L'impero anglo-sionista: una superpotenza macrocefala e screditata
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The Unz Review, 17 maggio 2019 (trad.ossin)
L'impero anglo-sionista: una superpotenza macrocefala e screditata
The saker
La settimana scorsa ha visto quella che si suppone essere una Superpotenza, messa sotto accusa per i suoi imbarazzanti insuccessi, non solo in Venezuela – che ha sventato con successo i piani di colpo di Stato dello zio Shmuel – ma anche in altri paesi, come Cuba, la Russia, la Cina e l’Iran. E’ piuttosto patetico e, francamente, rasenta il ridicolo...
Zio Shmuel non ha ovviamente gradito di essere lo zimbello del pianeta.
Avviso di sfratto dell'USSS
E come è fatto Zio Shmuel, ha deciso di mostrare i muscoli per far vedere a tutti «chi è il padrone» … bloccando l’ambasciata venezuelana a Washington, DC.
Ma nemmeno questo era ancora troppo per l’amministrazione di MAGA [Trump], quindi hanno anche negato di averlo fatto – mamma mia !
Il che non ha impedito agli attivisti statunitensi di entrare nell’ambasciata – legalmente, sono stati invitati e hanno confermano tutto.
Adesso i servizi segreti USA vogliono sfrattare le persone all’interno dell’edificio.
Tutto in nome della «smentita plausibile» tanto apprezzata dalla CIA, che si è trasformata in «smentita comica».
Se pensate che tutto questo abbia un’aria incredibilmente raffazzonata e stupida, avete ragione al 100%.
Riprendendo le parole deliziose di Sergueï Lavrov, i diplomatici statunitensi hanno «perso il gusto della diplomazia».
Ma non è tutto.
Dimostrando un incredibile coraggio, lo zio Shmuel, che era stato informato – naturalmente dagli Israeliani ! – che gli Iraniani erano in procinto di attaccare «da qualche parte», ha spedito due gruppi di porta-aerei di attacco in Medio Oriente. Con un’operazione «audace», i brillanti bombardieri B-52 dell’US Air Force nel Golfo Persico intendono «inviare un messaggio» ai «mullah»: non ci rompete il cazzo, sennò…
I «mullah» non sembrano essersi troppo impressionati, hanno dichiarato semplicemente che «le navi statunitensi non sono una minaccia, ma solo possibili bersagli».
Gli anglo-sionisti sembrano avere anche compiuto un’operazione sotto falsa bandiera per procurarsi un pretesto di attacco all’Iran, fino ad oggi senza grande successo (ma le cose potrebbero cambiare).
Lasciamo adesso questi «giochetti da asilo infantile» e tentiamo di dare un senso a questo non senso.
In primo luogo, sebbene gli Statunitensi disprezzino gli Iraniani, considerandoli bacchettoni, terroristi, mullah, negri del deserto, o confondendoli con gli Iracheni, o addirittura pensino che gli Iraniani siano arabi – come pensano anche dei Turchi, secondo gli standard statunitensi di ignoranza – la verità è che gli Iraniani sono giocatori di classe mondiale, e tra i più sofisticati, specialmente per le loro superbe capacità analitiche. Essi comprendono perfettamente che un B-52 allocato nei pressi dello spazio aereo iraniano è un’anatra seduta e che, se gli Statunitensi volessero davvero colpire l’Iran, collocherebbero le loro porta-aerei al riparo da qualsiasi possibile attacco iraniano. Quanto ai B-52, dispongono di missili da crociera a lunga gittata e non hanno bisogno di avvicinarsi all’Iran per poter essere usati.
In realtà penso che, per convincere gli Iraniani che lo zio Shmuel fa sul serio, bisognerebbe allontanare tutte le navi statunitensi dal Golfo Persico, e collocarle alla maggiore distanza possibile che consenta comunque di colpire bersagli iraniani, e di posizionare i B-52 a Diego Garcia. E potete scommettere che gli Iraniani controllano con grande cura quali apparecchi il CENTCOM ha dispiegato e dove. Per attaccare l’Iran, gli Stati Uniti dovrebbero porre in essere una concentrazione di forze e di elementi di appoggio che non potrebbero sfuggire agli Iraniani. Immagino che questi ultimi abbiano già una lista completa di tutti gli ufficiali del CENTCOM, dall’alto fino al grado di colonnello – e forse anche più in basso nella gerarchia per gli aviatori – e che essi sappiano esattamente quali singoli apparecchi dell’US Air Force/US Navy sono pronti ad attaccare. Si può sostenere che tutto questo sia difficile da fare ma, in realtà, non è così. Io l’ho visto personalmente fare.
In secondo luogo, gli Statunitensi sanno che gli Iraniani lo sanno – alla fine può darsi che non lo sappia M. MAGA (Trump), ma quelli della DIA, dell’ONI, della NSA, ecc. lo sanno. Tutto questo serve per dimostrare che M. MAGA è un duro, uno coi tatuaggi, con un sacco di peli sul petto, tutto questo per il consumo interno statunitense. Quanto agli Iraniani, hanno già sentito tutte le minacce immaginabili da parte degli Stati Uniti, sono stati più volte attaccati da loro e da Israele, direttamente o per procura, e si preparano ad un attacco USA fin dai giorni gloriosi dell’Operazione Eagle Claw : sono preparati al meglio, potete crederlo sulla parola. Infine, l’attacco terrorista della US Navy contro un aereo civile iraniano ha certamente convinto gli Iraniani che i leader dell’Impero anglo-sionista sono privi della più elementare decenza – per non parlare nemmeno dell’onore – e senza voler parlare dell’uso di armi chimiche da parte dell’Iraq contro l’Iran, con prodotti graziosamente forniti da diverse aziende statunitensi ed europee, con la totale benedizione dei loro governi. No, gli Iraniani non si fanno nessuna illusione di quel che Shaytân-e Bozorg (il Grande Satana) è capace di fare quando si infuria.
In terzo luogo, «attaccare le ambasciate» è una flagrante ammissione di debolezza terminale. Questo è vero per il sequestro degli edifici consolari russi, ed è vero anche per l’ambasciata del Venezuela. Nel mondo reale – dopo l’asilo infantile – quando il paese A vuole entrare in azione contro il paese B, non esprime la sua frustrazione contro un’ambasciata. Simili azioni non sono solo una ammissione di debolezza, ma anche una mancanza fondamentale di civiltà.
Nota a margine
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Questo problema è cruciale per comprendere gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti sono un paese estremamente sviluppato, ma non civilizzato. Oscar Wilde (e George Clemenceau) avevano ragione: «L’America è l’unico paese che è passato dalla barbarie alla decadenza senza civilizzazione intermedia». Indizi di questo se ne trovano dappertutto negli Stati Uniti: dalle leggi sul lavoro feudali fino all’assenza di un sistema di assistenza sanitaria, passando per delle sanzioni penali assolutamente ridicole – il codice penale sovietico di Stalin era molto più ragionevole e civile delle attuali leggi statunitensi! - la pena di morte; le torture socialmente accettate a Guantanamo e altrove; le tensioni razziali; il cibo disgustoso che costituisce la dieta tipica degli Statunitensi; la guerra contro la droga assolutamente barbara; il record mondiale di incarcerazioni; una pandemia immensa di aggressioni sessuali e di stupri (il 20% di tutte le donne degli Stati Uniti !); l'omosessualità considerata una «variante normale e positiva della sessualità umana»; il 98% degli uomini ha dichiarato di avere guardato del porno in internet negli ultimi sei mesi… - Si può proseguire con questa lista ad nauseam. Per favore non fraintendetemi, ci sono negli Stati Uniti tante persone gentili, intelligenti, oneste, onorevoli, educate e compassionevoli come dovunque. Io non parlo delle persone ma piuttosto del tipo di società nella quale queste persone vivono. E direi che gli Statunitensi sono le prime vittime dell’assenza di civiltà che caratterizza la loro società! Alla fine, l’assenza di civiltà non è sempre una cattiva cosa e può talvolta rendere una società molto più dinamica, più flessibile e più innovativa. Ma insomma, per lo più fa schifo…
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En passant, gli Stati Uniti non sono gli unici ad avere al potere degli imbecilli degenerati. Qualcuno si ricorda a che cosa assomigliava Cernenko quando è stato eletto segretario generale del PCUS? Che dire di gente come Jean-Bédel Bokassa o Mikheil Saakashvili, quest’ultimo caso è particolarmente eclatante perché tocca un paese che ha una cultura veramente antica e particolarmente ricca! Per quanto ci possano essere antipatiche persone come George Bush Senior o James Baker, si trattava però di uomini molto bene educati e estremamente intelligenti. Paragonateli a degli ignoranti psicopatici come Pompeo, Bolton o lo stesso Trump!
Dunque quest’ultimo attacco statunitense contro il Venezuela è davvero il sintomo più eloquente del crollo totale del potere USA, della sua bancarotta morale e intellettuale e dell’assenza di civiltà delle élite dirigenti neocon.
La grande questione è ovvia: dopo attaccheranno il Venezuela o l’Iran ?
Nel primissimo articolo che ho scritto nel mio blog nel 2007, feci la previsione che gli Stati uniti avrebbero attaccato l’Iran. Tuttora credo che gli Israeliani non cesseranno mai di tentare di spingere gli Stati uniti a fare il lavoro sporco per conto loro – lasciando che sia il goyim a pagarne il prezzo! Quello di cui non sono certo è se gli Israeliani avranno veramente la forza di spingere gli Stati Uniti ad una simile guerra suicida – tenete conto che, se l’Iran non può vincere contro gli Stati Uniti, nemmeno questi ultimi possono vincere contro l’Iran, e quest’ultimo potrà vincere semplicemente sopravvivendo e non cedendo. La buona novella è che il potere statunitense è in declino accelerato, almeno dall’epoca di Clinton e della sua banda. Aggiungerei anche che i due ultimi idioti – Obama et Trump – hanno provocato più danni alla potenza USA di tutti i loro predecessori messi insieme. La cattiva notizia e che il QI collettivo dei dirigenti statunitensi è sceso ancora più velocemente del potere USA. C’è sa aspettarsi che il primo toccherà lo zero molto prima del secondo, ma non c’è alcuna garanzia.
Nessuno in realtà sa se gli Stati Uniti attaccheranno l’Iran e/o il Venezuela poi. I neocon vogliono ma, che ci riescano o meno, dipende da tante variabili che nemmeno gli uomini della Casa Bianca e del Pentagono sanno probabilmente che cosa accadrà.
Quel che è certo, è che la reputazione degli Stati Uniti nel mondo intero è in caduta libera. Il fatto che la maggior parte degli Statunitensi non se ne renda conto, non rende il fatto meno reale. L’équipe Obama-Trump ha veramente inflitto danni irreparabili alla reputazione degli Stati Uniti, tutti e due, perché erano irrimediabilmente infettati e corrotti dalla presenza dei neocon. I leader statunitensi di adesso sembrano capirlo, almeno in una certa misura, è il motivo per cui selezionano solo obiettivi facili come la libertà di espressione, in Internet e altrove: vedi Assange, l’ambasciata del Venezuela, ecc. Il vero pericolo viene da uno dei due fattori seguenti:
- I neocon si sentiranno umiliati dal fatto che tutte le loro minacce provocano solo indifferenza, fischi e pernacchi.
- I neocon si sentiranno incoraggiati dal fatto che non è mai successo niente di grave, fino ad ora, quando hanno attaccato un bersaglio indifeso
Comunque sia, in entrambi i caso il risultato è lo stesso: ogni clic ci avvicina inesorabilmente all’inevitabile bang!
A proposito, penso di dovere anche dire che lo stato attuale di paranoia avanzata che spinge gente come Pompeo a minacciare a destra e a manca è anch’esso un segno di debolezza terminale. Non si tratta di un modo di giustificare i fallimenti costanti e sistematici degli Israeliani e degli Statunitensi, ma è piuttosto il modo di sviare l’attenzione dalle vere ragioni dell’attuale debolezza degli anglo-sionisti.
Ho concluso il mio ultimo articolo parlando dei Venezuelani terrorizzati che rifiutavano di aver paura. Concluderò questo, ricordando il primo caso in cui un (relativamente) piccolo avversario si è completamente rifiutato di farsi spaventare pur essendo vittima di un attacco davvero terrificante: Hezbollah nel 2006. Anche in una situazione di inferiorità numerica, molto meno armati e circondati dagli Israeliani, gli elementi della resistenza in Libano non si fecero prendere dalla paura e, emancipandosi dal senso di timore cui avevano ceduto tanti Arabi prima del 2006, inflissero agli Israeliani, pienamente sostenuti dagli Stati Uniti, i peggiori e più umilianti colpi della loro storia – certamente breve.
Vi invito a leggere il celebre discorso di «Vittoria divina» di Al Sayyid Hassan, potete ancora trovarne la trascrizione in inglese qui e qui, si tratta di uno dei discorsi più importanti del XX secolo ! – e fate attenzione a queste parole (il corsivo è mio):
" Sentiamo di aver vinto; il Libano ha vinto; La Palestina ha vinto; la nazione araba ha vinto, e tutti gli oppressi e gli sventurati del mondo hanno anch’essi vinto. La nostra vittoria non è la vittoria di un partito. Ripeto quello che ho detto a Bint Jubayl il 25 maggio 2000 : questa non è la vittoria di un partito o di una comunità; è piuttosto una vittoria per il vero Libano, per il vero popolo libanese e per ogni persona libera nel mondo. Non travisate questa grande vittoria storica, Non riducetela a un fatto di partito, settario, comunitario o regionale. Questa vittoria è troppo grande perché noi possiamo capirla. Le prossime settimane, mesi ed anni, lo confermeranno ".
E, infatti, i mesi e gli anni successivi lo hanno ampiamente confermato !
Qualsiasi attacco statunitense contro l’Iran produrrà risultati assai simili, ma su scala molto più grande.
E gli Iraniani lo sanno. Come lo sanno molte persone al Pentagono, la CIA e la Casa Bianca sono probabilmente alla disperazione adesso.
Conclusione : buone e cattive notizie
Prima la buona notizia: Pompeo e Lavrov hanno avuto qualcosa che sembra un dialogo significativo. E’ una cosa ottima, anche se assolutamente insufficiente. Hanno anche annunciato l’intenzione di creare dei gruppi di studio per migliorare le relazioni – attualmente non buone – tra i due paesi. E’ una notizia ancora migliore, se ciò accadesse davvero. Ascoltando Pompeo e Lavrov, ho avuto la sensazione che gli Statunitensi realizzino a poco a poco di avere un bisogno imperioso di ristabilire un dialogo costruttivo con l’altra superpotenza nucleare. Bene. Ma c’è anche una cattiva notizia.
Le voci sull’intenzione che avrebbero quei geni strategici che circondano Trump di spedire 120 000 soldati in Medio Oriente è una pessima notizia. Se si trattasse solo di un pettegolezzo, allora sarebbero i soliti giochetti di Washington, come la «potentissima armata» inviata da Tump per spaventare la RPDC (fallita). La differenza è semplice: mandare delle portaerei verso il Medio Oriente rientra nel campo puro e semplice delle pubbliche relazioni. Ma mandare le portaerei e anche 120 000 soldati cambia tutto. Una minaccia, se si passasse dalle parole ai fatti, assolutamente reale. No, io non credo che gli Stati Uniti tenteranno di invadere l’Iran, ma 120 000 uomini si avvicinano molto a quanto sarebbe necessario per tentare di riaprire lo stretto di Hormuz, nel caso che gli Iraniani lo chiudano, rafforzando nel contempo le istallazioni e le forze del CENTCOM nella regione, allo stato molto mal difese. In un simile scenario, il viaggio di Pompeo in Russia potrebbe avere una ragione molto più inquietante: spiegare ai Russi quello che stanno facendo gli Stati Uniti e fornire garanzie sul fatto che tutta questa operazione non ha per obiettivo le forze russe. Se gli Stati Uniti hanno davvero intenzione di attaccare l’Iran, sarebbe assolutamente logico che Pompeo ne parli con Lavrov e apra delle vie di comunicazione tra le due forze militari per concordare procedure di prevenzione di un conflitto. Che i Russi accettino o meno tali misure – immagino che lo farebbero senza esitazione – il viaggio di Pompeo appare doveroso mentre si dispiegano forze così importanti in prossimità delle forze militari russe.
Fino ad oggi, Trump ha smentito questa informazione, ma sappiamo che soffre della «sindrome di John Kerry»: vorrebbe migliorare le relazioni con la Russia, ma solo fino al punto in cui i neocon gli dicono di non farlo. Poi, con un voltafaccia a 180°, dichiara il contrario di quello che ha appena detto.
Corrono però anche voci del fatto che Trump non ne possa più di Bolton – che, a dire il vero, ha assolutamente fatto cilecca con la sua avventura venezuelana !
Quanto agli Iracheni, hanno già detto agli Stati Uniti di dimenticarsi dell’uso del territorio iracheno per qualsiasi attacco. La cosa ricorda come i Brasiliani abbiano detto agli Stati Uniti che il Brasile non avrebbe permesso che il proprio territorio venisse utilizzato per attacchi [contro il Venezuela]. Sta diventando un protocollo. Bene.
Francamente, per quanto un attacco anglo-sionista contro l’Iran sia sempre, per definizione, possibile, io non posso immaginare che la gente del Pentagono se la senta di farlo. In un articolo recente, Eric Margolis ha spiegato come si penserebbe di farlo – leggi l’articolo completo qui. Considerate questa frase: «Il piano iniziale del Pentagono per punire l’Iran prevedeva circa 2 300 attacchi aerei il primo giorno». E’ davvero possibile? Sì certamente. Ma immaginate le conseguenze ! Margolis parla di «punire» l’Iran. 2 300 attacchi aerei in un solo giorno non sono affatto quel che definirei una «punizione». Sarebbe un attacco su larga scala contro l’Iran che, a sua volta, significherebbe che gli Iraniani non avrebbero alcuna ragione per trattenersi in qualche modo nelle rappresaglie. Se gli anglo-sionisti sferrano contro l’Iran 2 300 attacchi aerei solo il primo giorno, potete stare certi che il secondo giorno si scatenerà l’inferno in tutto il Medio Oriente, e che gli anglo-sionisti non avranno alcun modo per impedirlo.
Sarà un vero e proprio bagno di sangue e nessuno saprà come fermarlo.
E si può essere sicuri che gli Iraniani mostreranno molta più capacità di resistenza degli imperialisti, non fosse altro perché si battono per la difesa del loro paese, della loro fede, della loro libertà, dei loro amici e delle loro famiglie. Aspettarsi che gli Iraniani cedano o si arrendano in qualche modo, sarebbe l’idea più stupida che possa venire in mente.
Sono davvero così stupidi a Washington DC ?
Non lo so.
Ma quel che so è che qualsiasi attacco di questo tipo sarà costosissimo e molto, molto, molto pericoloso. E’ evidente che i neocon non si preoccupano dei costi, che siano finanziari o umani. Loro vogliono solo la guerra, la guerra, la guerra e ancora più guerra, ricordatevi Mac Cain : «bombe, bombe, bombe, bombe, bombardate l’Iran». Ma i neocon sono un’infima frazione delle élite dirigenti statunitensi, anche se la più potente, e io spero che la vinceranno gli elementi sani, come è successo fino ad oggi.
Per il momento va tutto bene. Ma se gli Stati Uniti effettivamente mandano forze importanti in Medio Oriente, allora può succedere qualsiasi cosa.