La Libertè - Giovedi 31 maggio 2007

Diritti dell'uomo in Marocco
Rabat accusata di praticare la tortura



di Abdelkamel K.

Nel corso di una confernza stampa, il vicepresidente dell'Associazione marocchina dei diritti umani (AMDH), Abdelhamid Amin, ha affermato che si continua a praticare la tortura in Marocco.


Senza mezzi termini, il responsabile di una organizzazione non governativa per i diritti dell'uomo ha dichiarato che in Marocco continua a praticarsi la tortura, soprattutto nel centro di detenzione segreta di Temara, vicino alla capitale, Rabat. Abdelhamid Amin, vicepresidente dell'associazione marocchina di difesa dei diritti dell'uomo (AMDH) ha rivelato: "La tortura in Marocco è sempre di attualità, malgrado la promulgazione di una legge che la considera un reato e il dibattito che si è aperto sulla cessazione delle gravi violazioni dei diritti dell'uomo".
Continuando, ha detto di "non essersi meravigliato vedendo le immagini di torture in questo centro di detenzione" che sono state pubblicate negli ultimi giorni da alcuni giornali marocchini. Effettivamente diversi quotidiani marocchini hanno pubblicato in questi giorni le immagini di diversi tipi di tortura praticate nel centro segreto di detenzione di Temara, soprattutto contro i prigionieri arrestati per terrorismo.
Ricordando che la sua associazione aveva già organizzato una manifestazione davanti a questo centro di detenzione segreta e ne aveva chiesto la chiusura, Abdelhamid Amin ha commentato che "le autorità in Marocco sfidano continuamente l'opinione pubblica e i diritti dell'uomo". Così stando le cose, nel corso degli ultimi tre anni, le organizzazioni internazionali per i diritti dell'uomo, soprattutto Amnesty International (AI) e Human Rights Watch (HRW) non hanno smesso di denunciare la pratica della tortura nelle prigioni marocchine.
Infatti i rapporti annuali di queste due organizzazioni non governative  internazionali hanno posto l'accento sull'esistenza in Marocco di centri di detenzione segreti, anche all'interno delle prigioni, nelle quali si pratica la tortura in tutte le sue forme, soprattutto contro i sospetti terroristi, i difensori dei diritti dell'uomo, i sindacalisti e i militanti saharaoui.
Così Rabato continua ad essere nel mirino delle ONG occidentali che si occupano della difesa dei diritti dell'uomo, che si basano per i loro rapporti sulle testimonianze dei marocchini che denunciano le frequenti violazioni di cui sono vittima i detenuti di opinione e soprattutto gli indipendentisti saharaoui.
Questo grido di allarma dell'Associazione marocchina di difesa dei diritti dell'uomo (AMDH) costituisce una prova supplementare che si abbatte sul Makhzen (governo del sultano, Marocco - ndt).
Infine l'AMDH ritiene che per "liberarsi dalla tortura e dalla pratica dell'impunità, occorre che il Marocco ratifichi tutte le convenzioni internazionali in materia".
Si augura anche che "la giustizia diventi trasparente e indipendente".

K. Abdelkamel  


 

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