ProfileIntervento, 2 giugno 2020 - Credo di essere stato io ad inventare dieci anni fa l’espressione popolare «Siamo tutti Palestinesi» – come loro, pensavo all’epoca, non siamo autorizzati nemmeno a nominare il nostro oppressore (nella foto, George Soros e Bill Gates)  

 

giladatzmon, 22 maggio 2020 (trad.ossin)
 
La sinistra finanziata dai ricchi
Gilad Atzmon
 
 
Da anni gli eco-fanatici, militanti e scienziati, ci dicono che la «festa» finirà. Il pianeta nel quale siamo incastrati non potrà resistere molto tempo ancora, sta diventando troppo affollato e insopportabilmente caldo. La maggior parte della gente non si è davvero resa conto della situazione e per una ragione
 
Bill Gates e George Soros, Gog e Magog
 
Nota a margine
 
Gog e Magog sono nell’Apocalisse di Giovanni: «Quando mille anni saranno trascorsi, Satana sarà liberato dalla sua prigionia. E uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog et Magog, e radunarle per la guerra» (20:7).
 
Questo pianeta, tendiamo a pensare, non è davvero «nostro», ci siamo stati gettati sopra e per un tempo limitato. Una volta compreso il vero senso della nostra temporalità, saremo in grado di riconoscere la nostra limitatezza. «Essere nel mondo», in quanto tale, è spesso un tentativo di fare del nostro «tempo di vita» un avvenimento significativo.
 
La maggior parte di noi, che non si è troppo preoccupata degli attivisti ecologisti e dei loro piani di rallentamento economico, sa che, finché a comandare sarà Big Money, non accadrà niente di realmente drammatico. Agli occhi di Big Money, tendiamo a pensare che noi, gente comune, siamo semplici consumatori. Ci consideriamo come uno strumento per arricchire i ricchi.
 
Piuttosto inaspettatamente, la vita ha subito un drastico cambiamento. Al tempo attuale del Coronavirus, Big Money «consente» che il mondo si fermi. Le economie sono state condannate ad una morte imminente. La nostra importanza quali consumatori si è in qualche modo evaporata. L’alleanza emergente, che abbiamo colto, tra i nuovi leader dell’economia mondiale (comunità del sapere) e coloro che portano la bandiera del «Progresso, Giustizia, Uguaglianza» si è evoluta in una situazione distopica autoritaria in cui robot e algoritmi sorvegliano il nostro linguaggio e le nostre libertà elementari.
 
Come può essere accaduto che la sinistra, un tempo in lotta contro i ricchi, abbia tanto cambiato i suoi toni? Di fatto, nulla è accaduto all’improvviso. La sinistra e l’universo progressista sono, da un po’ di tempo, finanziati dai ricchi. Il quotidiano The Guardian ne è un tipico esempio. Un tempo giornale di sinistra di orientamento progressista, The Guardian è oramai apertamente finanziato da Bill & Melinda Gates. Opera senza vergogna come portavoce di George Soros: ha perfino consentito a Soros di diffondere la sua visione apocalittica di Brexit mentre stava speculando finanziariamente scommettendo sul voto anti-Brexit dei Britannici. Oramai è quasi impossibile considerare The Guardian come un media di informazione – un media di propaganda per i ricchi è una descrizione più appropriata. Ma The Guardian è lungi dall’essere il solo. Le nostre reti di attivisti progressisti cadono nella stessa trappola. Pochi di noi sono rimasti sorpresi nel vedere Momentum, il gruppo di sostegno alla campagna elettorale di Jeremy Corbyn nel Partito Laburista, prendere le parti del «sopravvissuto dell’olocausto» e controverso «filantropo» George Soros (video). Quando Corbyn era alla guida del Partito Laburista, ho imparato ad accettare che i «socialisti» che vanno in prima linea per difendere gli oligarchi, i banchieri e i broker di Wall Street dovevano considerarsi la nuova realtà della «sinistra». Noi siamo adesso entusiasti del fatto che, in nome del «progresso», Google si sia trasformato da un eccellente motore di ricerca ad uno spacciatore di propaganda israeliana. Ci siamo abituati a Facebook e Twitter che dettano la loro visione del mondo in nome degli standard comunitari. L’unico problema è capire quale comunità essi abbiano in testa. Non certo quella di un occidente tollerante e pluralista.
 
Ci si può chiedere cosa motivi questa nuova alleanza che divide quasi tutte le società occidentali? Il tradimento della sinistra non è affatto una sorpresa, ma la questione principale è di capire perché, improvvisamente, coloro che avevano avuto tanto successo infilando le loro sporche manacce nelle nostre tasche hanno collaborato all’attuale distruzione dell’economia? Sicuramente non hanno tendenze suicide… E allora?
 
Mi viene da pensare che quanto ci è dato di vedere è ancora probabilmente una demolizione controllata. Questa volta non sono un paio di grattaceli a Manhattan. Non è nemmeno la distruzione di un singolo settore o di una sola classe sociale, come ci è capitato di vedere in altre occasioni. Questa volta è in pericolo la stessa nostra comprensione dell’essere al mondo come avventura produttiva e significativa. Allo stato attuale, tutto il nostro senso della vita è minacciato.
 
Non c’è bisogno di essere un esperto finanziario per rendersi conto che, negli ultimi anni, l’economia mondiale in generale, e le economie occidentali in particolare, sono diventate una grossa bolla pronta a scoppiare. Quando le bolle economiche scoppiano, il risultato è inaspettato anche se spesso il colpevole o quello che ne ha provocato lo scoppio possono essere identificati. Ciò che rende unica l’attuale demolizione controllata è la volontà della nostra classe politica compromessa, in particolare i media e le reti di sinistra/progressiste, di partecipare alla distruzione.
 
L’alleanza è ampia e inclusiva. L’OMS, generosamente finanziata da Bill Gates, stabilisce le regole che limitano le nostre libertà, la sinistra e i progressisti alimentano i fantasmi apocalittici che ci tengono rinchiusi nelle nostre soffitte globalizzate, Dershowitz tenta di riscrivere (video) la Costituzione, l’agenda di Big Pharma modella il nostro futuro, e apprendiamo anche che Moderna e il suo direttore, un medico israeliano, sono pronti a «riparare» il nostro patrimonio genetico. Nel frattempo apprendiamo che i nostri governi si preparano a impiantarci un ago nelle braccia.
 
Intanto il Dow Jones ha continuato a salire. Forse in questa fase finale del capitalismo «Noi, la gente» non siamo più necessari, nemmeno come consumatori. Possono lasciarci marcire in casa, e i nostri governi sembrano pronti a finanziare questa nuova forma di detenzione.
 
Credo di essere stato io ad inventare dieci anni fa l’espressione popolare «Siamo tutti Palestinesi» – come loro, pensavo all’epoca, non siamo autorizzati nemmeno a nominare il nostro oppressore.
 
 
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