Prime riflessioni sui risultati delle elezioni «chiunque salvo Hillary»
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Moon of Alabama, 9 novembre 2016 (trad. ossin)
Prime riflessioni sui risultati delle elezioni «chiunque salvo Hillary»
Moon of Alabama
Mi sono svegliato e ho constatato che il mondo era cambiato. La terza guerra mondiale è annullata. Trump ha vinto, ha ammesso Clinton. Il suo discorso di vittoria era onesto e condivisivo
Ho avuto ragione a dire che l’elezione si sarebbe risolta in un «chiunque salvo Hillary». E’ per questo, credo, che Trump ha vinto. Non tanto ottenendo voti personali, ma sottraendoli al candidato più di merda che i democratici avrebbero potuto scegliere. Non è stato un «voto in bianco». Trump ha fatto meglio tra gli elettori neri (+5) e latini (+2) di quanto fece Romney (il candidato repubblicano alle scorse elezioni, ndt). Non è una questione di razzismo. Clinton aveva promesso più guerre. E quelli che avrebbero dovuto andare a combatterle hanno votato contro.
Il popolo ha votato contro la corruzione, contro il bellicismo internazionale, contro gli attacchi alla cultura della loro vita e contro le manipolazioni dei potentati sionisti ed arabi. Insomma ha votato contro Hillary.
Hanno perso anche i media, con le loro manipolazioni e le loro menzogne vergognose e il loro preconcetto partito-preso anti-Trump e filo-Clinton. La gente non si è bevuta la merda che è stata gettata in mala fede su Trump, tacendo nel frattempo gli enormi, enormi scandali e la corruzione che Wikileaks ha rivelato a proposito dei Clinton. La verifica dei fatti è pericolosa in una guerra culturale. La gente vuole autenticità – mentire non è considerato un male, se lo si faccia in modo sufficientemente aperto e sincero. Clinton non è autentica, anche quando dice la verità. I sondaggi, salvo quello del Los Angeles Times, si sono rivelati essere delle manipolazioni sistematiche.
I politici più importanti d’Europa adesso se la fanno sotto. Quasi tutti, salvo Putin, avevano scommesso su Clinton (Renzi ha twittato alla vigilia: Speriamo che sia femmina, ndt). I media europei erano fortemente filo-Clinton, ancor più che negli Stati Uniti. Non hanno mai parlato delle vere posizioni politiche di Trump, né del consenso che lo circondava. E hanno taciuto quasi del tutto della corruzione di Clinton. (I media europei) continuano ad essere convinti che quanto scrive il New York Times sia l’essenza del pensiero statunitense. Non è così. Solo qualche cinciallegra della costa Est e il NYT possono provare interesse per una ragazzina di 16 anni, che pensa di essere «transessuale» e vuole usare le toilette pubbliche degli uomini. La gente media pensa che questo genere di follia non meriti alcuna attenzione, a parte un buon calcio nel culo. I movimenti pro-migrazione e gli altri movimenti politicamente corretti d’Europa adesso avranno dei problemi. Non potranno più fregarsene delle preoccupazioni della gente minuta, affidandosi alle parole ipocrite di un Obama o una Clinton.
Il partito democratico ha fallito. L’evidente corruzione dei capi partito, che hanno spinto Sanders da parte per mettere Clinton al suo posto, manipolando le primarie, ha bloccato la naturale evoluzione della base. Questi capi partito si auguravano addirittura Trump come candidato, pensando che Clinton avrebbe potuto facilmente batterlo. Erano completamente disconnessi dalla vera vita. Sono certo che l’analisi post-mortem mostrerà che molti, molti elettori democratici potenziali hanno semplicemente provato disgusto e sono rimasti a casa, o hanno votato per un terzo candidato. I quadri del partito repubblicano non si sono dimostrati migliori. Hanno anche loro tradito i propri elettori rinnegando Trump e appoggiando Clinton. Tutti i neo con che si sono schierati in massa con Clinton dovranno adesso muoversi per riavvicinarsi a Trump. Auguriamo loro buona fortuna!
Ma i risultati elettorali hanno generato nuovi pericoli. Le persone che circondano Trump, compreso il vice-presidente, non sono degli ideologhi realisti, ma ideologhi piuttosto estremisti. Non Trump. Lui secondo me è piuttosto pragmatico. I Repubblicani hanno vinto anche il Senato e la Camera. C’è il pericolo che le decisioni vengano prese da politici estremisti, con enormi e terribili conseguenze a lungo termine. Ma ricordatevi che Obama si è trovato nella stessa condizione nei primi due anni della sua presidenza e non ne ha mai approfittato. Da un punto di vista progressista, ha sbagliato tutto.
Riconquistare la maggioranza alla Camera e al Senato tra due anni è un must per chiunque voglia avere influenza sugli avvenimenti a metà percorso.
Io penso che questo risultato sia buono per la Siria e il Medio Oriente non jihadista e non sionista. Al Qaeda in Siria ha di che essere triste. I suoi principali sostenitori abbandonano la scena. Il risultato è probabilmente buono per l’Europa, ivi compresa la Russia. E’ cattivo per l’egualitarismo economico e per altre cose importanti negli Stati Uniti e non solo. Ma Clinton avrebbe davvero fatto meglio in questi ambiti?
Personalmente io mi sento davvero sollevato (a parte una certa dose di Schadenfreude). Gli elettori statunitensi hanno rovesciato una scacchiera portatrice di guerra e di miseria per molti nel mondo. Non si sa a cosa rassomiglierà la nuova partita, ma penso che vi siano buone speranze che, alla fine, essa si dimostrerà meno devastatrice.