ProfileIntervento, 31 dicembre 2019 - Non sono effimeri e vuoti movimenti come le "sardine" a dimostrare che "qualcosa si muove a sinistra". Altre e ben più interessanti novità si stanno manifestando. La cosa incredibile è che sembra accorgersene solo la destra...    

 

Occidental Observer, 29 dicembre 2019 (trad. ossin)
 
Il 2020 vedrà l’emergere una sinistra nazionalista?
Andrew Joyce
 
Ossin pubblica questo articolo perché lo trova interessante. Non tanto per quello che afferma, ma perché riesce a cogliere - pur in un'ottica tutta di "destra alternativa" - importanti  novità a "sinistra". E soprattutto riesce a cogliere quello che a "sinistra" sembra sfuggire, una "sinistra" che prende lucciole per lanterne e "sardine" per novità. 
Ma vere novità ci sono, ed è utile sapere che la "destra" cercherà di strumentalizzarle, anche attraverso forme di camuffamento. Ciononostante, l'idea che una "sinistra" vera debba impegnarsi sui temi del lavoro, dell'uguaglianza sociale, del welfare, piuttosto che inseguire mode e suggestioni che non appartengono alla classe, è qualcosa sui cui riflettere. Come anche la necessità che la "sinistra" debba essere incondizionatamente al fianco della lotta del popolo palestinese, contro l'ingiustizia assoluta che è stata perpetrata in Palestina 
 
 
“La vita dell'individuo è una lotta costante, e non solo metaforica, contro il bisogno o la noia, ma anche una vera lotta contro gli altri. Scopre avversari ovunque, vive in continuo conflitto e muore con la spada in mano”. Arthur Schopenhauer, Sulla sofferenza del mondo
 
Anche se sembra sia Nietzsche il filosofo preferito da molti della destra dissidente, io ho sempre avuto un debole per Arthur Schopenhauer. Il suo aspro pessimismo filosofico ha sempre toccato una corda sensibile del mio temperamento, e per molti anni ho trovato la sua concettualizzazione, quasi buddista e altamente compassionevole, della sofferenza stranamente confortante. Che la vita sia una lotta contro infiniti avversari e concorrenti costituisce un altro aspetto della filosofia di Schopenhauer, e questa consapevolezza continua a plasmare significativamente la mia visione politica e filosofica. Va da sé che i militanti della Destra dissidente non hanno mai avuto pochi avversari. Sono davanti a noi, vengono fuori da ogni parte, e spesso anche dai nostri stessi ranghi. Le filosofie politiche della destra dissidente, più di tutte le altre, sembrano destinate a impantanarsi in un conflitto continuo, e trovo spesso difficile liberarmi dalla spiacevole previsione che un giorno morirò, spada metaforica in mano, mentre tutte le battaglie infuriano ma nessuna è vinta. Per questo motivo, a volte mi concedo il sollievo dell'ottimismo (una forma di codardia sia per Schopenhauer che per Spengler), e cerco alleati dove prima si potevano vedere solo nemici. E questo mi porta all'argomento di questo saggio: i recenti sviluppi a sinistra che sembrano suggerire l'emergere di una politica antiglobalista, antimmigrazione e antisionista / antisemita. 
 
I comunisti svedesi si svegliano
 
Pochi giorni fa, Sputnik ha riferito che quasi la metà dei membri del Partito comunista di Malmö, in Svezia, si è dimesso. I transfughi intendono creare un nuovo partito dei lavoratori che non consideri più il multiculturalismo, gli interessi LGBT e il cambiamento climatico come obiettivi politici chiave. Nils Littorin, uno dei leader, ha dichiarato a un giornale locale che la sinistra di oggi è diventata parte dell'élite ed ha finito col "rinnegare il punto di vista di classe". Littorin ha sostenuto che la sinistra "sta attraversando una prolungata crisi di identità" e che il suo gruppo, invece, intende attenersi ai valori originali, e ad una politica rigorosamente di classe. Littorin ha aggiunto "[La sinistra] non capisce perché così tanti lavoratori non pensano che il multiculturalismo, il movimento LGBT e Greta Thunberg siano qualcosa di fantastico, e crede invece che siamo nella Germania degli anni '30 e che i lavoratori che votano Sweden Democrats [partito nazionalista antimmigrazione, ndt] siano stati contagiati dal morbo nazista". Con una intuizione semplice ma precedentemente rara a sinistra, Littorin sostiene che la crescita dei voti di destra a favore di personaggi come Donald Trump e Boris Johnson sia dovuta di fatto alla «insoddisfazione nei confronti dell’emigrazione economica liberale, che abbassa i salari e provoca la ghettizzazione delle comunità, qualcosa che fa comodo solo alle grandi imprese». Littorin critica una politica di immigrazione «caotica» che, invece di curare gli interessi dei bianchi della classe operaia, provoca tensioni, segregazione ed esclusione, a causa di afflussi incontrollati provenienti da parti del mondo dove prevalgono la cultura dell’onore e una mentalità da clan».
 
Littorin continua nel suo discorso di buon senso, affrontando il tema dell'agenda LGBT. Spiega che le questioni LGBT e il movimento per il clima sono semplicemente "ideologie di Stato" che vengono "infilate nella gola delle persone". Littorin aggiunge che simili temi di discussione si affermano a scapito di problemi reali, come la povertà, i senzatetto e la parità dei redditi: “L'orgoglio, ad esempio, è stato ridotto a una questione di orientamento sessuale. Noi crediamo che la dignità umana si tuteli principalmente garantendo il lavoro e l'assicurazione pensionistica, il che significa che non sarai costretto a vivere con le briciole quando sarai vecchio".
 
Oltre a dare la priorità al lavoro e alle pensioni rispetto alla sfolgorante celebrazione della sodomia, Littorin e i suoi colleghi si sono impegnati ad abbandonare il nome e l'etica del comunismo, dicendo che si tratta oramai di una
 
" parola caduta nel fango, diventata oggi una parolaccia, e non del tutto immeritatamente. Nei partiti comunisti esiste il rischio di elitarismo, autoindulgenza e vi è spesso la convinzione che debba essere una certa avanguardia a guidare una classe operaia che non conosce i propri interessi, invece di chiedere direttamente alle persone ciò che vogliono. Il comunismo del 20 ° secolo è morto con l'Unione Sovietica, non è mai stato aggiornato con successo per il 21 ° secolo, ma rimane confinato in libri di 100 anni fa ".
 
Curiosamente, gli eventi a Malmö hanno avuto qualche eco nella più ampia politica della Sinistra svedese, con Markus Allard, il leader del partito Örebro di sinistra, che ha espresso pensieri simili in un editoriale intitolato "I socialisti non appartengono alla sinistra", accusando la sinistra dominante di avere abbandonato completamente la sua base, passando dalla classe lavoratrice alla tutela di "strati parassitari della classe media che vivono di sovvenzioni".
 
I socialisti britannici si reinventano
 
Quasi contemporaneamente, si sta verificando un processo identico in Gran Bretagna con l'annuncio di George Galloway della nascita di un nuovo partito operaio britannico. Al momento del suo lancio, Galloway ha descritto il nuovo partito come "hard Brexit and hard labour” (Brexit duro e labour duro), aggiungendo: "Se siete dei liberali che pensano che sia di sinistra provare nostalgia per la UE, che si debba gridare "razzista", "omofobo", "transfobico" contro chiunque non sia d’accordo, probabilmente noi non siamo per voi". La posizione pro-Brexit di Galloway si fonda sulla convinzione che la moderna sinistra britannica "non si preoccupi in alcun modo di trovare un'alternativa al neoliberismo dilagante e a un'economia deindustrializzata guidata dalla finanza, e con bassi salari; essa si preoccupa solo di trovare il modo migliore di far funzionare tutto questo all’interno della UE". Sostiene che la leadership cosmopolita del Partito Laburista, in particolare, "pensa che noi siamo una specie di tribù incivile, che si dipinge il volto di blu e non può che votare a destra", un'opinione che considera "non solo profondamente offensiva, ma anche autolesionista e eccessivamente ottimista sull'Unione europea". Per quanto riguarda l'immigrazione, Galloway sostiene che "non c'è nulla di sinistra nell'immigrazione di massa illimitata. Decapita i paesi da cui partono gli immigrati e provoca la riduzione dei salari in quelli di arrivo. I ricchi ne traggono beneficio, in quanto possono permettersi manodopera a basso costo per le loro aziende, o ragazze alla pari a buon mercato, baristi a buon mercato, idraulici a buon mercato. Ma la classe operaia ne soffre”.
 
Galloway ha anche sottolineato che il suo nuovo partito perseguirà con forza la politica anti-israeliana ed è pienamente impegnato a contrastare la definizione di antisemitismo IHRA.
 
 
Galloway e il Workers Party of Britain hanno anche preso posizione contro le forme più estreme di indottrinamento LGBT, in particolare la promozione di massa della cultura transgender. Galloway, che ha già subito un’aggressione da un sedicente "trans anarchico" mentre teneva un discorso, segue qui il sentiero tracciato dal Partito comunista pro-Brexit della Gran Bretagna (marxista-leninista) che ha recentemente pubblicato Identity Politics and the Transgender Trend: Dove ci sta portando l'ideologia LGBT e perché è importante? In questo testo e in altri articoli sul sito Web del partito, incluso questo discorso molto interessante che denuncia l'ideologia transgender come anti-materialista e anti-scientifica, si sostiene che
 
" La diversità biologica tra maschio e femmina è una cosa reale. Non esiste solo nell'umanità, esiste in molte specie nel mondo naturale. La riproduzione è un processo biologico naturale che è consentito dalla diversità di generi; è un fenomeno diffusissimo nel mondo naturale. E non dimentichiamo come questo dibattito abbia influito sul nostro percorso politico. Seguiamo questa tendenza ideologica e ci imbattiamo in tendenze identitarie (idpol) tra i sostenitori, coloro che intendono iscriversi al nostro partito e le persone con cui collaboriamo, da almeno quattro o cinque anni. Perché è allora che idpol è diventato una moda. Ed è una moda; è una tendenza. E all'improvviso – da quando era presente marginalmente solo in alcune istituzioni accademiche negli anni '70 - è diventata mainstream in tutto il mondo; è stata attivamente promossa. Non promossa dai comunisti, non dai socialisti, ma recepita e accettata da molti di loro, per subalternità nei confronti della società borghese che li ha spinti in questo vicolo cieco. C'è un gruppo di sedicenti "socialisti" che non si batte più contro la nostra oppressione, si batte contro la realtà! "
 
La sinistra in crisi?
 
Nessuno di questi sviluppi è del tutto sorprendente e, di fatto, si potrebbe sostenere che sono l'inevitabile effetto collaterale di ciò che Nils Littorin ha definito la prolungata "crisi d'identità" della sinistra. L'accettazione e la promozione del multiculturalismo, e dei suoi corollari di politica sessuale, non hanno mai avuto molto senso in un’ottica di critica razionale del capitalismo, e la tensione tra l’istintivo spirito di solidarietà della classe operaia e talune divisive dottrine pseudo-marxiane (ad esempio Whiteness Studies), progettate per mobilitare fazioni etniche immigrate contro la gran parte della classe operaia (tute blu), sono sempre state destinate a provocare significative fratture da stress, alimentando il declino della sinistra.
 
E declino c’è stato. Naturalmente, non parlo di quei personaggi e quelle cricche che, sotto l'egida dell'uguaglianza sociale e del progresso eterno, continuano ad avere posti di potere nei governi, nel mondo accademico e nei mass media. Ma la sinistra è senza dubbio attualmente in pieno declino politico. Sta perdendo voti e, cosa più importante, sta rapidamente perdendo cuori e menti. Dovrei anche aggiungere che non li sta perdendo a causa delle idee della destra, quanto piuttosto dei gusci vuoti delle idee della destra (Libera Impresa! Costruire Muri!) E a causa di quei carismatici attori globalisti che promuovono queste idee come fossero venditori di auto usate o dopobarba. I bianchi della classe operaia votano per la libera impresa senza esitazione, mentre il capitalismo ebraico avvoltoio opera con impunità proprio sotto le bandiere della sinistra, distruggendo le loro città, delocalizzando i loro posti di lavoro e riappropriandosi delle loro case. Votano per un muro che non avranno mai — e che non risolverebbe mai veramente i problemi prodotti dal capitalismo né garantirebbe un futuro a maggioranza bianca. E lo fanno non perché preoccupati della identità o del destino razziale, ma lo fanno come se si trattasse di installare un apparato di videosorveglianza in un supermercato: il sempre sfuggente Muro non sarà mai costruito, finché sarà concepito solo per proteggere le scorte di magazzino. Gli inutili uomini della pseudo-destra offrono fragili placebo, ciononostante la sinistra politica, sedicente deposito storico del materialismo duro, non sembra capace di competere.
 
Ci si chiede di chi sia la colpa della mancanza di leader carismatici, della disunione, della mancanza di politiche attraenti e si pensa persino che la sinistra europea abbia commesso l'errore fatale di cercare di far propri i temi della destra "flirtando con il nazionalismo delle frontiere chiuse o il neoliberismo". Ma la vera ragione sta sicuramente nel fatto che la Sinistra ha costantemente trascurato e maltrattato i bianchi della classe operaia, rivelando piano piano di essere un élite cosmopolita che fa la bella vita, mentre conciona di oppressioni che sono raramente reali e spesso immaginarie, e in ogni caso non la toccano mai personalmente. A ciò si aggiunge il fatto che l'ideologia di sinistra è diventata così complicata e contorta, con la dottrina quadrata di Marx forzata all'infinito dentro nuovi buchi circolari e triangolari sempre più astratti, dando come risultato interpretazioni marxiste effimere come i graffiti, la musica pop e i drag queen, offerte alle tute blu come fossero un mucchio di effeminati nullafacenti della classe media. Tutto questo si manifesta nell’immagine di giovani ma titubanti guerrieri della giustizia sociale, senza lavoro e senza senso, in cerca di oppressioni come una vecchia signora affetta da demenza senile cercherebbe una borsa che non possiede da 20 anni. Lascio agli esperti di spaccare il capello, a me viene semplicemente da pensare che, attualmente, i bugiardi pseudo-di sinistra non sono abbastanza bravi come i bugiardi di pseudo-destra.
 
Questi ribelli sono potenziali alleati?
 
Quando avevo circa 11 anni, mia madre fece una nuova amicizia, una signora scozzese di 30 anni, che mi è sempre sembrata molto strana. Erano i suoi occhi. All'inizio non sapevo cosa fosse la schizofrenia, anche se presto l'avrei scoperto. Un giorno ha bussato alla porta e, riconoscendola, ho aperto e l'ho fatta entrare. Ho chiamato mia madre, che era al piano di sopra, e ho fatto due chiacchiere con la signora che, stando ferma e fissandomi negli occhi, sembrava assolutamente allegra e si esprimeva bene. Mi ha chiesto come andavo a scuola e abbiamo parlato un po' di scienza, di cui sembrava sapere molto. Fu solo dopo qualche minuto che sentii un cattivo odore e capii che la donna si era sporcata. Quando arrivò mia madre, la donna era in un vortice di parole senza senso, poi ha inutilmente tentato di impossessarsi di un coltello in cucina ed è scappata da casa. Aveva semplicemente smesso di prendere le sue medicine. In seguito abbiamo saputo che era stata trovata dalla polizia quella notte, mentre ballava e piangeva a piedi nudi e insanguinati in un cimitero vicino, indossando nient'altro che una camicia da notte, e proclamando ai morti che lei era Dio, sconvolto per la morte del figlio crocifisso.
 
L'episodio mi è rimasto impresso per oltre due decenni, plasmando le mie percezioni della realtà, le relazioni e la fiducia. Qui mi serve solo per dire che, a volte, il discorso folle ha un senso, anche quando la psiche è in mille pezzi. E, approfondendo con cura le affermazioni di questi esponenti della sinistra moderatamente "risvegliati", intravvediamo segni di follia? Uno sguardo di nuovo alla dichiarazione del Partito Comunista di Gran Bretagna (marxista-leninista), insieme a qualche lettura tra le righe, suggerisce qualcosa di decisamente sbagliato. Sì, "la differenziazione biologica tra maschio e femmina è una cosa reale". Certo che lo è. Ma lo è anche la differenziazione biologica tra le razze, eppure qui i nostri ex materialisti hardcore britannici, attualmente guidati da un indiano a sangue intero di nome Harpal Brar, decidono di combattere contro la realtà. A tale proposito, dovremmo aggiungere che la figlia di Brar, Joti Brar, è stata annunciata come vice capo di George Galloway nel Partito Britannico dei Lavoratori "Brexit duro e duro labour". Galloway, vale la pena aggiungere, è stato sposato quattro volte, con tre matrimoni misti (la palestinese Amineh Abu-Zayyad nel 1994, la libanese Rima Husseini nel 2007 e l'indonesiana Putri Gayatri Pertiwi nel 2012). Quindi, nonostante tutte le sue proteste di essere contro la migrazione di massa, si ha la netta impressione che Galloway sia un multiculturalista impegnato e che il suo partito sarà internazionalista in ogni senso significativo del termine.
 
 
Se c'è speranza di un po 'di buonsenso in questo campo della sinistra frustrata, è solo perché queste piccole nuove enclave di ragionevolezza sono per lo più libere dall'influenza ebraica e da tutte le distorsioni intellettuali che tale influenza comporta. In un saggio del 2018 intitolato " Sull'antisemitismo di sinistra": passato e presente ", ho analizzato il graduale allontanamento degli ebrei dalla sinistra dura, a causa del crescente antisionismo della seconda e del crescente radicamento dei primi nel neoliberismo centrista:
 
" La cecità ebraica nei confronti dei propri privilegi, autentici o simulati, è ovviamente una delle cause principali dell'innegabile attrito tra ebrei e sinistra moderna. Era forse inevitabile che gli egalitaristi sciocchi, ma seri, della sinistra arrivassero alla lenta consapevolezza che i loro "compagni di fede ebraica" sono in realtà non solo elitari, ma costituiscono un élite di un tipo molto speciale. Il fatto che gli ebrei predichino di frontiere aperte / proprietà comune, ma allo stesso tempo di "terra (esclusiva) del popolo ebraico", non poteva non suonare come una nota discordante tra coloro che indossano magliette sudate di Che Guevara, specialmente se accompagnate molto spesso dalla cacofonia degli spari israeliani e dalle urla dei bambini palestinesi insanguinati. Anche la migrazione di massa, questa tossina ben congegnata che scorre attraverso le autostrade e le linee ferroviarie d'Europa, si è dimostrata altrettanto difficile da gestire. Grandi ondate di detriti umani si riversano sulle coste occidentali, portando con sé lamenti crudi e appassionati, anche dalle frontiere di Israele. Queste sono persone i cui occhi hanno visto dietro il velo e che, solo con grande disagio, siedono accanto ai parenti dei militari israeliani in combutta con la sinistra politica occidentale – avendo l’unica comune finalità di espropriare l'odiato Bianco. Per questi motivi, la sinistra potrebbe benissimo diventare una casa inospitale per gli ebrei, pur senza diventare autenticamente antisemita. Ci si potrebbe quindi aspettare che gli ebrei si collochino politicamente lontano dalla sinistra radicale, occupando uno spazio politico stabilmente centrista - un centrismo che si appoggi alla sinistra solo per perseguire il multiculturalismo e altre politiche sociali "egualitarie" distruttive, e vi si appoggi solo per ottenere protezioni e privilegi d'élite [a livello nazionale per la comunità ebraica, a livello internazionale per Israele]. Un centrismo che si fondi su quella vecchia formula familiare di "ciò che è meglio per gli ebrei" ".
 
Come si è visto nel recente scontro tra ebrei e il partito laburista britannico, il collocarsi degli ebrei in una sorta di centrismo politico amorfo e opportunistico li porterà in conflitto diretto con quelli della sinistra dura che, non solo perseguono la politica antisionista, ma si oppongono anche a manifestazioni di crudo potere ebraico come l'adozione della definizione IHRA di antisemitismo e gli abusi economici di oligarchi politicamente ambigui (né di sinistra né di destra, ma ebraici) come Paul Singer. Come tale, e insieme alla loro naturale avversione a far parte della destra, gli ebrei troveranno sempre più difficile definirsi politicamente come qualcosa di diverso da ebrei tout court, e ciò renderà maggiormente visibili le loro attività e i loro interessi - qualcosa che è già accaduto in modi senza precedenti quando il rabbino capo Ephraim Mirvis  ha chiesto apertamente agli “ebrei britannici” di mobilitarsi contro Jeremy Corbyn. Questa maggiore visibilità non può che essere positiva per coloro che denunciano l'influenza ebraica e che sono rimasti frustrati, nei periodi precedenti, dal fatto che tale influenza operava sotto la maschera di varie forme politiche.
 
Un’opportunità potenziale, imperfetta ma forse fattibile, potrebbe quindi presentarsi, e gli interessi bianchi potrebbero essere difesi subliminalmente, o persino pubblicamente, attraverso un attivismo esperto, nominalmente di sinistra dura, contro la migrazione di massa (per motivi economici piuttosto che razziali), contro Israele e l'influenza internazionale sionista, contro alcuni aspetti della cultura del PC e contro gli eccessi capitalistici dei fondi dell'avvoltoio ebraico. Va da sé che gli attivisti di sinistra non subiscono in alcun modo la stessa repressione sociale, professionale o legale per il loro attivismo che subiscono invece quelli della destra, in particolare della destra dissidente. Penso che un agitatore anti-immigrazione, che imprima il logo del "Partito dei Lavoratori della Gran Bretagna" sui suoi social media, abbia meno probabilità di perdere il lavoro, rispetto a qualcuno pubblicamente affiliato al Fronte Nazionale. Potrebbe quindi prendersi in seria considerazione, da parte dei giovani attivisti, l’idea di coltivare una sorta di maschera "di sinistra" per difendere gli interessi bianchi, proprio come gli ebrei in passato hanno adottato varie convenienti maschere politiche, che nascondevano i loro interessi etnici. Sto suggerendo una combinazione di infiltrazione e di mascheramento. Quel che conta sono le motivazioni reali e i potenziali benefici in vista del nostro fine ultimo: gli interessi bianchi e gli obiettivi che siano ad essi utili.
 
Vi sono naturalmente anche dei pericoli in questa idea di sostenere tali movimenti di sinistra. Non sto suggerendo l'investimento di molto tempo e molto denaro, perché che c’è il rischio che la maggior parte dei loro militanti sia impegnata in una politica che è in definitiva antagonista e distruttiva per i nostri obiettivi finali. Esiste anche un enorme potenziale di tradimento su molte delle questioni in cui potrebbe esserci un terreno comune - immigrazione, follia LGBT, cultura del PC - e non riesco a scrollarmi di dosso l'impressione che queste novità siano il frutto di una disperazione temporanea e siano state concepite per ingannare le tute blu e spingerle a votare nuovamente a sinistra.
 
Tuttavia, il 2020 potrebbe aprire un nuovo fronte nella guerra e, con l’approssimarsi del nuovo anno, metterò a tacere il mio Schopenhauer interiore e brinderò ad esso.
 
 
 
Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura
 
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