I grandi media hanno abbandonato Julian Assange
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Intervento, 26 novembre 2021 - Seconda parte dell’intervista di Élucid a John Shipton, padre del fondatore di Wikileaks Julian Assange. Pe leggere la prima parte, clicca QUI
Élucid, 17 novembre 2021 (trad.ossin)
I grandi media hanno abbandonato Julian Assange
Olivier Berruyer
Seconda parte dell’intervista di Élucid a John Shipton, padre del fondatore di Wikileaks Julian Assange
Julian non è stato sostenuto da nessuno dei grandi media. Questi media, secondo il padre al soldo del governo, hanno dimenticato qual è la loro missione di informazione. John Shipton rivolge un appello a tutti noi, a lottare per la verità e per la liberazione di Julian Assange.
Per leggere la prima parte dell’intervista, clicca QUI
Olivier Berruyer (Élucid) : Quali conseguenze, secondo lei, avrà l’elezione di Joe Biden sul caso Assange ?
John Shipton : Nel 2010, quando era vice-presidente, Joe Biden ha dichiarato che non era possibile procedere in via giudiziaria contro Julian Assange, perché sarebbe stata una violazione del primo emendamento. Ma la dinamica istituzionale avviata da Mike Pompeo durante l’amministrazione Trump sembra proseguire ancora oggi. Inoltre, Biden ha affermato che la Casa Bianca non avrebbe dovuto interferire in una decisione di competenza del procuratore generale, Merrick Garland. Ciò sembrerebbe attribuire al procuratore generale Garland un certo margine di manovra per chiudere queste inchieste contro Julian.
Élucid : Che cosa ne pensa dei giornalisti mainstream ?
John Shipton : La situazione è mutata per i giornalisti con l’avvento del digitale, perché la banda passante è concessa in licenza dal governo, e quest’ultimo può facilmente togliere il diritto di informare. Così era per la distribuzione dei giornali, ma essi oggi non contano più molto. I giornalisti leggono Twitter e coprono avvenimenti già noti. Tutto ciò ha reso i giornalisti occidentali assai cauti.
I giornali mainsteram non sono più in grado, comunque, di mantenere la loro indipendenza. Lavorano tutti per grandi gruppi che dipendono dai favori del governo. Nel Regno Unito, ad esempio, un gruppo composto dai principali capo-redattori della stampa scritta e dei canali televisivi viene convocato una volta al mese dal ministero della Difesa per ricevere analisi e istruzioni sui temi che il governo considera sensibili.
Tutti questi grandi media non hanno alcuna voglia di raccontare la storia di un giornalista editore perseguitato per avere rivelato notizie vere, ma top secret. Rischierebbero di mettere in gioco la loro reputazione e di essere accusati di attentato alla sicurezza nazionale e di violazione del segreto di Stato. Il caso Assange conferma bene questi pericoli che minacciano le nostre democrazie: l’era della libertà di espressione è finita.
Julian non è un semplice informatore, ma un giornalista e un direttore editoriale. Quando alcuni informatori gli hanno portato delle notizie, ha avuto la brillante idea di pubblicarle sul Net, dove sono protette e chiunque abbia un computer e un po’ di tempo avrebbe potuto leggerle e formarsi un’opinione propria. Quando è nata Wikileaks, si è diffuso un autentico entusiasmo all’idea di avere accesso a vere informazioni.
Ma la maggior parte dei media mainstream è assolutamente corrotta, i media sono diventati dei semplici portavoce dei governi, come si vede oggi col Covid-19. In tutto il mondo, tutti i giornali occidentali pubblicano le identiche cose e negli stessi giorni, a proposito dell’epidemia. Giacché tutti si interessano all’attualità dell’epidemia, i media non esitano a pubblicare qualsiasi cosa. Sono diventati assolutamente cinici, e la cosa fa comodo al governo.
Quale lezione ha tratto dalla crisi del Covid ?
Che questi governi non sono in grado nemmeno di occuparsi dei loro stessi popoli ! Figurarsi come possono occuparsi dei problemi del mondo. Come possono decidere la cosa giusta a Bagdad o a Kabul, se non sanno nemmeno occuparsi degli abitanti di Seattle !
E, d’altronde, si è ben visto che, quando usano a ogni piè sospinto l’espressione « immunità di gregge » come fosse un concetto scientifico, quello a cui davvero pensano tranquillamente è di lasciar morire centinaia di migliaia di persone anziane.
Un atteggiamento di questo genere è incomprensibile, come lo è pure il neo-liberalismo: nessuno capisce perché debba esserci, ma c’è.
Pensa che i governi prendano di mira i giornalisti per impedirci di capire queste cose ?
Certo ! E’ per questo che colpiscono i giornalisti e i media che continuano a denunciare le loro politiche criminali. Noi dipendiamo da voi giornalisti ed editori per essere informati sui crimini commessi dal governo, per trovare la forza di opporre resistenza e impedire tutti questi assassinii.
Basta solo che la gente comune impari a conoscersi, anche attraverso le frontiere, e discuta di cose importanti, scambiandosi le idee. Se la gente riuscirà a sapere o a trovare le buone informazioni, le cose cambieranno.
Ho una fiducia incrollabile nella capacità e bontà dell’umanità presa nel suo insieme, e ho sempre trovato conferme di questa mia fiducia. Per l’Iraq, ad esempio, ci sono stati dieci milioni di manifestanti contro la guerra in tutto il mondo, mentre solo qualche centinaio, manipolando le cose, chiedevano la distruzione dell’Iraq. La gente semplice non vuole la guerra. Vuole stare con gli amici e occuparsi della famiglia. E’ per questo che devono mentirci, per poter scatenare le guerre perseguendo i loro piccoli profitti. E’ mostruoso e noi abbiamo bisogno di informazioni per poter dire. NO !
Come ha reagito, quando la stampa mainstream ha rilanciato la notizia che Julian lavorava per il Cremlino e che WikiLeaks metteva in pericolo delle persone ?
Mi sorprende che delle persone che non hanno mai incontrato Julian abbiano tanta energia e tempo per insultarlo. Queste insopportabili calunnie contro Julian Assange, tanto volentieri spacciate dalla stampa, sembrano dimostrare che i vecchi media sono tutti organi al servizio del governo, pur rivolgendosi a diverse fasce sociali – il Guardian mente ai progressisti, il Telegraph mente a quelli di destra, ecc.
Julian ha detto un giorno in un discorso che la Seconda Guerra Mondiale, la guerra del Vietnam, la guerra in Iraq, sono state tutte scatenate ricorrendo a deliberate menzogne. Tutte queste menzogne, e le morti che hanno prodotto, sono la responsabilità dei giornalisti.
Ci sono anche persone per bene. John Pilger, sul Daily Mirror nel 1973, pubblicò un’inchiesta di sei pagine sulla guerra del Vietnam, piena di grafici e commenti sulla tragedia di quella guerra.
Il giornalismo indipendente è nel mirino. Qual è il modo migliore di sostenerlo?
In realtà, il giornalismo indipendente è l’unico giornalismo esistente attualmente. Solo occasionalmente è possibile ottenere delle informazioni, come è successo con Yahoo. Sebbene, nel caso specifico, si è trattato solo del contrasto di una sezione della CIA che si serve di Yahoo contro un’altra sezione, quella fedele a Mike Pompeo. Al di là di questi casi particolari, non c’è altro giornalismo se non quello indipendente.
Evans-Pritchard, un bravo reporter del Telegraph, un uomo bene informato, ci dice che i media indipendenti sono quelli che mantengono viva la missione, salvo quando cadono nella trappola del governo che li utilizza per piantare in coltello nella schiena dei suoi nemici.
Spetta a noi ricostruire una capacità di discussione bene informata e con, « bene informata », intendo dire che occorre disporre di libri, di giornali o di siti dai quali possa ricavarsi una informazione di qualità. Ma se pubblicare un’informazione vi costa dodici anni di prigione, è un problema grave!
Suppongo che lei sia molto fiero di quel che ha fatto Julian ?
Certamente, sono fiero di tutti i miei figli. Sono tutti più intelligenti di me. Io ammiro molto Julian, il suo spirito di adattamento e la capacità di continuare a battersi per ciò in cui crede, nonostante dodici anni di implacabile tortura psicologica. Se pensa che ci sia una parte di verità in quello per cui si batte, allora non molla. E’ un tratto del suo carattere.
Non ho mai avuto paura di lottare, e l’ho fatto diverse volte nella mia vita. Ma mi sento ancora più determinato perché adesso devo battermi per Julian. Ogni attacco, ogni offesa, ogni insulto contro Julian accresce la mia determinazione.
D’altra parte lei ha conosciuto la madre di Julian, Christine, nel 1970 durante una manifestazione contro la guerra nel Vietnam
Sì, c’è una continuità divertente, forse biologica. Ma io non sono stato un attivista come lui, non ne avevo le capacità intellettuali, a me piace fare le cose concrete, è una terapia, mentre gli intellettuali come Julian preferiscono scrivere.
A 77 anni, deve essere difficile andare in giro per il mondo e lottare per Julian Assange e per la verità. Che cosa la aiuta maggiormente ?
Noi siamo molto riconoscenti verso i portavoce, ma io penso soprattutto ai « soldati », alla gente comune che ha portato questo movimento in tutti i paesi, e li seguirò fino all’inferno.
Dove è nato il movimento di sostegno a Julian ?
Julian si è battuto per dodici anni, dodici anni chiuso. Ha gruppi legali in Francia, a Bruxelles, a Strasburgo, in Germania, nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Australia. Dispone di centinaia di migliaia di sostenitori: famosi leader politici come il presidente del Messico, o l’ex presidente del Brasile, celebri intellettuali come Noam Chomsky, famosi attivisti come Daniel Ellsberg, giornalisti famosi come John Pilger o Chris Hedges, e poeti e musicisti come Roger Waters.
In ventinove città tedesche, e in tutte le città australiane, e anche in Nuova Zelanda e nel Regno Unito, c’è gente che manifesta ogni settimana, o ogni due o tre settimane. In Francia, si fanno manifestazioni e sit-in, non so con quale frequenza, ma ci sono 20 000 adesioni al gruppo Facebook di sostegno ad Assange, e un totale di 100.000 sostegni. E’ estremamente importante !
E anche lei ed io possiamo aggiungersi a questa marea di appoggi, usando Julian come un’icona. Chi tra noi potrebbe immaginare di poter raccogliere i milioni di dollari necessari alla difesa di Assange, le centinaia di migliaia di persone, i gruppi interparlamentari in sette Parlamenti?
Come si può concretamente aiutare Julian ?
Per chi volesse attivarsi, la cosa più semplice da fare è di parlare. Nel Vangelo si dice:: « Quando due o tre persone sono insieme in mio nome, io sono là, in mezzo a loro ». [Matteo 18:20]
E’ un’allegoria della verità. Quando due o tre persone si mettono insieme cercano la verità. Questa emerge. La gente deve parlare e accrescere la propria comprensione di quel che realmente accade per fare emergere la verità.
Possono fare altre cose: preparare una petizione da consegnare al loro deputato. Poi il deputato porterà le richieste del suo elettorato all’Assemblea che, sovrana, dà istruzioni all’Esecutivo.
Il caso di Julian è piuttosto inabituale: gode di sostegno in tutti i gruppi parlamentari, 90 deputati al Parlamento greco, 30 al Parlamento australiano, 39 al Parlamento francese, 26 al Bundestag, 17 (credo) nel Regno Unito. Secondo noi, questo ri-conferma la bellezza dei governi parlamentari, che ricevono le istanze del popolo e le trasmettono al Parlamento sovrano. L’Esecutivo sarà allora costretto a prendere coscienza del problema e ad agire in conseguenza. E’ davvero bello.
Per concludere, qual è per lei ciò che di più importante ci ha rivelato Wikileaks ?
Wikileaks ha dimostrato che la verità è un’arma contro l’ingiustizia. Ma non voglio farvi un esempio isolato, non avrebbe senso, bisogna considerare il fenomeno nella sua globalità.
Evidenzio ai suoi lettori le rivelazioni sulla guerra dell’Iraq, i diari di guerra d’Afghanistan, i documenti di Guantanamo, e tutti quei fatti che hanno alimentato la consapevolezza collettiva su queste « guerre senza fine ». Non lo si è fatto a beneficio delle alte sfere, ma per la base, per la comprensione popolare del fenomeno e per sottrarre sostegno popolare alle guerre che, di fatto, sono poi terminate.
Grazie a Wikileaks, è stato possibile vedere il video Collateral Murder (« Omicidi collaterali ») che mostra il massacro di undici esseri umani a Bagdad da parte di un elicottero Apache, poi l’assassinio di due buoni samaritani che tentato di mettere uno dei feriti al riparo nella loro auto – era un cameraman dell’agenzia di stampa Reuters. Stavano accompagnando i figli a scuola, hanno voluto aiutare il loro prossimo e sono stati assassinati quando i piloti dell’elicottero hanno avuto l’autorizzazione di sparare su di un uomo ferito, dei buoni samaritani e dei bambini.
WikiLeaks' Collateral Murder (Omicidi collaterali)
La guerra dell’Iraq è terminata quando sono state divulgate le rivelazioni sull’irruzione di soldati statunitensi in una casa per massacrare gli abitanti, il padre, la madre, i figli, zii e zie, ecc. Rendendosi conto che avrebbero avuto delle noie per quanto avevano fatto, hanno sollecitato un attacco aereo, e hanno distrutto dal cielo ogni prova dell’esistenza di queste persone. Ma i fatti sono stati rivelati nei cablogrammi pubblicati da Wikileaks poi letti da Parlamento iracheno che, allora, ha raccolto tutto il suo coraggio ed ha annunciato che l’accordo tra i governi USA e iracheno non sarebbe stato firmato. Di conseguenza i soldati statunitensi sul suolo iracheno sono diventati passibili di processi penali secondo la legge irachena. A questo punto, si sono ritirati.
Estratto della lettera del 27 marzo 2006 del Rapporteur speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziarie, sommarie o arbitrarie, rivelate da Wikileaks
Anche in Afghanistan, le rivelazioni hanno portato alla fine del conflitto. Grazie al lavoro di cinque o sei giornalisti indipendenti, grazie a Wikileaks !
WikiLeaks ha anche pubblicato la straordinaria biblioteca di cablogrammi della diplomazia statunitense dal 1970. E’ un punto di partenza incredibile per tutti i giornalisti e gli storici, e ciascuno di noi può cercarvi i nomi delle persone che sono stati associati alla diplomazia statunitense nel loro paese.
La società Trafigura ha gettato dei rifiuti elettronici vicino alle coste africane, distruggendo la vita nei villaggi costieri e uccidendo 1024 persone, morte per uno strano avvelenamento. Venivano prese da convulsioni, si vomitavano e defecavano addosso. Tutto questo perché qualcuno a Londra possa permettersi un bicchiere di champagne Dom Perignon piuttosto che un bicchiere di Saint-Émilion. E’ ripugnante ed è stato pubblicato da Wikileaks.
L’arcipelago dei Chagos è stato interamente sottratto dal Regno Unito ai suoi abitanti, che sono stati tutti trasferiti nell’isola Maurice. Una delle isole Chagos è stata data agli Stati Uniti per installarvi una base aerea che si chiama Diego Garcia, dalla quale sono decollati i B-52 che hanno bombardato e distrutto l’Iraq. Gli isolani e i loro avvocati hanno letto tutto questo nei cablogrammi e hanno presentato un dossier alla Corte internazionale di giustizia, e hanno vinto. Il Regno Unito ha proposto appello e ha perso di nuovo. Ecco qualche esempio.
E su Guantanamo, Clive Stafford Smith è stato in grado di presentare i suoi dossier; per esempio quello di un cittadino britannico torturato, al quale avevano amputato parti del suo pene a Guantanamo. Grazie a lui, queste persone sono state liberate una ad una e Guantanamo sta per essere chiusa. Restano solo 80 persone laggiù.
Wikileaks è solo un nome, come Le Monde. Ma non ha le stesse dimensioni. Wikileaks (proprio come voi di Élucid) ha solo 5 o 12 addetti. E riescono a fermare le guerre e a riparare le ingiustizie.
Wikileaks dimostra la possibilità, utilizzando internet e l’intelligenza, di mettere le informazioni a disposizione della gente perché ne discuta insieme, se ne appropri, e agisca di conseguenza e con cognizione di causa, per cambiare il corso della Storia. Ecco che cosa è importante.
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