiamo esaminare le opzioni di base disponibili per la Russia – lo stesso vale per la Cina, ma vorrei qui concentrarmi sulla parte russa della questione. Ritengo che la lista delle possibili opzioni sia piuttosto semplice:
 
- Intraprendere le strade diplomatiche e confidenziali per protestare e chiederne la liberazione
- Avviare rappresaglie con mezzi legali – sanzioni, annullamento di accordi, ecc.
- Avviare rappresaglie con mezzi extra-legali, con contro-rapimenti simili a quelli che la Cina avrebbe deciso di fare nei casi di Michael Kovrig e Michael Spavor.
 
Francamente, nel caso degli Stati Uniti, le opzioni 1 e 2 sono inutili: i leader anglo-sionisti hanno da tempo rinunciato a qualsiasi speranza di non essere odiati e disprezzati dal 99% dell’umanità e hanno da tempo abbandonato qualsiasi pretesa di legalità e irreprensibile moralità: se ne fottono completamente di quello che pensano gli altri. La loro principale preoccupazione è di nascondere la loro immensa debolezza, ma non ci riescono, mai e poi mai. Davvero quando i sedicenti «imperi» non riescono nemmeno a imporsi ad un paese debolissimo come il Venezuela, non possono fare niente per rafforzare la loro credibilità. In realtà questa aggressione non è altro che una prova della debolezza spaventosa dell’Impero.
 
Ma questa debolezza non significa affatto che Russia e Cina dispongano di buone opzioni. Purtroppo non ne hanno.
 
La Russia può assumere diversi tipi di sanzioni, dal semplice fastidio burocratico da arrecare alle ambasciate USA, ai diplomatici e agli uomini di affari, fino a rappresaglie economiche e politiche. Ma non bisogna dimenticare che vi sono ben poche cose che la Russia può fare per ferire seriamente gli Stati Uniti attraverso rappresaglie di questo tipo. Molti raccomandano di procedere a rapimenti di rappresaglia, ma questo pone due serie di problemi al Cremlino:
 
Una volta che un paese si è avviato sulla strada della forza bruta illegale, non è possibile tornare indietro. Gli esempi degli Stati Uniti, di Israele, o anche dell’Ucraina, dimostrano che la violenza primordiale entra a far parte del vostro arsenale politico, resterete per sempre un bandito, e tutti lo vedranno – che tutti abbiano poi il coraggio di dirlo apertamente, è un altro paio di maniche.
La verità è che la logica dei due o tre pesi e misure è diventata la caratteristica essenziale di tutti i sistemi ideologici occidentali, dal Papato al capitalismo moderno. Il Cremlino comprende perfettamente che, nell’impero anglo-sionista, «qualcuno è più uguale degli altri» e che quello che è «consentito» alla Potenza egemone, è formalmente vietato a tutti gli altri. Quindi, se la Russia reagisse in qualche modo, vi sarebbe un’esplosione di proteste isteriche, non solo da parte dei governi occidentali e dei loro media sionisti, ma anche da parte dei giornalisti della Quinta colonna della stampa «liberale» russa.
 
E sì, al contrario degli Stati Uniti, la Russia ha dei media dinamici, diversi e pluralisti, e ogni qualvolta Putin convoca una conferenza stampa – particolarmente una discussione di qualche ora – sa che gli saranno rivolte domande difficili e scomode. Ma siccome, al contrario della gran parte dei leader occidentali, può rispondere con intelligenza, non le teme. Quanto a Dmitry Peskov e Maria Zakharova, hanno ascoltato di tutto negli ultimi anni, comprese le «domande» – in realtà le accuse – più distorte, male informate e francamente stupide, poste dalla stampa occidentale in Russia.
 
Dunque la Russia potrebbe, in teoria, fare azioni di rappresaglia, arrestando dei cittadini statunitensi in Russia – o organizzando provocazioni in stile Guerra Fredda, o rapendoli all’estero, la Russia dispone di forze speciali addestrate per questo tipo di operazioni. Ma è improbabile che esse producano dei risultati significativi, creando solo gravi problemi di relazioni pubbliche per il Cremlino.
 
La verità è che, nella maggior parte dei casi, arriviamo sempre alla dicotomia fondamentale: da un lato abbiamo uno Stato canaglia, reso folle da un’altezzosità imperiale, un’arroganza e un’ignoranza grossolana – l’esempio è quello degli Stati Uniti ed Israele – mentre, dall’altro, abbiamo Stati che tentano di mantenere un ordine internazionale civile – Russia, Cina, Iran, ecc. Si tratta necessariamente di una lotta asimmetrica, nella quale i banditi avranno quasi sempre il vantaggio.
 
Nota a margine
 
Voglio qui affrontare il tema di un errore logico che viene spesso fatto in Occidente: quando un sistema politico si rivela essere più forte o più capace di sopravvivere di un altro, ciò dimostrerebbe presumibilmente che lo Stato più forte sia anche in qualche modo «superiore». E’ l’argomento usato da coloro che sostengono che l’Unione Sovietica abbia «perso la Guerra Fredda» e che «il capitalismo si sia dimostrato molto più durevole/efficace del comunismo». E’ completamente insensato almeno per due ragioni: il primo luogo, l'URSS non ha «perso» la Guerra Fredda - il PCUS e la Nomenklatura governativa sovietica hanno deciso di distruggere l'URSS, contro la volontà del popolo !
 
E, in secondo luogo, il fatto è che l'Unione sovietica sperperava le sue ricchezze in tutto il pianeta, mentre gli Stati Uniti saccheggiavano tutta le terra. Come è possibile metterli a confronto? Consentitemi infine questa metafora per spiegare che cosa intendo dire: se chiudiamo un essere umano ed una iena in una celletta vuota per vedere chi riuscirà a sopravvivere, possiamo essere abbastanza certi che la iena ammazzerà immediatamente ed in modo molto efficace l’essere umano e se lo mangerà. Questa «vittoria» dimostra in qualche modo la «superiorità» della iena? Ovviamente no ! Da un lato, il capitalismo implica una crescita infinita in un ambiente limitato, che è esattamente quello che fa un tumore maligno per svilupparsi, e che non è evidentemente durevole nel tempo.
 
Mettiamo allora a confronto un sistema politico – il comunismo – che non si basa sulla crescita infinita ed è quindi durevole, distribuendo le sue ricchezze in tutto il pianeta, con un sistema (internazionale) da “rapina in autostrada” (espressione ripresa dallo stesso Paul Craig Roberts, che ha recentemente dichiarato con chiarezza che «il capitalismo statunitense è basato sul saccheggio»). Sì, il sistema sovietico era fondamentalmente marcio, profondamente disfunzionale e inefficace, solo un imbecille o un ignorante lo negherebbe! Ma non è stato per niente «battuto» dall’Occidente, né il capitalismo è «migliore» o «superiore» - qualsiasi significato si intenda dare a queste parole – rispetto al comunismo. Guardate qui se siete interessati.
 
Per tutte queste ragioni, la Russia – o la Cina – non possono davvero fare niente in questa situazione, a parte un avvertimento ufficiale rivolto ai Russi, sulla possibilità – in caso di viaggio all’estero – che i «Servizi Segreti statunitensi continuino a dare la caccia ai Russi in tutto il mondo». E’ stata anche resa pubblica la lista dei paesi che hanno un trattato di estradizione con gli Stati Uniti: Australia, Austria, Albania, Antigua-e-Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belize, Belgio, Bulgaria, Bolivia, Brasile, Regno Unito, Ungheria, Canada, Colombia., Congo, Costa Rica, Cuba, Repubblica Domenicana, Danimarca, Egitto, Dominica, Grecia, Guyana, Haïti, Guatemala, Germania, Honduras, Israele, India, Giordania, Iraq, Irlanda, Islanda, Italia, Kenya, Lettonia, Lesotho, Liberia, Lituania, Venezuela, Zambia, Zimbabwe , Liechtenstein, Lussemburgo, Malawi, Malesia, Malta, Maurice, Isole Marshall, Messico, Micronesia, Monaco, Myanmar, Nauru, Nigeria, Paesi Bassi, Nicaragua, Nuova Zelanda, Norvegia, Pakistan, Palaou, Panama, Papuasia, Nuova Guinea,  Paraguay, Perù , Polonia, Portogallo, Romania, El Salvador, Saint-Marin, Swaziland, Isole Seychelles, Saint-Vincent-e Grenadine, Santa Lucia, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Isole Salomon, Suriname, Sierra Leone, Tailandia, Tanzania, Tonga, Trinità-e-Tobago, Tuvalu, Turchia, Uruguay, Filippine, Finlandia, Francia, Repubblica Ceca, Cile, Svizzera, Svezia, Sri Lanka, Ecuador, Estonia Africa del Sud, Corea del Sud, Giamaica e Giappone.
 
Il ministero degli Affari esteri ha concluso con questo avvertimento: «Tutti i cittadini russi che organizzino un viaggio all’estero devono valutare con cura i rischi che possono correre, in particolare se vi sia ragione di supporre l’esistenza di inchieste a loro carico da parte dei servizi di repressione statunitensi».
 
Qualche avvertimento prima di comprare un biglietto aereo, giusto?!
 
Conclusione: la situazione peggiorerà molto prima di migliorare
 
Per prima cosa, dobbiamo sempre ricordare che i rapimenti sono solo la manifestazione più recente di uno schema generale di brutalità da parte degli Stati Uniti. E’ un modo di comportarsi pervasivo e nemmeno i cittadini statunitensi sono al riparo da questo clima di banditismo. Un altro bell’esempio sono le vere e proprie tangenti offerte ai capitani delle navi iraniane perché trasportino il loro carico in qualche posto in cui gli Stati Uniti siano in grado di compiere atti di pirateria. Ricordate la recente stupefacente confessione dello stesso Pompeo: «La CIA ha mentito, ingannato, rubato… Tutto questo ricorda la gloria dell’esperienza statunitense» 
 
No? 
 
Ecco allora una rapida sintesi:
 
 
Tutto questo può essere quasi del tutto sintetizzato e completato in questo modo: Noi mentiamo, noi inganniamo, noi rubiamo, noi facciamo rapimenti, noi corrompiamo, facciamo estorsioni, commettiamo atti di pirateria, poi minacciamo, e poi diciamo a tutti fino a qual punto siamo eccezionalmente superiori dal punto di vista morale.
 
Un certo limite è stato, però, superato. E’ come se la loro convinzione di essere moralmente superiori si sia capovolta a tal punto che la loro superiorità morale è oggi tanto grande, talmente certa, che sono loro consentite tutte le aggressioni. Questo non cambierà tanto presto, e anche il viaggiatore più innocente deve saperlo. E’ per questo che i Cinesi si chiedono apertamente se inviare studenti cinesi negli Stati Uniti sia una buona idea, dopo tutto.
 
Dunque, la prima cosa che dobbiamo accettare che questo schema di banditismo non si arresterà, semmai si espanderà.
 
In secondo luogo, dobbiamo anche capire che non ci sono opzioni buone per i Russi e i Cinesi. E’ normale: chi agisce in modo civile si trova spesso «disarmato», per così dire, di fronte ai banditi, ai sociopatici, ai criminali. Col tempo, però, la violenza è sempre destinata al fallimento, perché si accompagna inevitabilmente a un’illusione di impunità. E’ vero quindi che gli Stati civili si trovano fondamentalmente in una posizione di svantaggio nei confronti dei banditi incivili, ma finiranno per avere la meglio col tempo, non fosse altro perché tutti finiranno per non poterne più, considerandoli dei banditi ripugnanti. Infine, se la violenza può avere delle attrattive per persone con tendenze sociopatiche, la maggior parte degli esseri umani sente il bisogno di ideali più elevanti del semplice consumismo sfrenato. Il comunismo aveva – e, direi, ha ancor oggi – questa capacità. Il capitalismo no.
 
In un futuro prevedibile, non possiamo però sperare di più. Grazie all’impegno incessante di Obama e di Trump, l’Impero sta crollando ancora più rapidamente di quanto sarebbe normale, e possiamo aspettarci che l’attuale serie di sconfitte umilianti per gli Stati Uniti – e, ovviamente, per Israele, che ha le sue ferite umilianti da leccare ! – continuerà e che gli Stati Uniti – e, ovviamente, Israele! – avranno sempre più bisogno di trovare piccoli bersagli alla loro portata, che si tratti di cittadini russi da sequestrare o di edifici vuoti in Siria da distruggere, per sentirsi di nuovo potenti.
 
Tutto ciò sarà rivoltante, disgustoso o, più semplicemente, stupido.
 
Ma non c’è nulla che la Russia – o la Cina – possano fare per impedirlo, almeno nell’immediato futuro.
 
 
 
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