Corbyn e la tirannia del politicamente corretto
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Intervento, 31 ottobre 2020 - Non appena Corbyn ha assunto la guida del Labour, sia lui che il suo partito sono diventati il bersaglio di continui attacchi da parte della lobby israeliana e delle istituzioni ebraiche britanniche...
Gilad Atzmon, 30 ottobre 2020 (trad. ossin)
Corbyn e la tirannia del politicamente corretto
Gilad Atzmon
Il regista liberal Michael Moore, che nel 2016 aveva predetto la vittoria elettorale di Donald Trump, anche stavolta ha qualcosa da obiettare alla prematura celebrazione della vittoria di Joe Biden
Ieri, appena cinque giorni prima delle elezioni, Moore ha lanciato l'allarme, suggerendo fortemente che i sondaggi che danno a Biden un comodo vantaggio su Trump non siano affidabili.
In un'intervista televisiva Moore ha detto: “Il voto per Trump è sempre sottostimato. Ammesso pure che i sondaggisti chiamino davvero, l'elettore di Trump è molto sospettoso che sia lo "Stato profondo" a chiamarlo per chiedergli chi intenda votare".
Moore è devastato dall’idea che Trump possa continuare a risiedere allo stesso indirizzo per altri quattro anni, ma ciò non inficia l'acutezza della sua osservazione. In questo mondo tanto particolare, un'ampia percentuale di Statunitensi è riluttante ad ammettere il proprio sostegno al presidente eletto. Questo non è solo un fenomeno statunitense. Molti Britannici non ammetterebbero di aver votato Brexit e probabilmente voterebbero di nuovo Brexit. Molti Britannici non ammetterebbero di aver sostenuto i conservatori, eppure col loro voto hanno inferto al partito laburista il più grande colpo di tutta la sua storia elettorale. Lo stesso è accaduto nelle recenti elezioni israeliane. Netanyahu ha ottenuto risultati molto migliori di quanto prevedessero i sondaggisti. La spiegazione data in Israele è che i suoi elettori non dicono la verità ai sondaggisti.
La storia ci offre una molteplicità di esempi di masse che fingevano di sostenere il regime, il partito al potere o un tiranno. Quello che vediamo attualmente in Occidente è l'opposto. Un ampio segmento di pubblico ha effettivamente paura dell'opposizione, di coloro che si sono impegnati a "liberarli" dai loro governanti "cripto-fascisti" in nome dei "valori liberali" e della "libertà".
Gli Statunitensi non hanno paura di Trump, del suo partito, dei servizi di intelligence, della NSA, dell'FBI o della CIA. In realtà hanno paura dei giganti dei social media "progressisti" e delle loro "regole comunitarie". Negli Stati Uniti la maggior parte dei media mainstream non esita ad essere partigiana e nasconde palesemente le notizie che potrebbero presentare lo sfidante presidenziale in una luce negativa. È ancora più preoccupante che molti Statunitensi sembrino avere paura dell'opposizione e del potere che essa può esercitare su di loro. Ciò suggerisce che gli USA non sono affatto un posto libero. Negli USA, come in Gran Bretagna, l'opposizione è diventata una forza oscura e autoritaria.
Cosa c’è alla base di questa svolta autoritaria? La cosiddetta sinistra; i "liberal" e i "progressisti" si sono del tutto allontanati dai valori culturali e politici fondamentali che davano un significato alla sinistra. Il livello di distacco è così grave che la maggior parte della sinistra, dei progressisti e dei liberal non ricorda nemmeno quali siano questi valori. La cosiddetta sinistra non è riuscita ad adattarsi alla nuova realtà. Evidentemente cerca il potere politico, ma non riesce a concepire un programma capace di rendere il mondo un posto leggermente migliore. Non ci vuole un genio per criticare severamente Trump tanto quanto è facile condannare il comico governo di Boris Johnson, ma che cosa offre invece l'opposizione? Avrei voluto dire "non molto", ma in realtà la risposta è "proprio niente".
L'umiliante crollo di Jeremy Corbyn è probabilmente la finestra più utile sull'evaporazione della politica di sinistra e progressista in entrambe le sponde dell'Atlantico. Quando Corbyn è stato eletto alla guida del Partito Laburista nel settembre 2015, era considerato un'icona ideologica della sinistra dei principi, un uomo che aveva sostenuto gli oppressi lungo tutta la sua carriera politica, e anche chi non lo amava doveva convenire che Corbyn era il principale anti-razzista. A pochi giorni dalla sua designazione quale candidato laburista alla carica di Premier, Corbyn mostrava tutti i tratti di una rock star. Milioni di giovani britannici e altri in tutto il mondo lo vedevano come un eroe della giustizia e si sono offerti come sua avanguardia nella sua battaglia per la giustizia e contro l'austerità.
Ieri lo stesso Corbyn ha subito l'ultimo umiliante colpo. È stato sospeso dal partito che ha guidato fino a pochi mesi fa. Cosa è successo tra il 2015 e il 2020?
Non appena Corbyn ha assunto la guida del Labour, sia lui che il suo partito sono diventati il bersaglio di continui attacchi da parte della lobby israeliana e delle istituzioni ebraiche britanniche. Uno dopo l'altro, sono stati presi di mira i più stretti alleati di Corbyn. Corbyn non ha difeso nessuno di loro o, se lo ha fatto, si è assicurato di nascondere il suo intervento. Migliaia di militanti laburisti sono stati sospesi ed espulsi dal Partito per aver criticato Israele, la sua lobby o aver sottolineato qualcuno dei caratteri eccezionalisti della cultura politica ebraica. Ma, per tutta la durata della caccia alle streghe, Corbyn è rimasto in silenzio. E, nel campo più strettamente politico, Corbyn non poteva prendere una posizione ferma sulla Brexit o su qualsiasi altra questione. Corbyn ha impiegato solo quattro anni per sprecare l'enorme sostegno che aveva inizialmente, e per ridurre il suo partito a un atto tragico. In quei quattro anni, il Partito laburista britannico ha sperimentato ogni metodo autoritario. Ha molestato e raccolto informazioni private sui suoi membri, ha persino spiato gli account dei social media dei suoi membri. Ha operato di concerto con la polizia e la lobby israeliana contro i suoi preziosi membri. Durante tutto quel tempo in cui è stato leader del partito, non una volta Corbyn ha agito da leader e si è alzato in piedi e ha chiesto che si ponesse termine a questa follia.
Corbyn è stato sospeso ieri a seguito della sua reazione al verdetto della Commissione per le pari opportunità e i diritti umani (EHRC), secondo cui il Labour aveva violato la legge nella gestione delle denunce di antisemitismo durante il periodo in cui Corbyn era in carica.
Nessuno sulla perfida stampa britannica ha osato parlarne, ma il significato di questa sospensione è che perfino l'ex leader del partito laburista, una persona che è stata candidata al Premierato lo scorso dicembre, è autorizzato a esprimere le sue opinioni personali. Tutto ciò che può fare è seguire il copione. Chiaramente non sono solo le masse ad essere terrorizzate dalla tirannia del politicamente corretto, anche il Partito laburista e la sua leadership sono soggetti alle più autoritarie proscrizioni. Viene loro ordinato di seguire un copione. Resta da capire chi scrive la sceneggiatura e chi la traduce in inglese.
Ma l'assurdità è ancora maggiore. L'EHRC è stato istituito dal governo laburista nel 2007. Il suo compito non ufficiale era quello di affrontare il razzismo di destra nel tentativo di interferire con il Fronte nazionale britannico. Sin dal suo inizio, l'EHRC è stato progettato per controllare il pensiero e la parola. Guardando Corbyn e il danno che il partito laburista si è procurato, i nodi sono venuti al pettine. Il Labour è stato sconfitto dalla macchina dittatoriale che aveva inventato per tenere sotto controllo i suoi nemici politici.
Non sappiamo ancora chi vincerà le elezioni presidenziali statunitensi. Ma anche se Biden vince, è impossibile negare il fatto che praticamente un elettore su due considera Trump come l'uomo migliore per guidare il paese. Lo stesso vale in Gran Bretagna, anche se i Laburisti avevano vinto le ultime elezioni, un Britannico su due riteneva che la Brexit fosse la strada giusta da seguire.
Credo che se resta ancora qualcosa dello spirito ateniese e dall'etica cristiana che hanno reso l'Occidente una civiltà preziosa che ha ispirato le altre, è che dobbiamo "amare il nostro prossimo". Nel 2020 amare il prossimo significa accettare di non essere d'accordo, considerare un essere umano e l'umanità come uno nell’altra. Amare il tuo prossimo è cercare ciò che ci unisce e resistere con fermezza a coloro che ci dividono in segmenti identitari biologici separati da sesso, colore della pelle, orientamento sessuale ecc. Amare il tuo prossimo nel 2020 è cercare l'armonia.
La sinistra, nella sua attuale forma autoritaria, non può guidarci verso questo obiettivo. È una zona occupata. La sinistra ha bisogno di un reset, ha bisogno di approfondire la sua origine metafisica: in quell'istinto unificante che è anche universale. Corbyn era una star quando la gente credeva che tenesse veramente ai "molti" e non ai "pochi". È svanito come potere politico quando molti hanno capito che lui e il suo partito erano manovrati da pochissimi.
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