Ancora problemi per Ali Lmrabet
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Ancora problemi per Ali Lmrabet
Nicola Quatrano
Il 3 settembre Ali Lmrabet è riuscito a ottenere finalmente una nuova carta di identità e un passaporto rinnovato, li ha ritirati personalmente negli uffici del consolato generale di Barcellona
Tutto bene dunque? Naturalmente no! L’accanimento contro il giornalista più scomodo del Marocco non si placato nemmeno per un momento. Costretto dalla mobilitazione internazionale a cedere sulla questione dei documenti, ecco che il ministro dell’interno di quell’improbabile Stato di diritto che è il Marocco apre un nuovo fronte nel tentativo di tenere Lmrabet lontano dal paese.
Durante i dieci anni di interdizione dalla professione di giornalista, Ali Lmrabet è stato infatti costretto a cercarsi nuovi mezzi di sostentamento. Ha allora ristrutturato un Riad di proprietà familiare, situato nella medina di Tetouan, trasformandolo in una struttura alberghiera. Ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, del Ministero dell’Interno, dell’Intendenza di Finanza, ecc. Ma ecco che spunta adesso (con encomiabile tempismo) un provvedimento del pacha di Tetouan che, arbitrariamente e illegalmente secondo Ali e i suoi avvocati, gliene vieta l’apertura.
Ricevo questa mail da Ali, che fa il punto della situazione ma, soprattutto, testimonia che il morale è alto e, come dice lui stesso, “questo è l’importante”:
Caro Nicola, ho finalmente potuto avere i mei documenti di identità.
Ma le autorità marocchine adesso vogliono privarmi dei mezzi di sussistenza necessari a mantenere la mia famiglia. Hanno bloccato, illegalmente, la mia società di Tetouan.
Il Ministro dell’Interno, Mohamed Hassad, non ha rinunciato al progetto di cacciarmi dal Marocco.
Ti invio il comunicato che ho pubblicato, La guerra continua, ma il morale è buono. Questo è l’importante.
Il 1° ottobre sono invitato dal Parlamento Europeo per parlare della libertà di espressione in Marocco.
Grazie a te e a tutti gli amici di Napoli per il vostro invito e il vostro sostegno. Ali
E il comunicato:
Ieri, giovedì 3 settembre, ho potuto finalmente ottenere la mia carta di identità nazionale e il mio passaporto marocchino dal consolato generale del Marocco a Barcellona.
Un funzionario del consolato mi aveva annunciato, martedì scorso (1° settembre), tre settimane dopo la presentazione della mia richiesta (7agosto 2015), che i miei documenti di identità erano finalmente pronti. Ma siccome non mi trovavo a Barcellona, solo ieri sono potuto andare a ritirarli.
A parte il fatto che i “tre giorni” promessi dal Ministro dell’Interno, Mohamed Hassad, per regolarizzare la mia situazione si sono rivelati “elastici”, tutto è andato bene.
Per il resto, la guerra del signor Hassad contro di me continua. La mia società di Tetouan, che ho creato nel dicembre 2014 per mantenere la mia famiglia fin quando mi sarà impedito di esercitare il mio mestiere di giornalista, è ancora bloccata al Municipio di Tetouan, illegalmente occorre dire, dal pacha della città di Tetouan, Mustapha Boujarnija, che è alle dipendenze del wali di Tetouan, Mohamed El Yaakoubi, e dal ministro dell’interno.
Nessuna spiegazione mi è stata fornita dal sindaco di Tetouan che pure non dipende dal ministro dell’interno.
I miei avvocati, Maitre Abderrahim Jamai e Lahbib Haji di Tetouan sono stati già informati di quest’altra storia di censura che mira certamente a rendermi la vita difficile in Marocco.
Prepariamo dunque delle azioni per ottenere l’annullamento di questo divieto ingiustificabile e illegale sollecitato dal ministro dell’interno di questo presunto “Stato di diritto”.
La lotta per un Marocco libero e democratico continua
Ali Lmrabet
Barcellona, 4 settembre 2015
Leggi anche: Chi è Ali Lmrabet