E' morto Saramago
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Benedetti coloro che hanno scelto la sedizione perché loro sarà il regno della terra
Che hai fatto a tuo fratello, domandò, e caino rispose con un’altra domanda, Ero forse il guardaspalle di mio fratello, L’hai ucciso, Proprio così, ma il primo colpevole sei tu, io avrei dato la vita per la sua vita se tu non avessi distrutto la mia, Ho voluto metterti alla prova, E chi sei tu per mettere alla prova colui che tu stesso hai creato, Sono il signore sovrano di tutte le cose, E di tutti gli esseri, dirai, ma non di me né della mia libertà, Libertà di uccidere, Come tu sei stato libero di lasciare che uccidessi abele quando era nelle tue mani evitarlo, sarebbe bastato che per un attimo abbandonassi la superbia dell’infallibilità che condividi con tutti gli altri dèi, sarebbe bastato che per un attimo fossi realmente misericordioso, che accettassi la mia offerta con umiltà, solo perché non avresti dovuto osare rifiutarla, gli dèi, e tu come tutti gli altri, hanno dei doveri verso coloro che dicono di aver creato, Questo è un discorso sedizioso, Può darsi che lo sia, ma ti garantisco che, se io fossi dio, tutti i giorni direi Benedetti siano coloro che hanno scelto la sedizione perché loro sarà il regno della terra, Sacrilegio, Forse, ma in ogni caso mai più grande del tuo, che hai permesso che abele morisse, Sei tu che l’hai ucciso, Sì, è vero, io sono stato il braccio esecutore, ma la sentenza l’hai dettata tu, Quel sangue non l’ho fatto versare io, caino avrebbe potuto scegliere tra il bene e il male, se ha scelto il male pagherà per questo, Ladro lo è tanto colui che va nella vigna quanto chi sorveglia il guardiano, disse caino,E questo sangue reclama vendetta, insistette dio, In tal caso, ti vendicherai nello stesso tempo di una morte reale e di un’altra che non è giunta a esserci, Spiegati, Non ti piacerà quello che sentirai, Tu non te ne preoccupare, parla, E’ semplice, ho ucciso abele perché non potevo uccidere te, nell’intenzione sei morto, Comprendo ciò che vuoi dire, ma la morte è vietata agli dèi, Sì, anche se dovrebbero farsi carico di tutti i crimini commessi in loro nome o per causa loro, Dio è innocente, tutto sarebbe uguale se non esistesse, Ma io, giacché ho ucciso, potrò morire per mano di chiunque mi incontri, Non sarà così, farò un accordo con te, Un accordo con il reprobo, domandò caino, a stento credendo a ciò che aveva appena udito, Diremo che è un accordo di responsabilità condivisa per la morte di abele, Allora riconosci la tua parte di colpa, La riconosco, ma non dirlo a nessuno, sarà un segreto tra dio e caino, Non è vero, forse sto sognando, Con gli dèi questo accade spesso, Perché i vostri disegni sono, come si dice, imperscrutabili, domandò caino, Queste parole non le ha pronunciate nessun dio che io conosca, a noi non verrebbe mai in mente di dire che i nostri disegni sono imperscrutabili, questa è una cosa inventata da uomini che presumono di trattarsi da pari a pari con la divinità, Allora non sarò castigato per il mio crimine, domandò caino, La mia parte di colpa non assolve la tua, avrai il tuo castigo, Quale, Andrai errante e smarrito nel mondo, In tal caso, chiunque potrà uccidermi, No, perché metterò un segno sulla tua fronte, nessuno ti farà del male, ma, a ripagare la mia benevolenza, tu cerca di non fare del male a nessuno, disse il signore, sfiorando col dito indice la fronte di caino, dove apparve una piccola macchia nera, Questo è il segno della tua condanna, aggiunse il signore, ma è anche il segno che sari tutta la vita sotto la mia protezione e sotto la mia censura, ti sorveglierò dovunque tu sia, Accetto, disse caino, Non potresti fare altro, Quando inizia il mio castigo, Proprio ora, Potrò prendere commiato dai miei genitori, domandò caino, Questo è affar tuo, nelle faccende di famiglia io non mi intrometto, ma di certo vorranno sapere dove è abele, e suppongo non adrai a dirgli che l’hai ucciso, No, No che cosa, Non prenderò commiato dai miei genitori, Allora, parti. Non c’era niente altro da dire. Il signore scomparve prima che caino avesse mosso un passo. Il viso di abele era coperto di mosche, c’erano mosche sui suoi occhi aperti, mosche sulla commissura delle labbra, mosche sulle ferite che aveva subito alle mani quando le aveva alzate per proteggersi dai colpi. Povero abele, che dio aveva ingannato. Il signore aveva fatto una pessima scelta per l’inaugurazione del giardino dell’eden, nella roulette che aveva cominciato a far girare avevano perso tutti, nel tiro al bersaglio tra ciechi nessuno aveva fatto centro. Ad eva e adamo restava ancora la possibilità di generare un figlio per compensare la perdita di quello assassinato, ma è ben triste davvero chi non ha altro scopo nella vita se non quello di fare figli senza saperne il perché né a che pro. Per perpetuare la specie, dicono quelli che credono in un obiettivo finale, in una ragione ultima, sebbene non abbiano alcuna idea di quali siano e che non si sono mai domandati in nome di che cosa la specie dovrà perpetuarsi come se fosse soltanto lei l’unica ed estrema speranza dell’universo. Nell’uccidere abele perché non ha potuto uccidere il signore, caino ha già dato la sua risposta. Non si presagisce niente di buono nella vita futura di quest’uomo