Prosegue il massacro in Yemen, con la complicità di USA e Regno Unito
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Moon of Alabama, 3 maggio 2018 (trad.ossin)
Prosegue il massacro in Yemen, con la complicità di USA e Regno Unito
Moon of Alabama
A metà aprile, più di 20 soldati sudanesi sono rimasti uccisi in una imboscata nel nord dello Yemen. Il Sudan, che ha impegnato fino a 10.000 soldati in Yemen lusingato dal denaro saudita, sta riconsiderando la sua partecipazione alla guerra. Gli Stati del Golfo avevano promesso al Sudan investimenti e la revoca delle sanzioni USA in cambio di carne da cannone. Ma non c’è stato nulla di tutto questo.
La Guerra in Yemen dell’Arabia Saudita, degli Emirati arabi uniti e delle Potenze che li appoggiano ha l’obiettivo di istallarvi un governo amico. Il popolo yemenita non lo vuole. Resiste contro le forze schiaccianti dei suoi ricchi vicini. Soprattutto gli Zaidi del nord Yemen, che detestano i loro proselitisti vicini wahhabiti. Il loro movimento Huthi guida la lotta. Gli yemeniti in generale considerano i Sauditi come delle « scimmie coi computer portatili ». Per avere ragione della resistenza, l’Arabia Saudita ha lanciato una campagna genocida con bombardamenti e un blocco commerciale che affama la popolazione.
La stessa settimana in cui sono rimasti uccisi i mercenari sauditi, gli attacchi aerei dei jet sauditi hanno massacrato decine di civili yemeniti
« Un attacco aereo della coalizione a guida saudita ha colpito una festa di matrimonio nel nord dello Yemen, uccidendo almeno 20 persone tra cui la sposa, hanno dichiarato lunedì responsabili della sanità pubblica, mentre nei social media sono apparse le immagini strazianti del bombardamento mortale. E’ il terzo bombardamento che prende a bersaglio civili dal fine settimana.
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Domenica sera, un attacco aereo ha colpito un’altra casa di Hajja, uccidendo una intera famiglia di cinque persone, secondo al-Nadhri.
Sabato almeno 20 civili sono rimasti uccisi quando aerei da combattimento della coalizione hanno bombardato un bus nello Yemen ovest, vicino alla città di Taiz, dove i combattimenti imperversano da tre anni ».
Dopo il bombardamento del matrimonio, un bambino che poteva avere dai 3 ai 5 anni si è aggrappato al padre morto (video), e così ha passato tutta la notte, rifiutandosi di lasciarlo. Un altro video preso il giorno dopo mostra che il bambino è rimasto sempre lì, oltre alle terribili conseguenze del massacro saudita. The Onion esagera solo un poco scrivendo che il principe clown saudita si è recato a visitare il bambino per finire il lavoro.
I rapporti che di solito le agenzie di stampa diffondono sullo Yemen, come quello che ho appena riportato, ripetono sempre le stesse stime dell’ONU, secondo le quali più di 10.000 persone sarebbero morte durante la guerra. Ma questa stima dell’ONU è vecchia di almeno due anni, non è mai stata aggiornata, e finisce solo col nascondere la realtà del massacro in corso.
Elisabeth Kendall @Dr_E_Kendall – 20:28 UTC – 11 Aprile 2018
#La Guerra in Yemen : Perché le statistiche tanto citate delle Nazioni Unite di 10.000 morti non crescono mai ? @YemenData riferisce che vi sono stati 16.847 raid aerei della coalizione guidata dai #Sauditi dal 3/2015 al 3/2018 (423 solo a marzo) & @MSF ha ricoverato più di 97.000 pazienti in condizioni di emergenza solo nel corso dei primi tre mesi del 2017.
Almeno 70.000 persone sono rimaste uccise solo dai bombardamenti. Il dato non include le centomila persone che si stima siano morte di fame, o di malattie che avrebbero potuto facilmente essere evitate. Alla domanda sui numero reali, i funzionari dell’ONU evitano di fornire risposte sensate (video).
La coalizione colpisce i civili non per caso. I Sauditi prendono di mira le infrastrutture, tutti i trasporti di alimenti e di persone, le strutture mediche e qualsiasi riunione ritenuta sospetta. Altri attacchi sono omicidi mirati.
Un video recente girato attraverso un drone degli Emirati arabi uniti mostra un’auto nei pressi del porto di Hodeidah, nel nord ovest dello Yemen, che viene colpita da un missile. A questo video segue un altro che riprende la stessa scena, ma da una sala operativa. Si vedono delle persone accorrere in soccorso degli occupanti dell’auto dopo il primo attacco. Un secondo missile li uccide. Le persone presenti nella sala operativa esprimono euforicamente la loro gioia.
Questo attacco « a doppio effetto » ha ucciso un uomo importante, e questo prolungherà la guerra :
Saleh al-Samad, il presidente del Supremo Consiglio politico degli Huthi, è stato ucciso in un attacco di droni, e ciò ha inferto un colpo fatale ad un processo di pace yemenita già di per sé laborioso. Samad era considerata una persona piuttosto conciliante nell’ambito della ribellione huthi e aveva cercato di giungere ad una soluzione negoziata della guerra civile in Yemen. Doveva incontrarsi con Martin Griffiths, l’inviato speciale dell’ONU per lo Yemen, il 28 aprile.
Gli Emirati Arabi uniti hanno corrotto un nipote dell’ex presidente defunto dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, perché li aiuti ad uccidere gli alleati dello zio morto. Io sospetto i servizi segreti USA, che intercettano i telefoni cellulari ed altro, o anche le truppe USA presenti sul campo, di essere fortemente coinvolti.
Tareq Saleh e I suoi uomini si sono rifugiati negli Emirati Arabi uniti, portando co sé una conoscenza approfondita delle modalità operative degli Huthi.
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La morte di Samad non è stato un incidente isolato. Un certo numero di importanti personalità huthi, che avevano tutti stretti legami con l’ex presidente Saleh, sono stati di recente uccisi. Mansour al-Saidi, il comandante delle forze navali huthi; Salah al-Sharqai, il suo aggiunto; Nasser al-Qaubari, il maggiore generale delle forze missilistiche huthi; e Fares Manea, un noto trafficante di armi ed ex governatore di Saada, sono tutti stati uccisi da attacchi aerei la scorsa settimana.
Uccidere i leader dei movimenti di resistenza non è una strategia efficace. I leader assassinati vengo generalmente sostituiti da estremisti più abili o più brutali, che si preoccupano meno di provocare danni collaterali.
Il successore di Samad, Mahdi al-Mashat, nominato lunedì, è un integralista che ha stretti legami con Hezbollah libanese.
Ali al-Bukhaiti, un ex responsabile huthi attualmente ad Amman, in Giordania, dice che nel movimento si sta diffondendo il puritanesimo. « Mashat è l’esatto contrario del suo predecessore: è privo di tatto, minaccia e non scende a compromessi », dice. « Non costruisce relazioni, le distrugge ».
Decine di migliaia di persone si sono riunite nella capitale yemenita Sanaa in occasione dei funerali di Saleh al-Samad. Jet sauditi hanno sorvolato la folla e hanno bombardato nelle vicinanze. La folla non si è scoraggiata. Nessuno è scappato, tutti al contrario si sono alzati in piedi (erano seduti a terra) scandendo (video) slogan huthi. Sono pronti a battersi e per nulla sconfitti.
Gli Emirati Arabi uniti hanno i loro propri obiettivi in Yemen. E’ per denaro che stanno lì. Gli Emirati Arabi uniti occupano l’isola yemenita di Socotra, il « gioiello dell’Arabia » protetta dall’UNESCO, e ne rubano le risorse naturali.
Anche Aden, nel sud dello Yemen, è occupata dagli Emirati Arabi uniti. La società Dubai Port, oggi DP World, intende assumere il controllo del porto di Aden. Ma le madri di Aden muoiono di fame per mantenere in vita i loro figli. Non c’è Stato, non c’è sicurezza e nessuno paga medici, insegnanti e spazzini. Alcuni alimenti sono disponibili nei mercati, ma nessuno ha più i soldi per comprarli.
La professoressa Isa Blumi dell’Università di Stoccolma dice (radio) che la guerra in Yemen non è una guerra civile, e nemmeno una guerra combattuta dalle potenze locali, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi uniti. E’ una guerra imperiale combattuta da grandi potenze che hanno una radicata storia coloniale.
Né gli Emirati Arabi uniti, né l’Arabia Saudita potrebbero fare qualcosa in Yemen senza l’aiuto e l’appoggio della Gran Bretagna (pdf) e degli Stati Uniti.
Migliaia di impiegati britannici e non britannici di imprese britanniche lavorano in Arabia Saudita per addestrare, istallare, manutenere e aiutare a far funzionare gli aerei forniti dal Regno Unito e altre attrezzature militari, ivi compresi i caccia bombardieri Tornado IDS e i caccia Typhoon che costituiscono poco meno del 50% degli aerei da combattimento in servizio delle Forze aeree reali saudite (RSAF).
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Il Regno Unito si è impegnato a fornire alla RSAF personale civile e militare britannico per addestrare e armare gli aerei forniti dal Regno Unito utilizzati nel conflitto armato.
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I responsabili britannici che abbiamo intervistato, e almeno uno degli accordi intergovernativi sulla fornitura di sistemi di armi britanniche alla RSAF, fanno intendere che il ministero della Difesa britannico abbia una conoscenza dettagliata del ruolo e delle attività svolte dal personale britannico, sia civile che militare, sia privato che governativo, in Arabia Saudita, nonché del modo in cui vengono utilizzati gli aerei forniti dal Regno Unito e le loro munizioni.
IHS Janes ha reso noto di recente che gli Stati Uniti cercano società private per evacuare i loro soldati in Yemen.
L’esercito USA cerca imprese private in grado di evacuare per via aerea elementi delle sue forze speciali che operano in e vicino allo Yemen, e anche feriti e malati.
Perché gli Stati Uniti ne avrebbero bisogno? E perché proprio in questi posti strani? (E perché il Comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti esternalizzerebbe un compito militare tanto specializzato, pericoloso e importante?) Finora gli Stati Uniti hanno sempre affermato che pochissimi soldati sono presenti nel sud Yemen per dare la caccia ad Al Qaeda. Dovrebbero essere operazioni in corso con il supporto aereo diretto degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti minimizzano il loro apporto, in termini di intelligence e rifornimento aereo, ai bombardamenti sauditi degli ospedali e dei matrimoni. In realtà, nessun aereo saudita sarebbe in grado di volare senza l’aiuto diretto degli Stati Uniti e del Regno Unito. Adesso veniamo anche a sapere che i soldati USA sono direttamente impegnati anche nei combattimenti sul terreno:
Alla fine dell’anno scorso, un gruppo di una dozzina di Berretti verdi è giunta alla frontiera dell’Arabia Saudita con lo Yemen, nell’ambito di una continua escalation delle guerre segrete USA.
Praticamente senza discussioni e dibattiti pubblici, i commando dell’esercito stanno aiutando a localizzare e distruggere i depositi di missili balistici e i siti di lancio che i ribelli huthi usano per attaccare Riyadh e altre città saudite.
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Lungo un confine poroso, gli Statunitensi usano aerei di sorveglianza in grado di captare segnali elettronici e individuare le armi huthi e I loro siti di lancio.
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Lavorano anche a stretto contatto con gli analisti della intelligence USA a Najran, una città nel sud dell’Arabia Saudita che è stata attaccata a più riprese da razzi, per localizzare i siti dei missili huthi all’interno dello Yemen.
I media statunitensi sembrano appoggiare la Guerra degli USA contro lo Yemen. Nel corso di una recente intervista alla CNN, il senatore Rand Paul ha chiesto che vi sia almeno un dibattito sulla Guerra al Congresso USA. Il conduttore della CNN Wolf Blitzer ha respinto questa proposta (video) dicendo che si tratta di una « questione morale ». Ha detto che ci sono « molti posti di lavoro in gioco » e che vendere meno bombe all’Arabia Saudita potrebbe provocare una « perdita significativa di posti di lavoro e di entrate ». Ha detto che non riesce a capire come mai questi aspetti della questione sembrino a Paul « secondari ».
Gli faccio rispondere da un yemenita.
Haykal Bafana @BaFana3 – 19:51 UTC- 14 aprile 2018
A chi di diritto : Che cos’è che la sua testolina ottusa non riesce a capire? Le sue schifose porcate non sono altro che una prolungata orgia merdosa di autodistruzione dall’inizio fino ad ora. La smetta con questo porno umiliante. E non si occupi di Yemen. Cazzone stupido.
I Sudanesi sembrano aver capito. Altri devono ancora imparare la lezione. Dopo il recente assassinio dei loro leader, gli Huthi hanno promesso di prendere a bersaglio i dirigenti sauditi e degli Emirati. Questo fa entrare la guerra in una nuova fase. Se la guerra durerà ancora a lungo, il popolo yemenita rivolgerà la propria attenzione anche alle potenze imperiali che si nascondo dietro quei dirigenti.